La disinformazione
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Molti siti hanno fatto la loro fortuna diffondendo informazione di scarso spessore scientifico. Per capire come ciò sia possibile basta comprendere che con un linguaggio pseudoscientifico è possibile infinocchiare gran parte della gente che non ha spirito critico. Per convincersene basta leggere la pagina sul monossido di diidrogeno.
Così può capitare che un sito ospiti frasi come questa: "l'occhio NON ha un grande ruolo nella visione". Per una persona razionale ciò sarebbe sufficiente per mettere una bella croce sul sito, ma per altri è una vera e propria rivoluzione culturale (provate a immaginare la loro espressione stupita che esclama "oggi è un buon giorno, ho imparato qualcosa di sensazionale; vado subito a dire al mio amico cieco che non ha capito niente, che, se non vede, è solo colpa sua perché non sa che aver perso entrambi gli occhi nell'incidente non conta nulla!).
L'identikit di questi siti è stato perfettamente centrato da un socio del nostro Social Network, della cui analisi riporto i passi più significativi:
Può fare sicuramente presa su una categoria di persone discretamente numerosa, rispondente a queste caratteristiche:
Pertanto, anche se non ce ne dovrebbe essere alcun bisogno, ci troviamo costretti a scrivere questo articolo su due argomenti che hanno molta audience.
1) Le mucche sono imbottite di ormoni e di farmaci
Questa considerazione è veramente semplicistica. Non si possono fare affermazioni scientifiche senza fornire dei numeri. Chi ragiona solo per argomenti qualitativi rischia di diventare un irrazionale.
Nel tonno c'è il mercurio, nei polli la diossina (oltre i farmaci ecc.), nelle verdure gli anticrittogamici, nell'acqua i nitrati ecc. Alla fine, per coerenza, si dovrebbe eliminare tutto finendo per morire di fame.
Chi impara a gestire i numeri sa che esistono leggi che fissano soglie di sicurezza e controlli che le verificano. Le frodi alimentari (andare contro queste leggi) esistono per ogni alimento. Quindi, se si prendono le frodi per normalità, di nuovo si muore di fame.
Prima di fare i ragionamenti di cui in 1) si dovrebbe per lo meno conoscere ilconcetto di NOEL.
Tra parentesi, latte e formaggi sono categorie alimentari sicure. Contrariamente a quanto divulgato da alcuni, sono pochissimi i formaggi (anche di scarsa qualità) con conservanti e/o coloranti.
2) Latte e formaggi contengono grassi saturi
Anche i biscotti, il cioccolato e moltissimi altri alimenti. La demonizzazione dei grassi saturi (spesso erroneamente detti grassi di origine animale) è priva di ogni spessore scientifico. Non sono i grassi saturi che fanno male, ma il loro abuso. Il cibo è fondamentale alla vita, ma il suo abuso produce sovrappeso e obesità. Stesso ragionamento va applicato ai grassi saturi, fondamentale fonte di energia.
3) Troppo calcio fa male
Alcuni sostengono che l'eccesso di calcio contenuto nei latticini non serve per proteggere dall'osteoporosi, ma va ad accumularsi sulle pareti dei vasi con gravi danni per la salute. Qui l'errore consiste proprio nell'incapacità di ragionare per assurdo. Se i danni vascolari causati dal calcio contenuto nei latticini fossero veri, ci sarebbe una gran quantità di infarti e di ictus nella popolazione dei trentenni perché chi consuma molti formaggi e beve molto latte avrebbe a 30-40 anni i vasi ridotti come quelli di chi è arrivato a 60-70 anni non consumando latticini. Tale differenza nel numero di ictus e di infarti non si verifica. Quindi la frase di partenza è una stupidaggine.
4) Le proteine acide del latte sottraggono calcio
Il latte contiene calcio, ma possiede anche proteine animali acide che proprio per essere smaltite hanno bisogno di consumare calcio, consumandone un quantitativo superiore a quello che dà, in età adulta.
Provate a chiedere a chi vi vende questa informazione (spesso presente su siti; si legga a proposito l'articolo sull'informazione in Rete) cos'è una proteina animale acida, qual è la sua formula chimica ecc. e vedrete cadrà dalle nuvole, a riprova del fatto che parla per sentito dire.
