Alluminio tossico .
Intossicazione da metalli pesanti
Carta da imballaggio in alluminio, utensili per la cottura in ghisa ed in alluminio, medicinali anti-acidi per lo stomaco, deodoranti e antiperspiranti, dialisi renale Si può trovare anche nell’acqua potabile, nel sale da cucina per evitarne l’indurimento, nelle pellicole per avvolgere gli alimenti, negli utensili da cucina, negli attrezzi da lavoro, nei deodoranti, nel lievito come emulsionante, in alcuni formaggi fusi e per sbiancare la farina, negli additivi alimentari
L’alluminio e’ un oligoelemento presente in tutto l’organismo in quantità variabili. Ha una azione tonica sul sistema nervoso, regola il sonno ed inibisce la sudorazione, viene utilizzato in dosi terapeutiche per combattere la atonia, l’insonnia e la lentezza di ideazione ,disturbi nello sviluppo intellettuale, difficolta’ di comprensione e disturbi della memoria, Ha una benefica azione sul sistema nervoso, ed e’ consigliato nei casi di MONGOLISMO, strascichi di enecefalopatie vacciniche, lentezza cerebrale, disturbi della memoria nelle persone anziane.. In genere il corpo riesce ad eliminare l’alluminio al 74-96%, potrebbe ostacolare l’assimilazione del fluoro, mediamente se ne assimila da 1 a 100 mg, la dose massima deve essere di 150 mg
INTOSSICAZIONE
L’alluminio e’ comunque considerato un elemento tossico, e l’uso di antiacidi contenenti idrossido di alluminio come il MAALOX e’ sconsigliato. In genere chi e’ affetto dal MORBO di ALZHEIMER o in chi fa EMODIALISI, si trovano alte concentrazioni di alluminio, che da’ come conseguenza l’indebolimento delle OSSA, demenza pre-senile, disturbi del linguaggio e della memoria, danni cerebrali. Vanno evitate l’uso di pentole di alluminio in cucina, a maggior ragione se si cucinano alimenti di tipo acido, che possono corrodere e far sciogliere un po’ di metallo durante la cottura, altre fonti dell’alluminio possono essere lievito in polvere con alluminio, gli antisudoriferi a base di alluminio cloridrato, cibi trattati con alluminio, come alcuni formaggi lavorati, alcune acque soffici, prodotti di pulizia da forno. L’alluminio non puo’ essere chelato e va RIMOSSO, con l’aiuto di MAGNESIO, CALCIO, VITAMINA B6, diminuendo contemporaneamente la assunzione di FOSFORO
L’alluminio tende ad accumularsi nelle arterie, nei polmoni, nel fegato, nella tiroide, nel cervello.
SINTOMI
Si fissa sulle ossa, nel cervello e nello stomaco, se e’ presente in dosi tossiche provoca i seguenti sintomi, nausea, costipazione, coliche, spasmi digestivi, crampi muscolari alle gambe, sudorazione abbondante, paralisi, disturbi nella formazione delle ossa, senilità precoce, perdita della memoria, morbo di Alzaimer, alcuni casi di psoriasi e di epilessia
Indebolisce essenzialmente il tubo digerente, e tutto il sistema dalla bocca all’ano, Da anche disturbi dermatologici, spasmi muscolari, perdita di energia, irritabilità difficoltà nella concentrazione. Può causare osteomalacia nei dializzati, l’alluminio causa in ogni caso problemi renali, paralisi motoria, intorpidimento di alcune parti del corpo con degenerazione grassa dei reni e nel fegato, infiammazione gastrointestinale, dissoluzione ossea, dolore e intorpidimento muscolare, aumentano da 2 a 5 volte l’emissione di urina
UTILE
MAGNESIO, Vitamina A e B6, ESTRATTI CORTICOSURRENALI, eliminare il rischio di intossicazione, l’alluminio non puo’ essere chelato, puo’ essere rimosso con l’aiuto di CALCIO, MAGNESIO, VITAMINA B6 e diminuendo contemporaneamente la assunzione del FOSFORO, è bene non bere l’acqua del rubinetto, ri riduce l’intossicazione se i quantitativi di calcio nel sangue sono buoni Chi assume antiacidi, dovrebbe assumere 2500 mg di calcio, lo stesso dicasi per gli alcolizzati, sembra che la malattia di Lou Gehring sia causata da dosi elevate di alluminio specie se associata anche al manganese
ALIMENTAZIONE, fagioli cotti a vapore, aglio, uova, agrumi ricchi di vitamina C
L’alluminio e’ un oligoelemento presente in tutto l’organismo in quantità variabili. Ha una azione tonica sul sistema nervoso, regola il sonno ed inibisce la sudorazione, viene utilizzato in dosi terapeutiche per combattere la atonia, l’insonnia e la lentezza di ideazione ,disturbi nello sviluppo intellettuale, difficolta’ di comprensione e disturbi della memoria, Ha una benefica azione sul sistema nervoso, ed e’ consigliato nei casi di MONGOLISMO, strascichi di enecefalopatie vacciniche, lentezza cerebrale, disturbi della memoria nelle persone anziane.. In genere il corpo riesce ad eliminare l’alluminio al 74-96%, potrebbe ostacolare l’assimilazione del fluoro, mediamente se ne assimila da 1 a 100 mg, la dose massima deve essere di 150 mg
INTOSSICAZIONE
L’alluminio e’ comunque considerato un elemento tossico, e l’uso di antiacidi contenenti idrossido di alluminio come il MAALOX e’ sconsigliato. In genere chi e’ affetto dal MORBO di ALZHEIMER o in chi fa EMODIALISI, si trovano alte concentrazioni di alluminio, che da’ come conseguenza l’indebolimento delle OSSA, demenza pre-senile, disturbi del linguaggio e della memoria, danni cerebrali. Vanno evitate l’uso di pentole di alluminio in cucina, a maggior ragione se si cucinano alimenti di tipo acido, che possono corrodere e far sciogliere un po’ di metallo durante la cottura, altre fonti dell’alluminio possono essere lievito in polvere con alluminio, gli antisudoriferi a base di alluminio cloridrato, cibi trattati con alluminio, come alcuni formaggi lavorati, alcune acque soffici, prodotti di pulizia da forno. L’alluminio non puo’ essere chelato e va RIMOSSO, con l’aiuto di MAGNESIO, CALCIO, VITAMINA B6, diminuendo contemporaneamente la assunzione di FOSFORO
L’alluminio tende ad accumularsi nelle arterie, nei polmoni, nel fegato, nella tiroide, nel cervello.
