La natura si ribella contro la Monsanto
26 giugno 2012
La notizia arriva dagli Stati Uniti e riguarda il colosso del biotech, la Monsanto, già in passato nell’occhio del ciclone. Questa volta però la Monsanto non sarebbe stata capace di battere in astuzia la natura, ed esisterebbero insetti capaci di divorare mais geneticamente modificato dalla Monsanto proprio per uccidere i parassiti stessi.
Pensare di superare in astuzia la natura può essere molto rischioso. Ne sa qualcosa la Monsanto, nota multinazionale colosso del biotech, che recentemente ha ideato un nuovo tipo di mais geneticamente modificato che, almeno in teoria, avrebbe dovuto resistere agli assalti dei parassiti. Secondo recenti indagini esisterebbero invece diversi tipi di insetti capaci di resistere a quel tipo di mais, e di divorarlo indisturbati. Lo si è potuto apprendere consultando un interessante documento di ricerca pubblicato sull’ultimo numero del “Journal colture GM&Food”, che ha spiegato come certi tipi di “diabrotica del mais” riescano ad aumentare ogni anno le possibilità di sopravvivere al contatto con il mais geneticamente modificato. Altri studi effettuati in altri Stati americani avrebbero inoltre rivelato senza ombra di dubbio che la popolazione di diabrotica starebbe diventando sempre più resistente al mais geneticamente modificato. Aaron Gassmann, ricercatore dell’Università dell’Iowa, ha recentemente notato come un gran numero di agricoltori abbia riferito che diversi diabrotici del mais sarebbero in grado di sopravvivere dopo aver consumato colture geneticamente modificate. Questi parassiti sono stati subito soprannominati da Gassmann come “superbugs”. Agricoltori e industrie alimentari sono da sempre stati dipendenti dalle colture geneticamente modificate, e molti di loro hanno abbandonato la rotazione delle colture, pratica da sempre utilizzata per evitare o limitare l’arrivo dei parassiti. Alcuni di loro, per la disperazione, erano persino arrivati a ignorare i regolamenti federali, i quali prevedono che le piantagioni di mais GM siano accompagnati da un piccolo “rifugio” di mais non-GM. Queste recenti scoperte avrebbero quindi implicazioni potenzialmente devastanti per agricoltori e consumatori dal momento che le piantagioni di mais geneticamente modificato sarebbero facilmente attaccabili dai parassiti, con conseguente diminuzione del prodotto che gli agricoltori possono tenere per sé. Questo potrebbe comportare un aumento del prezzo del mais, il che significherebbe un peggioramento delle condizioni economiche di una popolazione già colpita da continue difficoltà. La Monsanto ha lanciato nel 2003 il suo mais anti-diabrotici ottenuto inserendo nel codice genetico del mais il Bacillus thuringiensis. In teoria questa proteina avrebbe dovuto essere fatale per tutti i parassiti, ma come si è appena visto così non è stato. La Monsanto è stata più volte duramente attaccata per aver creato colture geneticamente modificate che in teoria non sarebbero sicure per il consumo umano e soprattutto per la salute dei bambini non ancora nati.
Pensare di superare in astuzia la natura può essere molto rischioso. Ne sa qualcosa la Monsanto, nota multinazionale colosso del biotech, che recentemente ha ideato un nuovo tipo di mais geneticamente modificato che, almeno in teoria, avrebbe dovuto resistere agli assalti dei parassiti. Secondo recenti indagini esisterebbero invece diversi tipi di insetti capaci di resistere a quel tipo di mais, e di divorarlo indisturbati. Lo si è potuto apprendere consultando un interessante documento di ricerca pubblicato sull’ultimo numero del “Journal colture GM&Food”, che ha spiegato come certi tipi di “diabrotica del mais” riescano ad aumentare ogni anno le possibilità di sopravvivere al contatto con il mais geneticamente modificato. Altri studi effettuati in altri Stati americani avrebbero inoltre rivelato senza ombra di dubbio che la popolazione di diabrotica starebbe diventando sempre più resistente al mais geneticamente modificato. Aaron Gassmann, ricercatore dell’Università dell’Iowa, ha recentemente notato come un gran numero di agricoltori abbia riferito che diversi diabrotici del mais sarebbero in grado di sopravvivere dopo aver consumato colture geneticamente modificate. Questi parassiti sono stati subito soprannominati da Gassmann come “superbugs”. Agricoltori e industrie alimentari sono da sempre stati dipendenti dalle colture geneticamente modificate, e molti di loro hanno abbandonato la rotazione delle colture, pratica da sempre utilizzata per evitare o limitare l’arrivo dei parassiti. Alcuni di loro, per la disperazione, erano persino arrivati a ignorare i regolamenti federali, i quali prevedono che le piantagioni di mais GM siano accompagnati da un piccolo “rifugio” di mais non-GM. Queste recenti scoperte avrebbero quindi implicazioni potenzialmente devastanti per agricoltori e consumatori dal momento che le piantagioni di mais geneticamente modificato sarebbero facilmente attaccabili dai parassiti, con conseguente diminuzione del prodotto che gli agricoltori possono tenere per sé. Questo potrebbe comportare un aumento del prezzo del mais, il che significherebbe un peggioramento delle condizioni economiche di una popolazione già colpita da continue difficoltà. La Monsanto ha lanciato nel 2003 il suo mais anti-diabrotici ottenuto inserendo nel codice genetico del mais il Bacillus thuringiensis. In teoria questa proteina avrebbe dovuto essere fatale per tutti i parassiti, ma come si è appena visto così non è stato. La Monsanto è stata più volte duramente attaccata per aver creato colture geneticamente modificate che in teoria non sarebbero sicure per il consumo umano e soprattutto per la salute dei bambini non ancora nati.
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