Per smontare questa teoria basta usare il Ma se... Se fosse vera, i vegetariani sarebbero messi meglio nei riguardi dell'osteoporosi, ma nessuna ricerca dimostra che i vegetariani sono più immuni dall'osteoporosi dei non vegetariani.
Inoltre non si dà nessun dato quantitativo, non si mettono cioè numeri che nella valutazione di un processo sono fondamentali.
Infine proviamo ad applicare lo stesso ragionamento all'acqua.
1) L'acqua è fondamentale per la vita.
2) I cibi hanno bisogno di acqua per essere assorbiti e digeriti, quindi sottraggono acqua all'organismo.
3) Poiché le due affermazioni precedenti sono vere non dobbiamo nutrirci con i cibi, non dobbiamo mangiare nulla.
5) Il latte pastorizzato è pericoloso
A prescindere dal fatto che si scambia un pericolo per un minor vantaggio, alcuni ritengono che il latte si debba consumare crudo. Tornando praticamente indietro di un secolo quando, senza pastorizzazione (che serve per eliminare i germi patogeni), gli uomini prendevano dal latte crudo gravi malattie come tubercolosi o brucellosi. Tutti dovrebbero sapere che nel XIX secolo, in Gran Bretagna, la pastorizzazione del latte permise di dimezzare in un solo anno la mortalità di giovani sotto ai 12 anni.
Quanto al fatto che il latte pastorizzato perda gran parte del suo potere alimentare è una sciocchezza che per coerenza dovrebbe portare a eliminare ogni forma di cottura dalla nostra alimentazione. La cottura, spesso indispensabile per l'igiene, toglie una parte del valore nutritivo degli alimenti, ma quello che conta è che la parte rimanente è più che sufficiente a una vita sana. Sarebbe come dire che un'acqua veramente oligominerale (cioè molto leggera, priva di sali), in quanto pura, è pericolosissima.
6) Le ricerche contro il latte
Premesso che nessuna ricerca è scienza, molti antilatte sparano ricerche del tipo: la ricerca X ha dimostrato che chi consuma latte è più sensibile al problema Y.
Tali ricerche sono le peggiori in campo scientifico e hanno valenza nulla dal punto di vista causale. È banale trovarne e confezionarne ad arte. Volete una prova? Confezioniamo una ricerca che dimostra come fumare faccia bene. Prendo due campioni di maschi cinquantenni: un campione di 100 italiani che fumano e uno di abitanti dell'Afghanistan che non fumano. Poiché la speranza di vita dell'Afghanistan è di 44 anni, molto probabilmente, se seguo per dieci anni i due campioni, troverò molti più sopravvissuti nel campione dei fumatori che in quello dei non fumatori. Logiche le vostre proteste, perché ho scelto degli afghani? Ma chi vi dice che i campioni delle ricerche che vi propinano siano "buoni"? Affinché lo siano veramente dovrebbero differire solo per una e una sola caratteristica, cosa che nessuno può certificare. Quindi imparate la differenza fra correlazione e causa (ved. Migliora la tua intelligenza): la correlazione è un punto di partenza per capirci qualcosa, considerarla un punto d'arrivo è molto superficiale e può portare a gravi errori.
Nel caso del latte supponiamo che vi dicano che "la percentuale d'insorgenza di osteoporosi nelle popolazioni segue un andamento proporzionale al consumo di latte e caseario" e ve lo documentino con dati inoppugnabili. Dov'è il trucco? Che stanno cercando di farvi credere che una correlazione sia una causa! Infatti osteoporosi e consumo di latte sono la conseguenza di una stessa e vera causa: il fatto che si viva meglio. Il maggior tenore di vita aumenta la vita media e quindi il numero di persone che soffrono di osteoporosi, ma la maggior ricchezza aumenta anche il consumo di alimenti pregiati come latte, carne, formaggi ecc. Usando lo stesso ragionamento si può dimostrare che all'aumentare del numero dei cellulari pro capite (Paese più ricco) aumenta l'osteoporosi (vita più lunga nel Paese più ricco) e sostenere che l'uso dei cellulari provoca l'osteoporosi.
Quindi, se siete insoddisfatti della vostra vita, del mondo che c'è attorno a voi e degli altri, per favore, non date la colpa al latte!
Infatti la demonizzazione dello zucchero bianco si basa su argomentazioni prive di ogni fondamento razionale.