SINTOMI
Si fissa sulle ossa, nel cervello e nello stomaco, se e’ presente in dosi tossiche provoca i seguenti sintomi, nausea, costipazione, coliche, spasmi digestivi, crampi muscolari alle gambe, sudorazione abbondante, paralisi, disturbi nella formazione delle ossa, senilità precoce, perdita della memoria, morbo di Alzaimer, alcuni casi di psoriasi e di epilessia
Indebolisce essenzialmente il tubo digerente, e tutto il sistema dalla bocca all’ano, Da anche disturbi dermatologici, spasmi muscolari, perdita di energia, irritabilità difficoltà nella concentrazione. Può causare osteomalacia nei dializzati, l’alluminio causa in ogni caso problemi renali, paralisi motoria, intorpidimento di alcune parti del corpo con degenerazione grassa dei reni e nel fegato, infiammazione gastrointestinale, dissoluzione ossea, dolore e intorpidimento muscolare, aumentano da 2 a 5 volte l’emissione di urina
UTILE
MAGNESIO, Vitamina A e B6, ESTRATTI CORTICOSURRENALI, eliminare il rischio di intossicazione, l’alluminio non puo’ essere chelato, puo’ essere rimosso con l’aiuto di CALCIO, MAGNESIO, VITAMINA B6 e diminuendo contemporaneamente la assunzione del FOSFORO, è bene non bere l’acqua del rubinetto, ri riduce l’intossicazione se i quantitativi di calcio nel sangue sono buoni Chi assume antiacidi, dovrebbe assumere 2500 mg di calcio, lo stesso dicasi per gli alcolizzati, sembra che la malattia di Lou Gehring sia causata da dosi elevate di alluminio specie se associata anche al manganese
ALIMENTAZIONE, fagioli cotti a vapore, aglio, uova, agrumi ricchi di vitamina C
ARGENTO tossico
INTOSSICAZIONE da ARGENTO, ad alte concentrazioni compete con il RAME ed i suoi legami, e’ presente nelle leghe metalliche, nelle batterie, nei prodotti farmaceutici, negli organismi marini, nei disinfettanti, nella polvere di carbone, puo’ dare ANEMIA MICROCITICA, ritardo nella crescita, dilatazione cardiovascolare, degenerazione epatica, disturbi renali
SI PUO’ RIMUOVERLO con ZINCO, SELENIO, VITAMINA A, C ed E
INTOSSICAZIONE da ARGENTO, ad alte concentrazioni compete con il RAME ed i suoi legami, e’ presente nelle leghe metalliche, nelle batterie, nei prodotti farmaceutici, negli organismi marini, nei disinfettanti, nella polvere di carbone, puo’ dare ANEMIA MICROCITICA, ritardo nella crescita, dilatazione cardiovascolare, degenerazione epatica, disturbi renali
SI PUO’ RIMUOVERLO con ZINCO, SELENIO, VITAMINA A, C ed E
ARSENICO tossico
LEGATA ALL’AMBIENTE, stufa a carboni, pesticidi, insetticidi, erbicidi, defolianti, fabbrica di vetro, specchi
SINTOMI, fatica, riduzione della vitalità, perdita dei capelli, gastroenteriti.
UTILI, vitamina C e SELENIO
ALIMENTI fagioli, leguminose, alimenti ricchi di aminoacidi solfati
BERILLIO tossico
LEGATO ALL’AMBIENTE
Si usa per le insegne al neon, nei dispositivi elettronici, in alcune leghe in metallo, nell’acciaio, nelle ruote delle biciclette, nelle canne da pesca e in molti oggetti domestici.
SINTOMI, la polvere di berillio causa difficoltà di respirazione, danni ai polmoni, lesioni e fibrosi, con gravi attacchi polmonari.
Ha effetti tossici, può ridurre le riserve di Magnesio, ostacola il lavoro degli enzimi
LEGATA ALL’AMBIENTE, stufa a carboni, pesticidi, insetticidi, erbicidi, defolianti, fabbrica di vetro, specchi
SINTOMI, fatica, riduzione della vitalità, perdita dei capelli, gastroenteriti.
UTILI, vitamina C e SELENIO
ALIMENTI fagioli, leguminose, alimenti ricchi di aminoacidi solfati
BERILLIO tossico
LEGATO ALL’AMBIENTE
Si usa per le insegne al neon, nei dispositivi elettronici, in alcune leghe in metallo, nell’acciaio, nelle ruote delle biciclette, nelle canne da pesca e in molti oggetti domestici.
SINTOMI, la polvere di berillio causa difficoltà di respirazione, danni ai polmoni, lesioni e fibrosi, con gravi attacchi polmonari.
Ha effetti tossici, può ridurre le riserve di Magnesio, ostacola il lavoro degli enzimi
BISMUTO, tossico
INTOSSICAZIONE da BISMUTO, un tempo il bismuto era usato come farmaco gastrico, un suo eccesso può causare sintomi come SONNOLENZA, AGITAZIONE, ALLUCINAZIONI, CONFUSIONE MENTALE, DIFFICOLTA’ di PAROLA e di MOVIMENTO, SPASMI MUSCOLARI, NEUROPATIE PERIFERICHE, e DANNI EPATICI.
E’ stato usato nel trattamento della sifilide, si trova in alcune supposte e preparati antidiarroici,
SINTOMI DA INTOSSICAZIONE
l’OVERDOSE, dà sintomi simili alle malattie mentali, con andatura barcollante, tremori, mancanza di memoria, disturbi dell’udito e della vista, disturbi spazio temporali, allucinazioni visive ed uditive, il bismuto ostacola l’assorbimento dello zinco.
INTOSSICAZIONE da BISMUTO, un tempo il bismuto era usato come farmaco gastrico, un suo eccesso può causare sintomi come SONNOLENZA, AGITAZIONE, ALLUCINAZIONI, CONFUSIONE MENTALE, DIFFICOLTA’ di PAROLA e di MOVIMENTO, SPASMI MUSCOLARI, NEUROPATIE PERIFERICHE, e DANNI EPATICI.
E’ stato usato nel trattamento della sifilide, si trova in alcune supposte e preparati antidiarroici,
SINTOMI DA INTOSSICAZIONE
l’OVERDOSE, dà sintomi simili alle malattie mentali, con andatura barcollante, tremori, mancanza di memoria, disturbi dell’udito e della vista, disturbi spazio temporali, allucinazioni visive ed uditive, il bismuto ostacola l’assorbimento dello zinco.
CADMIO tossico
ALIMENTI, evitare le farine bianche, evitare l’acqua del rubinetto, le pentole smaltate ad alta concentrazione di cadmio, MANGIARE, aglio, uova, fagioli, agrumi ricchi di vitamina C, limoni, aranci. Alimenti ricchi di zinco e di cadmio
Gli alimenti che contengono il cadmio , sono lo zucchero raffinato, la farina bianca, il riso bianco fumo di sigaretta, aria inquinata, acqua dolce
CAUSE dell’intossicazione
Fonderie di zinco, piombo e rame, acqua di rubinetto contaminata, tubi galvanizzati con cadmio, particelle di pneumatici, farina bianca, pentole smaltate, dolciumi ed insaccati, combustione di gomma, plastica e coloranti, macchine per bibite, caffé istantaneo e bibite alla cola ed al te’, ostriche e frutti di mare contaminati, pescherie vicine a zone industriali, oli di motore e gas di scappamento, concimi fosfatati, prodotti per l’argenteria, sigarette, fumo di tabacco, vernici industriali, alimenti carenti di zinco
E’ un minerale traccia tossico, i cui effetti vengono tenuti sotto controllo dallo zinco, nel grano integrale il rapporto cadmio zinco è di 1 a 20, per questo è bene mangiare cibi integrali. Si deposita nel fegato e nei reni, se c’è una carenza di zinco si aumenta l’accumulo di cadmio, il cadmio ostacola anche l’assorbimento del rame.
