ACQUE MINERALI AL MERCURIO / Italia, metalli pesanti, arsenico e perfino mercurio in diverse acque minerali sul mercato
ACQUE MINERALI ITALIANE AL MERCURIO. metalli pesanti, arsenico e persino mercurio in molte acque minerali sul mercato. Ultime notizie Roma - Con il Laboratorio chimico e microbiologico "Alimentazione e Ambiente" di Roma e l'Unione Nazionale Consumatori (il fondatore di questo storico ente fu Vincenzo Dona, socio allora nel 1972 di Kronos 1991, con il quale facemmo molte battaglie insieme a difesa dei consumatori), abbiamo avviato un controllo severo sulle acque contenute nelle bottiglie di plastica delle principali aziende del settore italiane. In alcuni casi si sono riscontrati livelli eccedenti di metalli pesanti e di arsenico non indicati nelle etichette delle bottiglie, ma il dato che più di tutti preoccupa i chimici del laboratorio "Alimentazione e Ambiente" di Roma è la presenza di mercurio in quasi tutte le confezioni di acque minerali, in alcuni casi con concentrazioni superiori di molto ai limiti imposti dall'OMS.
Ci siamo chiesti ma da dove viene questo mercurio e che danni può arrecare all'organismo umano? Di seguito la risposta degli esperti: Circa l’75% del mercurio immesso nell’ambiente deriva da fonti naturali (erosione delle rocce da parte degli agenti atmosferici e dei fiumi, vaporizzazione dalla crosta terrestre), il rimanente 25%, è di origine antropica, deriva dalla combustione di petrolio e carbone nelle centrali elettriche, da inceneritori e da perdite relative all’utilizzo del mercurio nell’industria delle vernici e della carta (come antimuffa), nell’industria della plastica (catalizzatore nella sintesi di poliuretani e del cloruro di vinile), negli impianti cloro-soda (ove è utilizzato come catodo nell’elettrolisi del cloruro di sodio), nella fabbricazione di dispositivi elettrici (lampade vapori di mercurio, batterie, interruttori a mercurio), nella fabbricazione di termometri e barometri. Si possono considerare anche gli impieghi del mercurio in agricoltura (antimuffa, antifungino) e nelle amalgame dentali.Secondo studi recenti, le emissioni dell’incenerimento dei rifiuti rappresentano 36 tonnellate all’anno di mercurio e 16 tonnellate all’anno di cadmio nella Comunità Europea.
Sversato in acqua, può trasformarsi in metilmercurio, sua forma solubile, ed entrare nella catena alimentare attraverso pesci e vongole, ma anche finire nelle falde freatiche ed essere assunto come acqua potabile.Il metilmercurio ambientale proviene in gran parte, anche se non esclusivamente, dalla metilazione di mercurio inorganico. Il mercurio inorganico sparso nell’acqua si trasforma in mercurio metilato nei sedimenti del fondo. I composti di mercurio metilato sono liposolubili e si accumulano quindi facilmente negli organismi viventi e si concentrano lungo la catena alimentare. La popolazione generale è esposta al metilmercurio principalmente attraverso l’alimentazione.
I sali del mercurio inorganici Hg+, Hg++ (solubili e quindi facilmente assorbibili) vengono solo parzialmente assorbiti (il 10% circa) e determinano nel tratto gastrointestinale la denaturazione delle proteine, manifestando effetti corrosivi. Una volta assorbita, questa forma del mercurio manifesta la sua tossicità in sede renale.Il mercurio organico (es. (CH3)2Hg, che si trova soprattutto nel pesce) può essere assorbito in quantità che possono raggiungere fino al 90% di quello introdotto; esso presenta tossicità decrescente all’aumentare della lunghezza della catena alchilica a cui è legato. In forma organica il mercurio viene rapidamente distribuito al fegato (circa il 50%), al SNC e al rene.Per la sua lipofilicità attraversa facilmente anche la placenta con conseguenze tossiche che possono portare ad alterazioni dello sviluppo del cervelletto nel feto.Il Mercurio presente depositandosi nei tessuti e organi altera le normali funzioni soprattutto del SNC (Sistema Nervoso Centrale) provocando depressioni più o meno forti, eccitazioni con violenza, timidezza o aggressività, disturbi della concentrazione; nei Nervi Periferici, creando paralisi e distruzione della mielina (distrofie e sclerosi a placche, epilessie) nelle mucose provocando riniti allergiche, asma, congiuntiviti; nel fegato; nel pancreas; nei reni, nelle parotidi; nelle ghiandole sudorifere.
Effetti sull’ambienteGli animali regolarmente usati nella catena alimentare possono essere esposti in modo particolare all’avvelenamento da mercurio a causa della capacità del mercurio di accumularsi negli organismi attraverso la catena alimentare. Questo rischio è particolarmente elevato per gli uccelli. L’avvelenamento da mercurio è considerato il motivo per cui diverse specie di uccelli erano prossime all’estinzione. Gli uccelli che si cibano in ambienti acquatici saranno probabilmente esposti a carichi critici di mercurio. Uno studio scientifico svedese conclude che le concentrazioni di mercurio nel terreno 2-10 volte superiori all’attuale livello possono influenzare l’attività biologica di composizione nel terreno.
La questione è molto delicata perché implica anche aspetti economici rilevanti per gli imbottigliatori, per cui ci stiamo muovendo con molta cautela. Stiamo ripetendo le analisi su quelle acque più sospette. Una volta accertati i dati e confrontati con quelli precedenti, Accademia KRONOS, L'Unione Nazionale Consumatori e il laboratorio di analisi di Roma dirameranno congiuntamente i dati in una conferenza stampa entro la fine di giugno o a settembre.
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