1) Troppo zucchero fa male
E che c'entra? La sonnolenza che ci deriva da un'abbondante assunzione di zucchero è la stessa che si avrebbe per un'abbondante assunzione di miele o di zucchero di canna. Ragionando in senso inverso, poiché un grave stato di ipoglicemia (che può portare anche alla morte) viene risolto (cioè il paziente è salvato) somministrando zucchero, si dovrebbe concludere che lo zucchero fa benissimo!
Il grave errore logico è che si scambia il troppo con la normalità. Anche troppo cibo fa male e allora aboliamo il cibo e moriamo di fame! Passiamo a una critica più intelligente.
2) Lo zucchero produce acidi grassi
E allora? Gli acidi grassi ci sono in tutti i cibi grassi. Se facessero male, ancora una volta dovremmo morire di fame.
3) Lo zucchero impoverisce il corpo di sali minerali
Ogni sostanza che viene assimilata per essere gestita dal nostro corpo ha bisogno di altre sostanze.
Sarebbe come dire: non usiamo la macchina perché consuma benzina. Fra l'altro, che lo zucchero sia raffinato o meno, che usiamo il miele oppure no, queste sostanze vengono comunque "sprecate". In tutti i meccanismi energetici noi consumiamo vitamine e minerali. Quindi che si fa? Per non consumarli non ci muoviamo più?
4) Lo zucchero è un prodotto povero
E allora? Premesso che lo zucchero di canna e il miele non brillano certo per essere alimenti particolarmente nutraceutici, un alimento deve assolvere alcune funzioni, non si può demonizzarlo se non le assolve tutte. Dallo zucchero noi ricaviamo energia, le vitamine vengono per esempio assunte dalla frutta. Quindi, demonizzare lo zucchero perché è un prodotto povero significa demonizzare tutti i cibi monofunzionali.
5) Lo zucchero ha un alto indice glicemico
Lo zucchero ha praticamente lo stesso indice glicemico che sia raffinato o meno e il miele ha un indice glicemico addirittura superiore. Al più si deve confrontare con il fruttosio. In ogni caso si deve valutare il carico glicemico, dipendente dalla quantità di zucchero assunto: meglio 10 g di zucchero che 40 g di fruttosio!
Cibi assassini o soggetti deboli?Così può capitare che un sito ospiti frasi come questa: "l'occhio NON ha un grande ruolo nella visione". Per una persona razionale ciò sarebbe sufficiente per mettere una bella croce sul sito, ma per altri è una vera e propria rivoluzione culturale (provate a immaginare la loro espressione stupita che esclama "oggi è un buon giorno, ho imparato qualcosa di sensazionale; vado subito a dire al mio amico cieco che non ha capito niente, che, se non vede, è solo colpa sua perché non sa che aver perso entrambi gli occhi nell'incidente non conta nulla!).
L'identikit di questi siti è stato perfettamente centrato da un socio del nostro Social Network, della cui analisi riporto i passi più significativi:
Può fare sicuramente presa su una categoria di persone discretamente numerosa, rispondente a queste caratteristiche:
- Si crede molto più intelligente della media; il bene e il male tutto da una stessa parte.
- Vede cospirazioni, poteri occulti, trame segrete ovunque.
- Se uno è ricco ha rubato, se è potente ha sopraffatto qualche debole.
- I propri fallimenti o gli obiettivi mancati sono sempre colpa di altri.
- Si sente unica depositaria delle verità che "il sistema" vorrebbe affossare.
Pertanto, anche se non ce ne dovrebbe essere alcun bisogno, ci troviamo costretti a scrivere questo articolo su due argomenti che hanno molta audience.
Latte e formaggi? Sì, grazie!
Attaccare il latte e i formaggi è un esercizio con cui persone che si reputano razionali cercano di prendersi gioco di persone che considerano meno intelligenti. Una specie di giochino logico in cui alcuni trovano il loro effimero momento di gloria. Vediamo le tante armi che usano.1) Le mucche sono imbottite di ormoni e di farmaci
Questa considerazione è veramente semplicistica. Non si possono fare affermazioni scientifiche senza fornire dei numeri. Chi ragiona solo per argomenti qualitativi rischia di diventare un irrazionale.
Nel tonno c'è il mercurio, nei polli la diossina (oltre i farmaci ecc.), nelle verdure gli anticrittogamici, nell'acqua i nitrati ecc. Alla fine, per coerenza, si dovrebbe eliminare tutto finendo per morire di fame.