SINTOMI da tossicità. Ipertensione, lesioni renali, arteriosclerosi, malattie cardiovascolari, bronchite cronica nei fumatori, enfisema, inappetenza, diminuzione dell’odorato, responsabile di tumori cancerogeni diminuzione della longevità a causa dell’avvelenamento cellulare.
INTOSSICAZIONE DA CADMIO
Si può combattere con l’assunzione di silicio, le alghe si combinano al cadmio e lo eliminano, squilibri tra cadmio e zinco provocano diminuzione dello sperma, causa ipertensione, e disturbi cardiaci ed ossei, chi è iperteso ha il 40% di Cadmio nelle urine, il processo di avvelenamento è molto lento si deposita nei reni, nelle arterie, aumentando la pressione e causando l’arteriosclerosi, il FUMO, contiene quantità notevoli di CADMIO, un pacchetto di sigarette contiene da 2 a 4 mlg di cadmio che si deposita nei polmoni, e rimane anche nell’aria, e causa ENFISEMA POLMONARE, dosi elevate causano AMEMIA, proteinuria, aminociduri
UTILI vitamina C ed E, Selenio, zinco, vitamina B6
ALIMENTI, evitare le farine bianche, evitare l’acqua del rubinetto, le pentole smaltate ad alta concentrazione di cadmio, MANGIARE, aglio, uova, fagioli, agrumi ricchi di vitamina C, limoni, aranci. Alimenti ricchi di zinco e di cadmio
Gli alimenti che contengono il cadmio , sono lo zucchero raffinato, la farina bianca, il riso bianco fumo di sigaretta, aria inquinata, acqua dolce
CAUSE dell’intossicazione
Fonderie di zinco, piombo e rame, acqua di rubinetto contaminata, tubi galvanizzati con cadmio, particelle di pneumatici, farina bianca, pentole smaltate, dolciumi ed insaccati, combustione di gomma, plastica e coloranti, macchine per bibite, caffé istantaneo e bibite alla cola ed al te’, ostriche e frutti di mare contaminati, pescherie vicine a zone industriali, oli di motore e gas di scappamento, concimi fosfatati, prodotti per l’argenteria, sigarette, fumo di tabacco, vernici industriali, alimenti carenti di zinco
E’ un minerale traccia tossico, i cui effetti vengono tenuti sotto controllo dallo zinco, nel grano integrale il rapporto cadmio zinco è di 1 a 20, per questo è bene mangiare cibi integrali. Si deposita nel fegato e nei reni, se c’è una carenza di zinco si aumenta l’accumulo di cadmio, il cadmio ostacola anche l’assorbimento del rame.
SINTOMI da tossicità. Ipertensione, lesioni renali, arteriosclerosi, malattie cardiovascolari, bronchite cronica nei fumatori, enfisema, inappetenza, diminuzione dell’odorato, responsabile di tumori cancerogeni diminuzione della longevità a causa dell’avvelenamento cellulare.
INTOSSICAZIONE DA CADMIO
Si può combattere con l’assunzione di silicio, le alghe si combinano al cadmio e lo eliminano, squilibri tra cadmio e zinco provocano diminuzione dello sperma, causa ipertensione, e disturbi cardiaci ed ossei, chi è iperteso ha il 40% di Cadmio nelle urine, il processo di avvelenamento è molto lento si deposita nei reni, nelle arterie, aumentando la pressione e causando l’arteriosclerosi, il FUMO, contiene quantità notevoli di CADMIO, un pacchetto di sigarette contiene da 2 a 4 mlg di cadmio che si deposita nei polmoni, e rimane anche nell’aria, e causa ENFISEMA POLMONARE, dosi elevate causano AMEMIA, proteinuria, aminociduri
UTILI vitamina C ed E, Selenio, zinco, vitamina B6
CALCIO intossicazione
INTOSSICAZIONE DA ECCESSO DI CALCIO
E’ dovuta o ad una eccessiva ingestione di questo minerale o a problemi metabolici o a una carenza di MAGNESIO e di SELENIO, non e’ trascurabile che ci sia un ECCESSO di VITAMINA D, o una CARENZA di VITAMINA C, necessaria per la sintesi del collagene, oppure uno squilibrio ZINCO-RAME. Gli organi implicati sono la TIROIDE e la PARATIROIDE, LA CORTECCIA SURRENALE,
RISCHI legati ad eccesso di CALCIO
OSTEOLISI, OSTEOPOROSI di tipo II, diffusa tra gli anziani, calcificazioni cutanee, fratture, aumento del colesterolo e dei trigliceridi, rischio di infarto del miocardio, pseudo menopausa, ipersecrezione insulinica, in GENERE un LIVELLO SUPERIORE DI CALCIO, significa che il CALCIO E’’CARENTE nelle OSSA, ed e’’scarsamente disponibile nelle sue biofunzioni, da qui la necessità di dare dei SUPPLEMENTI di CALCIO, sotto forma di CALCIO ORODATO, con la contemporanea somministrazione di MANGANESE, sintesi della tiroxina, ZINCO, RAME, MAGNESIO, VITAMINA A, C, ed E.
INTOSSICAZIONE DA ECCESSO DI CALCIO
E’ dovuta o ad una eccessiva ingestione di questo minerale o a problemi metabolici o a una carenza di MAGNESIO e di SELENIO, non e’ trascurabile che ci sia un ECCESSO di VITAMINA D, o una CARENZA di VITAMINA C, necessaria per la sintesi del collagene, oppure uno squilibrio ZINCO-RAME. Gli organi implicati sono la TIROIDE e la PARATIROIDE, LA CORTECCIA SURRENALE,
RISCHI legati ad eccesso di CALCIO
OSTEOLISI, OSTEOPOROSI di tipo II, diffusa tra gli anziani, calcificazioni cutanee, fratture, aumento del colesterolo e dei trigliceridi, rischio di infarto del miocardio, pseudo menopausa, ipersecrezione insulinica, in GENERE un LIVELLO SUPERIORE DI CALCIO, significa che il CALCIO E’’CARENTE nelle OSSA, ed e’’scarsamente disponibile nelle sue biofunzioni, da qui la necessità di dare dei SUPPLEMENTI di CALCIO, sotto forma di CALCIO ORODATO, con la contemporanea somministrazione di MANGANESE, sintesi della tiroxina, ZINCO, RAME, MAGNESIO, VITAMINA A, C, ed E.
CROMO intossicazione
QUANTO IL CROMO E’ A LIVELLI TOSSICI
In genere il cromo elevato e’ dovuto alla ingestione dei cibi ricchi del minerale come la birra, il lievito di birra, i cereali integrali, i funghi, ma puo’ anche essere dovuto a contaminazione industriale da Cromo esavalente come le vernici, il materiale litografico, mordenti, polvere di cemento, molto tossico. Rimuovendo la fonte, usualmente si normalizzano i valori
QUANTO IL CROMO E’ A LIVELLI TOSSICI
In genere il cromo elevato e’ dovuto alla ingestione dei cibi ricchi del minerale come la birra, il lievito di birra, i cereali integrali, i funghi, ma puo’ anche essere dovuto a contaminazione industriale da Cromo esavalente come le vernici, il materiale litografico, mordenti, polvere di cemento, molto tossico. Rimuovendo la fonte, usualmente si normalizzano i valori
MERCURIO intossicazione
Si trova nella biosfera, nei pesticidi e nei pesci di grandi dimensioni, arriva nei laghi, nei fiumi, nei mari, negli oceani attraverso gli scarichi industriali, si usa nelle otturazioni dentali, alcuni lassativi, si può avere accumulo nel tessuto e nel cervello, provoca riduzione di zinco, si trova anche in alcuni cosmetici
CAUSE da INTOSSICAZIONE
Combustione di carbone, amalgami dentari, accumulatori, pile, unguenti e cosmetici, funghicidi e pesticidi, carte ed adesivi, pellicole fotografiche, feltri ed indumenti, antisettici, cere per parquet, pitture ad acqua, concimi chimici, lampade al neon, pesci di mare pescati in zone contaminate, maneggiamento di prodotti derivati dal petrolio, barometri, termometri.
SINTOMI da intossicazione
Disturbo delle funzioni cerebrali, sensibilità emotiva inusuale, astenia, perdita dell’appetito, perdita di peso, disturbi visivi, paralisi, convulsioni, perdita della sensazione di dolore, albuminuria da lesioni renali, infiammazione delle gengive, difficoltà ad ingerire e a masticare, perdita di coordinamento, di lucidità intellettuale, disturbi alla vista e all’udito, rossore, irritazioni, formazione di vesciche sulla pelle, l’inalazione provoca dolori al torce, febbre, tosse e brividi, nella intossicazione cutanea, si ha salivazione eccessiva stomatite, diarrea, tremori, vertigini, irritabilità, cambiamenti di umore e depressione, psicosi, perdita dei denti, insonnia. stanchezza, emicrania, intorpidimento delle labbra, delle mani, dei piedi, perdita della memoria, 500 milligrammi possono essere fatali a meno di non essere curati immediatamente, si può curare con penicillamina, un agente chelante
UTILI
Eliminare la causa da intossicazione, SELENIO che contrasta il mercurio, vitamine C,E,A, che ne riducono gli effetti tossici, CALCIO che neutralizza e ne facilita la eliminazione, LECITINA. Alimenti ricchi di aminoacidi solforati, CISTEINA, alimenti ricchi in Vitamina C e SELENIO, mele e fagioli cotti a vapore.
Si trova nella biosfera, nei pesticidi e nei pesci di grandi dimensioni, arriva nei laghi, nei fiumi, nei mari, negli oceani attraverso gli scarichi industriali, si usa nelle otturazioni dentali, alcuni lassativi, si può avere accumulo nel tessuto e nel cervello, provoca riduzione di zinco, si trova anche in alcuni cosmetici
CAUSE da INTOSSICAZIONE
Combustione di carbone, amalgami dentari, accumulatori, pile, unguenti e cosmetici, funghicidi e pesticidi, carte ed adesivi, pellicole fotografiche, feltri ed indumenti, antisettici, cere per parquet, pitture ad acqua, concimi chimici, lampade al neon, pesci di mare pescati in zone contaminate, maneggiamento di prodotti derivati dal petrolio, barometri, termometri.
SINTOMI da intossicazione
Disturbo delle funzioni cerebrali, sensibilità emotiva inusuale, astenia, perdita dell’appetito, perdita di peso, disturbi visivi, paralisi, convulsioni, perdita della sensazione di dolore, albuminuria da lesioni renali, infiammazione delle gengive, difficoltà ad ingerire e a masticare, perdita di coordinamento, di lucidità intellettuale, disturbi alla vista e all’udito, rossore, irritazioni, formazione di vesciche sulla pelle, l’inalazione provoca dolori al torce, febbre, tosse e brividi, nella intossicazione cutanea, si ha salivazione eccessiva stomatite, diarrea, tremori, vertigini, irritabilità, cambiamenti di umore e depressione, psicosi, perdita dei denti, insonnia. stanchezza, emicrania, intorpidimento delle labbra, delle mani, dei piedi, perdita della memoria, 500 milligrammi possono essere fatali a meno di non essere curati immediatamente, si può curare con penicillamina, un agente chelante
UTILI
Eliminare la causa da intossicazione, SELENIO che contrasta il mercurio, vitamine C,E,A, che ne riducono gli effetti tossici, CALCIO che neutralizza e ne facilita la eliminazione, LECITINA. Alimenti ricchi di aminoacidi solforati, CISTEINA, alimenti ricchi in Vitamina C e SELENIO, mele e fagioli cotti a vapore.
NICHEL intossicazione
ALIMENTI
nei grassi ed oli idrogenati, nella margarina, nei condimenti, negli alimenti raffinati, nei frutti di mare, nei cereali, nel grano saraceno, nell’avena, nei legumi, nei semi, nel cavolo
E’ un minerali traccia essenziale, ha una funzione sul metabolismo degli ormoni, dei lipidi, della membrana e della integrità della membrana cellulare, attiva alcuni enzimi del fegato e partecipa al metabolismo del glucosio, si hanno quantità nel DNA e RNA, si trova nei carburanti, nel fumo di sigaretta, nei fertilizzanti, nei gas di scarico ,. I reni regolano la quantità di nichel, l’uso di utensili in acciaio inossidabile per cucinare, possono contenere nichel e passare al cibo più acido.
TOSSICITA’
A dosi elevate è tossico, può causare infarto del miocardio, ictus, cancro all’utero, ustioni, tossiemia gravidica, attenzione agli orecchini che possono contenere nichel, o a ferri dei dentisti, attenzione al FUMO di sigarette, fumandone 15 al giorno per un anno si può contrarre CANCRO AI POLMONI., si accumula nel fegato, nelle ossa, nella aorta
SINTOMI
Emicrania, vertigini, nausea, vomito, problemi respiratori, eruzioni cutanee, dolori al torace, tosse
CARENZA DA NICHEL, sintomi
La cirrosi epatica, lo scompenso renale cronico, la sudorazione eccessiva, lo stress, un malassorbimento intestinale, provocano una carenza di nichel, tale carenza può anche aggravare l’anemia causata da mancanza di ferro, inoltre influenza il metabolismo dello zinco e del ferro, si possono anche avere insufficienza epatica, crescita stentata, cambiamento di colore della pelle, e problemi all’apparato riproduttivo.
ALIMENTI
nei grassi ed oli idrogenati, nella margarina, nei condimenti, negli alimenti raffinati, nei frutti di mare, nei cereali, nel grano saraceno, nell’avena, nei legumi, nei semi, nel cavolo
E’ un minerali traccia essenziale, ha una funzione sul metabolismo degli ormoni, dei lipidi, della membrana e della integrità della membrana cellulare, attiva alcuni enzimi del fegato e partecipa al metabolismo del glucosio, si hanno quantità nel DNA e RNA, si trova nei carburanti, nel fumo di sigaretta, nei fertilizzanti, nei gas di scarico ,. I reni regolano la quantità di nichel, l’uso di utensili in acciaio inossidabile per cucinare, possono contenere nichel e passare al cibo più acido.