Chi impara a gestire i numeri sa che esistono leggi che fissano soglie di sicurezza e controlli che le verificano. Le frodi alimentari (andare contro queste leggi) esistono per ogni alimento. Quindi, se si prendono le frodi per normalità, di nuovo si muore di fame.
Prima di fare i ragionamenti di cui in 1) si dovrebbe per lo meno conoscere ilconcetto di NOEL.
Tra parentesi, latte e formaggi sono categorie alimentari sicure. Contrariamente a quanto divulgato da alcuni, sono pochissimi i formaggi (anche di scarsa qualità) con conservanti e/o coloranti.
2) Latte e formaggi contengono grassi saturi
Anche i biscotti, il cioccolato e moltissimi altri alimenti. La demonizzazione dei grassi saturi (spesso erroneamente detti grassi di origine animale) è priva di ogni spessore scientifico. Non sono i grassi saturi che fanno male, ma il loro abuso. Il cibo è fondamentale alla vita, ma il suo abuso produce sovrappeso e obesità. Stesso ragionamento va applicato ai grassi saturi, fondamentale fonte di energia.
3) Troppo calcio fa male
Alcuni sostengono che l'eccesso di calcio contenuto nei latticini non serve per proteggere dall'osteoporosi, ma va ad accumularsi sulle pareti dei vasi con gravi danni per la salute. Qui l'errore consiste proprio nell'incapacità di ragionare per assurdo. Se i danni vascolari causati dal calcio contenuto nei latticini fossero veri, ci sarebbe una gran quantità di infarti e di ictus nella popolazione dei trentenni perché chi consuma molti formaggi e beve molto latte avrebbe a 30-40 anni i vasi ridotti come quelli di chi è arrivato a 60-70 anni non consumando latticini. Tale differenza nel numero di ictus e di infarti non si verifica. Quindi la frase di partenza è una stupidaggine.
4) Le proteine acide del latte sottraggono calcio
Il latte contiene calcio, ma possiede anche proteine animali acide che proprio per essere smaltite hanno bisogno di consumare calcio, consumandone un quantitativo superiore a quello che dà, in età adulta.
Provate a chiedere a chi vi vende questa informazione (spesso presente su siti; si legga a proposito l'articolo sull'informazione in Rete) cos'è una proteina animale acida, qual è la sua formula chimica ecc. e vedrete cadrà dalle nuvole, a riprova del fatto che parla per sentito dire.
Per smontare questa teoria basta usare il Ma se... Se fosse vera, i vegetariani sarebbero messi meglio nei riguardi dell'osteoporosi, ma nessuna ricerca dimostra che i vegetariani sono più immuni dall'osteoporosi dei non vegetariani.
Inoltre non si dà nessun dato quantitativo, non si mettono cioè numeri che nella valutazione di un processo sono fondamentali.
Infine proviamo ad applicare lo stesso ragionamento all'acqua.
1) L'acqua è fondamentale per la vita.
2) I cibi hanno bisogno di acqua per essere assorbiti e digeriti, quindi sottraggono acqua all'organismo.
3) Poiché le due affermazioni precedenti sono vere non dobbiamo nutrirci con i cibi, non dobbiamo mangiare nulla.
5) Il latte pastorizzato è pericoloso
A prescindere dal fatto che si scambia un pericolo per un minor vantaggio, alcuni ritengono che il latte si debba consumare crudo. Tornando praticamente indietro di un secolo quando, senza pastorizzazione (che serve per eliminare i germi patogeni), gli uomini prendevano dal latte crudo gravi malattie come tubercolosi o brucellosi. Tutti dovrebbero sapere che nel XIX secolo, in Gran Bretagna, la pastorizzazione del latte permise di dimezzare in un solo anno la mortalità di giovani sotto ai 12 anni.
Quanto al fatto che il latte pastorizzato perda gran parte del suo potere alimentare è una sciocchezza che per coerenza dovrebbe portare a eliminare ogni forma di cottura dalla nostra alimentazione. La cottura, spesso indispensabile per l'igiene, toglie una parte del valore nutritivo degli alimenti, ma quello che conta è che la parte rimanente è più che sufficiente a una vita sana. Sarebbe come dire che un'acqua veramente oligominerale (cioè molto leggera, priva di sali), in quanto pura, è pericolosissima.
6) Le ricerche contro il latte
Premesso che nessuna ricerca è scienza, molti antilatte sparano ricerche del tipo: la ricerca X ha dimostrato che chi consuma latte è più sensibile al problema Y.