TOSSICITA’
A dosi elevate è tossico, può causare infarto del miocardio, ictus, cancro all’utero, ustioni, tossiemia gravidica, attenzione agli orecchini che possono contenere nichel, o a ferri dei dentisti, attenzione al FUMO di sigarette, fumandone 15 al giorno per un anno si può contrarre CANCRO AI POLMONI., si accumula nel fegato, nelle ossa, nella aorta
SINTOMI
Emicrania, vertigini, nausea, vomito, problemi respiratori, eruzioni cutanee, dolori al torace, tosse
CARENZA DA NICHEL, sintomi
La cirrosi epatica, lo scompenso renale cronico, la sudorazione eccessiva, lo stress, un malassorbimento intestinale, provocano una carenza di nichel, tale carenza può anche aggravare l’anemia causata da mancanza di ferro, inoltre influenza il metabolismo dello zinco e del ferro, si possono anche avere insufficienza epatica, crescita stentata, cambiamento di colore della pelle, e problemi all’apparato riproduttivo.
PIOMBO tossico
E’ altamente TOSSICO, la dose massima per non intossicarsi è di 1-2 milligrammi, e quindi abbiamo basse dosi di sicurezza, il piombo contenuto negli alimenti si elimina attraverso le feci, può penetrare attraverso la pelle, il tratto gastrointestinale, il piomo assimilato viene immagazzinato nelle ossa, nel sangue e nel fegato nel cervello, nelle ghiandole, nei capelli. Si trova nei contenitori smaltati a piombo. Alcuni integratori a base di farina di ossa possono contenere piombo, oppure l’acqua proveniente da ubature a base di piombo, vernici a base di piombo, fumo di sigarette, nell’insetticidi usati nella coltivazione del tabacco, gas di scarico dei motori, la benzina a base di piombo
CAUSE della tossicità
Gas di scappamento delle automobili, atmosfera delle città, vernici a base di piombo, inquinamento dovuto alle fonderie, condotti di acqua di piombo, tubi di piombo, pile ed accumulatori di piombo, additivi con benzina, smalti e ceramica smaltata, saldature, rivestimenti vari, matite, carta di giornale, soldatini di piombo, polveri, ceneri, verdure coltivate sul bordo stradale, vendita di prodotti alimentari all’aperto, lungo la strada, insetticidi, farina d’ossa, vino, sigarette, tinte per capelli, mastice, vetro al piombo, caratteri di tipografia, materiali edili, gesso, munizioni, accessori da tiro, luoghi di lavoro di artigiani, zone industriali
SINTOMI da intossicazione sull’apparato digerente, costipazione, diarrea, perdita dell’appetito, scolorimento delle gengive, nausea, coliche. Sangue, anemia, emoglobina bassa, globuli rossi punteggiati, iperuricemia. Articolazioni e muscoli, fatica muscolare, atonia e crampi, tremori, degenerazione dei nervi motori, artriti, gotta, atrofie ossee e articolari. Cervello e nervi, ritardo mentale, depressione, irritabilità confusione, insonnia, mal di testa, agitazione, instabilita’ emotiva, gusto metallico in bocca, vertigini, paralisi. Iperattivita’ e difficoltà di apprendimento nei bambini ed eccessivo nervosismo in genere.
Livelli di piombo intorno ai 15ppm, possono danneggiare la memoria a lungo termine, la funzione cognitiva, INTERFERIRE con la utilizzazione del CALCIO, MAGNESIO, ZINCO ed altri minerali, sostituendosi ad essi e danneggiando gli enzimi di questi minerali attivati,possono correlarsi alla GOTTA SATURNINA ed al RITARDO MENTALE nei bambini. Il Piomb si trova nei CARBURANTI, nei COSMETICI, nell’INQUINAMENTO IDRICO ed ATMOSFERICO, dalle STOVIGLIE SMALTATE, dai CRISTALLI di PIOMBO, dai SOLDATINI di PIOMBO, dalle VERNICI, dalla coltivazione nei bordi delle autostrade, dai pesi per pescare, dallo9 SCATOLAME, dai prodotti per scurire i capelli, contenenti acetato di piombo,
SINTOMI DA AVVELENAMENTO
Coliche addominali, encefalopatia, melopatia con affezione del midollo spinale, anemia, interferisce con gli altri minerali come lo zinco, il ferro, il rame che regolano i processi mentali, alti livelli provocano anche iperattività e danni al sistema nervoso, disordini nell’apprendimento, dislessia, rallentamento dei riflessi, mancanza di coordinamento occhio-mano e problemi di comportamento. Il piombo passa dalla madre al feto se si beve acqua inquinata causando problemi mentali e fisici al bambino, nella sindrome da morte in culla si sono evidenziati alti tassi di piombo. Si hanno anche depressione, emicrania, difficoltà a concentrarsi, indebolimento della memoria, insonnia, allucinazioni, debolezza, dolori muscolari, nausea, indigestione, gengive bluastre, paralisi alle estremità, cecità, disturbi mentali, follia, impotenza maschile, sterilitò. Il consumo di ALCOOL facilita l’accumulo di piombo nell’organismo nei tessuti morbidi incluso il cervello, danni gravi a cuore, fegato, reni e sistema nervoso.
UTILI, per eliminare le cause dell’intossicazione. Somministrare ZINCO e CALCIO che favoriscono la eliminazione del piombo, questo metallo sostituisce piano piano il calcio delle ossa e tale rischio puo’ essere evitato con una alimentazione ricca di calcio. La vitamina C e la vitamina B riducono la tossicita’ da piombo. La LECITINA, protegge il tessuto nervoso..
Per risolvere questo tipo di intossicazione si puo’ fare uso di sostanze chelanti come la VITAMINA C, che protegge i muscoli, il SODIO ALGINATO tratto dal KELP, che protegge a livello intestinale, la vitamina A che favorisce il lavoro di numerosi enzimi disintossicanti, il CALCIO, il MAGNESIO, lo ZINCO e gli AMMINOACIDI contenenti ZOLFO, come la METIONINA, la CISTEINA
ALIMENTAZIONE
Leguminose e alghe che attivano la eliminazione intestinale del piombo, aglio, fagioli, uova, agrumi ricchi di vitamina C
UTILI IN CASO DI AVVELENAMENTO E INTOSSICAZIONE DA PIOMBO
Dieta a base di CALCIO, iniezioni di cloruro di calcio, vitamina D, il calcio impedisce al piombo di accumularsi, vitamina C in dosi di 6 grammi, usare aminoacidi come la cisteina e la metionina e la fenalina. Assumere quotidianamente ALGINATO DI SODIO in piccole quantità per evitare questa forma di intossicazione, si trova nelle ALGHE KELP, perché il piombo si attacca e si elimina dall’organismo.
E’ altamente TOSSICO, la dose massima per non intossicarsi è di 1-2 milligrammi, e quindi abbiamo basse dosi di sicurezza, il piombo contenuto negli alimenti si elimina attraverso le feci, può penetrare attraverso la pelle, il tratto gastrointestinale, il piomo assimilato viene immagazzinato nelle ossa, nel sangue e nel fegato nel cervello, nelle ghiandole, nei capelli. Si trova nei contenitori smaltati a piombo. Alcuni integratori a base di farina di ossa possono contenere piombo, oppure l’acqua proveniente da ubature a base di piombo, vernici a base di piombo, fumo di sigarette, nell’insetticidi usati nella coltivazione del tabacco, gas di scarico dei motori, la benzina a base di piombo
CAUSE della tossicità
Gas di scappamento delle automobili, atmosfera delle città, vernici a base di piombo, inquinamento dovuto alle fonderie, condotti di acqua di piombo, tubi di piombo, pile ed accumulatori di piombo, additivi con benzina, smalti e ceramica smaltata, saldature, rivestimenti vari, matite, carta di giornale, soldatini di piombo, polveri, ceneri, verdure coltivate sul bordo stradale, vendita di prodotti alimentari all’aperto, lungo la strada, insetticidi, farina d’ossa, vino, sigarette, tinte per capelli, mastice, vetro al piombo, caratteri di tipografia, materiali edili, gesso, munizioni, accessori da tiro, luoghi di lavoro di artigiani, zone industriali
SINTOMI da intossicazione sull’apparato digerente, costipazione, diarrea, perdita dell’appetito, scolorimento delle gengive, nausea, coliche. Sangue, anemia, emoglobina bassa, globuli rossi punteggiati, iperuricemia. Articolazioni e muscoli, fatica muscolare, atonia e crampi, tremori, degenerazione dei nervi motori, artriti, gotta, atrofie ossee e articolari. Cervello e nervi, ritardo mentale, depressione, irritabilità confusione, insonnia, mal di testa, agitazione, instabilita’ emotiva, gusto metallico in bocca, vertigini, paralisi. Iperattivita’ e difficoltà di apprendimento nei bambini ed eccessivo nervosismo in genere.
Livelli di piombo intorno ai 15ppm, possono danneggiare la memoria a lungo termine, la funzione cognitiva, INTERFERIRE con la utilizzazione del CALCIO, MAGNESIO, ZINCO ed altri minerali, sostituendosi ad essi e danneggiando gli enzimi di questi minerali attivati,possono correlarsi alla GOTTA SATURNINA ed al RITARDO MENTALE nei bambini. Il Piomb si trova nei CARBURANTI, nei COSMETICI, nell’INQUINAMENTO IDRICO ed ATMOSFERICO, dalle STOVIGLIE SMALTATE, dai CRISTALLI di PIOMBO, dai SOLDATINI di PIOMBO, dalle VERNICI, dalla coltivazione nei bordi delle autostrade, dai pesi per pescare, dallo9 SCATOLAME, dai prodotti per scurire i capelli, contenenti acetato di piombo,
SINTOMI DA AVVELENAMENTO
Coliche addominali, encefalopatia, melopatia con affezione del midollo spinale, anemia, interferisce con gli altri minerali come lo zinco, il ferro, il rame che regolano i processi mentali, alti livelli provocano anche iperattività e danni al sistema nervoso, disordini nell’apprendimento, dislessia, rallentamento dei riflessi, mancanza di coordinamento occhio-mano e problemi di comportamento. Il piombo passa dalla madre al feto se si beve acqua inquinata causando problemi mentali e fisici al bambino, nella sindrome da morte in culla si sono evidenziati alti tassi di piombo. Si hanno anche depressione, emicrania, difficoltà a concentrarsi, indebolimento della memoria, insonnia, allucinazioni, debolezza, dolori muscolari, nausea, indigestione, gengive bluastre, paralisi alle estremità, cecità, disturbi mentali, follia, impotenza maschile, sterilitò. Il consumo di ALCOOL facilita l’accumulo di piombo nell’organismo nei tessuti morbidi incluso il cervello, danni gravi a cuore, fegato, reni e sistema nervoso.
UTILI, per eliminare le cause dell’intossicazione. Somministrare ZINCO e CALCIO che favoriscono la eliminazione del piombo, questo metallo sostituisce piano piano il calcio delle ossa e tale rischio puo’ essere evitato con una alimentazione ricca di calcio. La vitamina C e la vitamina B riducono la tossicita’ da piombo. La LECITINA, protegge il tessuto nervoso..
Per risolvere questo tipo di intossicazione si puo’ fare uso di sostanze chelanti come la VITAMINA C, che protegge i muscoli, il SODIO ALGINATO tratto dal KELP, che protegge a livello intestinale, la vitamina A che favorisce il lavoro di numerosi enzimi disintossicanti, il CALCIO, il MAGNESIO, lo ZINCO e gli AMMINOACIDI contenenti ZOLFO, come la METIONINA, la CISTEINA
ALIMENTAZIONE
Leguminose e alghe che attivano la eliminazione intestinale del piombo, aglio, fagioli, uova, agrumi ricchi di vitamina C
UTILI IN CASO DI AVVELENAMENTO E INTOSSICAZIONE DA PIOMBO
Dieta a base di CALCIO, iniezioni di cloruro di calcio, vitamina D, il calcio impedisce al piombo di accumularsi, vitamina C in dosi di 6 grammi, usare aminoacidi come la cisteina e la metionina e la fenalina. Assumere quotidianamente ALGINATO DI SODIO in piccole quantità per evitare questa forma di intossicazione, si trova nelle ALGHE KELP, perché il piombo si attacca e si elimina dall’organismo.