Tali ricerche sono le peggiori in campo scientifico e hanno valenza nulla dal punto di vista causale. È banale trovarne e confezionarne ad arte. Volete una prova? Confezioniamo una ricerca che dimostra come fumare faccia bene. Prendo due campioni di maschi cinquantenni: un campione di 100 italiani che fumano e uno di abitanti dell'Afghanistan che non fumano. Poiché la speranza di vita dell'Afghanistan è di 44 anni, molto probabilmente, se seguo per dieci anni i due campioni, troverò molti più sopravvissuti nel campione dei fumatori che in quello dei non fumatori. Logiche le vostre proteste, perché ho scelto degli afghani? Ma chi vi dice che i campioni delle ricerche che vi propinano siano "buoni"? Affinché lo siano veramente dovrebbero differire solo per una e una sola caratteristica, cosa che nessuno può certificare. Quindi imparate la differenza fra correlazione e causa (ved. Migliora la tua intelligenza): la correlazione è un punto di partenza per capirci qualcosa, considerarla un punto d'arrivo è molto superficiale e può portare a gravi errori.
Nel caso del latte supponiamo che vi dicano che "la percentuale d'insorgenza di osteoporosi nelle popolazioni segue un andamento proporzionale al consumo di latte e caseario" e ve lo documentino con dati inoppugnabili. Dov'è il trucco? Che stanno cercando di farvi credere che una correlazione sia una causa! Infatti osteoporosi e consumo di latte sono la conseguenza di una stessa e vera causa: il fatto che si viva meglio. Il maggior tenore di vita aumenta la vita media e quindi il numero di persone che soffrono di osteoporosi, ma la maggior ricchezza aumenta anche il consumo di alimenti pregiati come latte, carne, formaggi ecc. Usando lo stesso ragionamento si può dimostrare che all'aumentare del numero dei cellulari pro capite (Paese più ricco) aumenta l'osteoporosi (vita più lunga nel Paese più ricco) e sostenere che l'uso dei cellulari provoca l'osteoporosi.
Quindi, se siete insoddisfatti della vostra vita, del mondo che c'è attorno a voi e degli altri, per favore, non date la colpa al latte!
Lo zucchero assassino
Un'altra vittima della disinformazione è lo zucchero. Se volete capire se una persona sia in grado di parlare di scienza dell'alimentazione con cognizione di causa, proponetele questo semplice quesito:se devo dolcificare il tè, è meglio usare zucchero di canna, miele o zucchero?
Se la persona propende per il miele o per lo zucchero di canna (non raffinato), lasciate perdere…Infatti la demonizzazione dello zucchero bianco si basa su argomentazioni prive di ogni fondamento razionale.
1) Troppo zucchero fa male
E che c'entra? La sonnolenza che ci deriva da un'abbondante assunzione di zucchero è la stessa che si avrebbe per un'abbondante assunzione di miele o di zucchero di canna. Ragionando in senso inverso, poiché un grave stato di ipoglicemia (che può portare anche alla morte) viene risolto (cioè il paziente è salvato) somministrando zucchero, si dovrebbe concludere che lo zucchero fa benissimo!
Il grave errore logico è che si scambia il troppo con la normalità. Anche troppo cibo fa male e allora aboliamo il cibo e moriamo di fame! Passiamo a una critica più intelligente.
2) Lo zucchero produce acidi grassi
E allora? Gli acidi grassi ci sono in tutti i cibi grassi. Se facessero male, ancora una volta dovremmo morire di fame.
3) Lo zucchero impoverisce il corpo di sali minerali
Ogni sostanza che viene assimilata per essere gestita dal nostro corpo ha bisogno di altre sostanze.
Sarebbe come dire: non usiamo la macchina perché consuma benzina. Fra l'altro, che lo zucchero sia raffinato o meno, che usiamo il miele oppure no, queste sostanze vengono comunque "sprecate". In tutti i meccanismi energetici noi consumiamo vitamine e minerali. Quindi che si fa? Per non consumarli non ci muoviamo più?
4) Lo zucchero è un prodotto povero
E allora? Premesso che lo zucchero di canna e il miele non brillano certo per essere alimenti particolarmente nutraceutici, un alimento deve assolvere alcune funzioni, non si può demonizzarlo se non le assolve tutte. Dallo zucchero noi ricaviamo energia, le vitamine vengono per esempio assunte dalla frutta. Quindi, demonizzare lo zucchero perché è un prodotto povero significa demonizzare tutti i cibi monofunzionali.