POTASSIO intossicazione
INTOSSICAZIONE DA POTASSIO
Il potassio elevato e’ generalmente il risultato della funzione endocrina e non dell’ingestione eccessiva. I tossici, lo stress, la malfunzione adrenale, sono le cause frequenti del Potassio elevato. Un aumento eccessivo di Potassio rispetto al calcio indica una tiroide iperfunzionante. Il POTASSIO e’ il primo catione all’interno della cellula, tuttavia il potassio extracellulare, pur se in minima quantita’ insieme al MAGNESIO, agisce sui muscoli striati e favorisce il rilassamento muscolare. Quando il POTASSIO e’ elevato espone al rischio di PARALISI
INTOSSICAZIONE DA POTASSIO
Il potassio elevato e’ generalmente il risultato della funzione endocrina e non dell’ingestione eccessiva. I tossici, lo stress, la malfunzione adrenale, sono le cause frequenti del Potassio elevato. Un aumento eccessivo di Potassio rispetto al calcio indica una tiroide iperfunzionante. Il POTASSIO e’ il primo catione all’interno della cellula, tuttavia il potassio extracellulare, pur se in minima quantita’ insieme al MAGNESIO, agisce sui muscoli striati e favorisce il rilassamento muscolare. Quando il POTASSIO e’ elevato espone al rischio di PARALISI
RAME intossicazione
Il RAME e’ un elemento essenziale per la salute dell’uomo, la sua normale presenza nel sangue varia tra 80 e 110 microgrammi/100 ml, si tratta di un catalizzatore della vitamina C che agisce sulle carenze di calcio, Consente anche al ferro di fissarsi sulle ematiti, e’ un regolatore tiroideo e surrenale e protegge dallo stress tramite l’azione della ceruloplasmina che distrugge le ammine biogene liberate nel momento di stress, DOSI giornaliere consigliate da 2 a 5 mg, fabbisogno minimo 30 mcg /Kg
INTOSSICAZIONE, cause acqua dolce acida, piscine, macchine per bibite, algicidi dei serbatoi di acqua, emodialisi, spirali anticoncezionali, pillole contraccetive uso prolungato, condotti di acqua in rame, utensili da cucina in rame
SINTOMI da tasso elevato di rame, malattia di Wilson, coronaropatie del gruppo A, depressione e nervosismo, psicosi, autismo infntile, schizofrenia istaminopenica, insonnia, ipercinesi infantile, disturbi della percezione, arteriosclerosi, ipertensione, disturbi epatici, renali, malattie del collagene, artriti, poliartrite reumatica, malattie emicraniche, cancri, leucemie, carenze di zinco, sindrome da stress, senilita’, anemia ferropriva, tubercolosi, tossiemia gravidica
UTILI per, eliminare la causa della intossicazione, vitamina C e B6, zinco, manganese, molibdeno, metionina ed estratti costicosurrenali
Il RAME e’ un elemento essenziale per la salute dell’uomo, la sua normale presenza nel sangue varia tra 80 e 110 microgrammi/100 ml, si tratta di un catalizzatore della vitamina C che agisce sulle carenze di calcio, Consente anche al ferro di fissarsi sulle ematiti, e’ un regolatore tiroideo e surrenale e protegge dallo stress tramite l’azione della ceruloplasmina che distrugge le ammine biogene liberate nel momento di stress, DOSI giornaliere consigliate da 2 a 5 mg, fabbisogno minimo 30 mcg /Kg
INTOSSICAZIONE, cause acqua dolce acida, piscine, macchine per bibite, algicidi dei serbatoi di acqua, emodialisi, spirali anticoncezionali, pillole contraccetive uso prolungato, condotti di acqua in rame, utensili da cucina in rame
SINTOMI da tasso elevato di rame, malattia di Wilson, coronaropatie del gruppo A, depressione e nervosismo, psicosi, autismo infntile, schizofrenia istaminopenica, insonnia, ipercinesi infantile, disturbi della percezione, arteriosclerosi, ipertensione, disturbi epatici, renali, malattie del collagene, artriti, poliartrite reumatica, malattie emicraniche, cancri, leucemie, carenze di zinco, sindrome da stress, senilita’, anemia ferropriva, tubercolosi, tossiemia gravidica
UTILI per, eliminare la causa della intossicazione, vitamina C e B6, zinco, manganese, molibdeno, metionina ed estratti costicosurrenali
SODIO intossicazione
INTOSSICAZIONE DA SODIO
In genere un aumento di sodio si accompagna ad un aumento di Potassio sistemico. Se non c’e’ aumento di Potassio, e’ probabile che ci sia una eccessiva ingestione di sale con gli alimenti o con l’acqua depurata Il metabolismo del Sodio e’ regolato dai mineralcorticoidi della corteccia surrenale. Se la ritenzione di sodio aumenta, la secrezione di ALDOSTERONE tende a far diminuire il CALCIO ed il MAGNESIO. Troppo sodio rispetto al MAGNESIO, puo’ provocare una iperfunzione surrenalica Quando il SODIO e’ troppo elevato puo’ interferire con vari gradi di coordinazione, ma i sintomi clinici non sono generalmente osservati finche i livelli non superano le due deviazioni standard. Spesso le condizioni cliniche continuano per quasi un mese dopo l’inizio della terapia riduttiva di Sodio, in genere un livello elevato di sodio e’ un risultato dello stress, delle allergie, dei tossici, ed e’ il primo segnale di possibili mutamenti nella funzione surrenale.
INTOSSICAZIONE DA SODIO
In genere un aumento di sodio si accompagna ad un aumento di Potassio sistemico. Se non c’e’ aumento di Potassio, e’ probabile che ci sia una eccessiva ingestione di sale con gli alimenti o con l’acqua depurata Il metabolismo del Sodio e’ regolato dai mineralcorticoidi della corteccia surrenale. Se la ritenzione di sodio aumenta, la secrezione di ALDOSTERONE tende a far diminuire il CALCIO ed il MAGNESIO. Troppo sodio rispetto al MAGNESIO, puo’ provocare una iperfunzione surrenalica Quando il SODIO e’ troppo elevato puo’ interferire con vari gradi di coordinazione, ma i sintomi clinici non sono generalmente osservati finche i livelli non superano le due deviazioni standard. Spesso le condizioni cliniche continuano per quasi un mese dopo l’inizio della terapia riduttiva di Sodio, in genere un livello elevato di sodio e’ un risultato dello stress, delle allergie, dei tossici, ed e’ il primo segnale di possibili mutamenti nella funzione surrenale.
VANADIO intossicazione
ECCESSO DI VANADIO
In genere l’eccesso di vanadio e’ dovuto da cause genetiche, normalmente per il 90%, viene escreto con le urine. Si trova nel petrolio, nei prodotti industriali, nel cibo e nell’acqua.
SINTOMI
In genere e’ correlato alla DEPRESSIONE MANIACALE, inibisce la monoamminossidasi MAO, del cervello e interferisce con il SODIO ed il POTASSIO e la sintesi dell’ATP, dal momento che danneggia la mente. E’ stato dimostrato che la vitamina C riduce o elimina queste condizioni cliniche.
Avvelenamento da metalli pesanti
ECCESSO DI VANADIO
In genere l’eccesso di vanadio e’ dovuto da cause genetiche, normalmente per il 90%, viene escreto con le urine. Si trova nel petrolio, nei prodotti industriali, nel cibo e nell’acqua.
SINTOMI
In genere e’ correlato alla DEPRESSIONE MANIACALE, inibisce la monoamminossidasi MAO, del cervello e interferisce con il SODIO ed il POTASSIO e la sintesi dell’ATP, dal momento che danneggia la mente. E’ stato dimostrato che la vitamina C riduce o elimina queste condizioni cliniche.
Avvelenamento da metalli pesanti
I metalli pesanti sono i composti più pericolosi e dannosi tra le sostanze inquinanti. Infatti, penetrano in maniera insidiosa nel nostro organismo attraverso cibi, bevande, aria atmosferica, abiti e trasporti, bloccando l’attività di numerosi complessi enzimatici. L’assorbimento dei metalli pesanti a livello gastrointestinale varia a seconda delle condizioni dell’ospite, della composizione (inorganica od organica) e dello stato di valenza del metallo. Il sangue è il principale mezzo di trasporto dei metalli. Le principali vie di escrezione dei metalli sono quella renale e quella gastrointestinale. In minima parte l’eliminazione può avvenire per salivazione, traspirazione, esalazione, allattamento, esfoliazione della pelle e perdita di unghie e capelli. Alcuni organi (ossa, fegato e rene) sequestrano determinati metalli in concentrazione relativamente elevate e per anni.
La quantità di piombo contenuto nel nostro corpo è 500 volte superiore rispetto a quella presente 100 anni fa. Il piombo interagisce con il glutatione, la glutatione perossidasi e con il selenio bloccando quindi uno dei meccanismi chiave della nostra difesa antiossidante. Viene ingerito con l’acqua potabile (contaminata dalle condutture in piombo), i cibi in scatola, le tinture, i gas e l’ inquinamento atmosferico.