5) Lo zucchero ha un alto indice glicemico
Lo zucchero ha praticamente lo stesso indice glicemico che sia raffinato o meno e il miele ha un indice glicemico addirittura superiore. Al più si deve confrontare con il fruttosio. In ogni caso si deve valutare il carico glicemico, dipendente dalla quantità di zucchero assunto: meglio 10 g di zucchero che 40 g di fruttosio!
LA MAIL
Premesso che non sono un medico e non ho basi per un'inferenza scientifica, ma volevo stimolare in Lei il dubbio sull'importanza del latte(e di tutti i latticini nell'alimentazione umana). Questo perché in passato mi è capitato diverse volte di leggere riviste di medicina(non italiane) con risultati su studi che riportavano i problemi derivati dall'assunzione del latte, i falsi miti nutrizionali, le contaminazioni da sostanze tossiche e le malattie a lui ora associate. Tirando le somme su questi articoli letti nel tempo, mi sono reso conto che il latte è un alimento che porta con se una ignoranza forse "culturale" o comunque che viene sopravvalutato o non approfondito perché diamo per scontato le sue proprietà, ma ricordiamoci che per nostra fortuna la ricerca non si ferma. Spero che questa mia email basti per stimolarle una nuova ricerca, un nuovo approfondimento, così che Lei possa riformulare un suo più aggiornato pensiero su questo alimento.
Ti ringrazio delle tue considerazioni. In tutta franchezza, non mi hanno convinto perché mancano di quei riscontri numerici che nella scienza sono fondamentali per arrivare a conclusioni.
Vediamo in dettaglio le tue osservazioni.
> mi è capitato diverse volte di leggere riviste di medicina (non italiane) con risultati su studi
Come è spiegato in questo articolo, la ricerca non è scienza. Data un'affermazione sul benessere, è spesso molto facile trovare uno studio che la promuova e un altro che la boccia. Gli studi di cui parli sono stati smentiti da moltissimi altri (che sono la maggior parte) perché contenevano interpretazioni statistiche dubbie (scambiavano per esempio correlazioni per cause) o davano per certe ipotesi tutte da dimostrare.
> i problemi derivati dall'assunzione del latte
Una certa parte della popolazione è intollerante al lattosio, ma è un problema di quell'insieme di soggetti non del latte! I diabetici non possono assumere troppi carboidrati, i celiaci devono astenersi da tutti i prodotti con glutine (pasta, pane ecc.), chi ha problemi cardiovascolari deve moderare i grassi, c'è chi è allergico a un'arachide, alle noci ecc. Si tratta di un errore razionale gravissimo demonizzare il cibo per salvare il soggetto. Chi demonizza il latte spesso ne è in prima persona intollerante. E allora che fa? Vorrebbe stabilire che il latte fa male a tutti. Un po' come se il diabetico volesse che nessuno assumesse dolci.
Il problema è del soggetto che dapprima dovrebbe capire se la sua intolleranza al lattosio sia vera e, in secondo luogo, dovrebbe rassegnarsi a constatare che il suo organismo è meno sano di altri a cui il latte non fa proprio nulla. Nel 1900 la vita media era di 43 anni; i progressi sella medicina (convenzionale) hanno circa raddoppiato tale vita media, ma è indubbio che molti soggetti deboli ora sopravvivono con problemini quando nel 1900 sarebbero per esempio morti durante un'epidemia di spagnola.
> e le malattie a lui ora associate
Veramente vorrei conoscerle queste malattie. Il latte è controindicato in diverse malattie, ma non le provoca. Così come moltissimi altri cibi sono controindicati in tante altre malattie. Stiamo parlando di soggetti già malati, non di soggetti sani.
> le contaminazioni da sostanze tossiche
Beh, qui mancano i dati numerici. Se ci si spaventa per il concetto di contaminazione ci sono i polli alla diossina, i salmoni e i tonni al mercurio, frutta e verdura con pesticidi. Alla fine non mangi più nulla e muori di fame. Chi parla di contaminazioni dovrebbe avere almeno presente come si misurano gli effettivi rischi (cioè parlare con dei numeri e non con concetti qualitativi). Leggi l'articolo sul rischio alimentare
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