I sintomi da intossicazione da piombo comprendono : cefalea, depressione, insonnia, affaticabilità, irritabilità, ansia, debolezza, algie muscolari, mancanza di appettito, calo ponderale, ipertensione, ridotta funzionalità renale e surrenalica, infertilità nell’uomo e aborti spontanei nella donna, gotta saturnina,anemia da deficienza di ferro, pigmentazione blu nerastra alla base delle gengive.
I sintomi da intossicazione da piombo comprendono : cefalea, depressione, insonnia, affaticabilità, irritabilità, ansia, debolezza, algie muscolari, mancanza di appettito, calo ponderale, ipertensione, ridotta funzionalità renale e surrenalica, infertilità nell’uomo e aborti spontanei nella donna, gotta saturnina,anemia da deficienza di ferro, pigmentazione blu nerastra alla base delle gengive.
Sorgenti di piombo sono : atmosfera, gas di scarico delle auto, fonderie, acqua potabile, verdura coltivata in prossimità di vie trafficate e/o in terreni contaminati, frutta e succhi in barattolo, latte proveniente da animali allevati in pascoli contaminati, carni (soprattutto fegato di animali contaminati), dentifrici, batterie di auto, quotidiani, tabacco e cenere di sigaretta, tinture per capelli.
Il mercurio è un veleno mortale per tutti gli esseri viventi. Il pesce lo accumula in grande quantità. La sintomatologia da avvelenamento da mercurio comprende : insonnia, nervosismo, perdita di memoria, ansia, depressione, perdita di peso e di appetito, tremori, allucinazioni, parestesie alle labbra ed ai piedi, debolezza muscolare, amaurosi, sordità, disturbi della parola e coordinazione, ridotta funzionalità renale.
Il mercurio è presente in svariate sostanze quali : pasta per otturazione dei denti, termometri e barometri, cereali trattati con funghicidi, pesci e mammiferi marini, cloruro di mercurio usato nei laboratori di istologia, talco, cosmetici, coloranti, diuretici, supposte antiemorroidi, detergenti per pavimenti, filtri dei condizionatori d’aria, conservanti per il legno, lassativi, adesivi, pomate antipsoriasi e tatuaggi.
L’alluminio è il minerale più diffuso sulla superficie terrestre, ma non svolge alcuna funzione utile per il corpo umano. E’ stata dimostrata la costante associazione di accumuli di alluminio in patologie caratterizzate da disturbi mentali quali: Alzheimer, Parkinson e Down. L’accumulo nell’uomo avviene con grande lentezza probabilmente in misura di pochi nanogrammi al di, per cui all’età di 60 anni la quantità di alluminio può raggiungere quantità significative. I disturbi comprendono: pneumoconiosi, sequestro di fosfati dal tratto gastrointestinale con osteoporosi e rachitismo, reazioni cutanee, nefrite, epatopatie, coliti, ipereattività nei bambini, Alzheimer. Prodotti che contengono alluminio sono: vasi per la cottura di alimenti, antiacidi, deodoranti, materiali di costruzione, utensili, cavi e materiali da isolamento, materiale da imballaggio, lattine per bibite, acqua potabile, birra, cibi in scatola, spray nasali, dentifrici, ceramica, amalgame per denti, filtri per sigarette, tabacco, gas auto, pesticidi, addittivi, sale da tavola e condimenti, formaggi, medicamenti contenenti caolino, suture, nicotinato di alluminio.
Ogni sigaretta comporta l’assunzione di 1,4 mcg di cadmio ed un pacchetto di sigarette aumenta i depositi del cadmio di 4 mcg, impegnando e sottraendo capacità antiossidante a tutto l’organismo. Il cadmio può aumentare lo spessore della membrana basale dei piccoli vasi e dei capillari riducendo la circolazione. Nelle donne viene interessata anche la circolazione uterina con conseguente possibile prematurità o deformità del feto. La sintomatologia comprende: affaticabilità, ipertensione, anemia ferro-priva, enfisema polmonare, osteoporosi in donne del 3° mondo con gravi deficit alimentari, epatopatie, anosmie, colorazione giallastra dei denti, coliche renali, ipercalciuria, sindrome del lattaio (linee di pseudofrattura alla scapola, femore ed ileo), ipofosfatemia, artrite reumatoide, ridotta produzione di Vit D, insufficenza polmonare, proteinuria, aminoaciduria, cancro prostatico. Il cadmio è presente in: acqua potabile, farina di grano raffinata, cibi processati, ostriche, rene, fegato, riso, fumo di sigaretta, tabacco, fertilizzanti, protesi dentarie, ceramiche, coloranti, materiale elettrico, sostanze antiruggine, polivinile, funghicidi, pesticidi, raffinerie, prodotti di scarto delle gomme, combusti di olio.
Il mercurio è presente in svariate sostanze quali : pasta per otturazione dei denti, termometri e barometri, cereali trattati con funghicidi, pesci e mammiferi marini, cloruro di mercurio usato nei laboratori di istologia, talco, cosmetici, coloranti, diuretici, supposte antiemorroidi, detergenti per pavimenti, filtri dei condizionatori d’aria, conservanti per il legno, lassativi, adesivi, pomate antipsoriasi e tatuaggi.
L’alluminio è il minerale più diffuso sulla superficie terrestre, ma non svolge alcuna funzione utile per il corpo umano. E’ stata dimostrata la costante associazione di accumuli di alluminio in patologie caratterizzate da disturbi mentali quali: Alzheimer, Parkinson e Down. L’accumulo nell’uomo avviene con grande lentezza probabilmente in misura di pochi nanogrammi al di, per cui all’età di 60 anni la quantità di alluminio può raggiungere quantità significative. I disturbi comprendono: pneumoconiosi, sequestro di fosfati dal tratto gastrointestinale con osteoporosi e rachitismo, reazioni cutanee, nefrite, epatopatie, coliti, ipereattività nei bambini, Alzheimer. Prodotti che contengono alluminio sono: vasi per la cottura di alimenti, antiacidi, deodoranti, materiali di costruzione, utensili, cavi e materiali da isolamento, materiale da imballaggio, lattine per bibite, acqua potabile, birra, cibi in scatola, spray nasali, dentifrici, ceramica, amalgame per denti, filtri per sigarette, tabacco, gas auto, pesticidi, addittivi, sale da tavola e condimenti, formaggi, medicamenti contenenti caolino, suture, nicotinato di alluminio.
Ogni sigaretta comporta l’assunzione di 1,4 mcg di cadmio ed un pacchetto di sigarette aumenta i depositi del cadmio di 4 mcg, impegnando e sottraendo capacità antiossidante a tutto l’organismo. Il cadmio può aumentare lo spessore della membrana basale dei piccoli vasi e dei capillari riducendo la circolazione. Nelle donne viene interessata anche la circolazione uterina con conseguente possibile prematurità o deformità del feto. La sintomatologia comprende: affaticabilità, ipertensione, anemia ferro-priva, enfisema polmonare, osteoporosi in donne del 3° mondo con gravi deficit alimentari, epatopatie, anosmie, colorazione giallastra dei denti, coliche renali, ipercalciuria, sindrome del lattaio (linee di pseudofrattura alla scapola, femore ed ileo), ipofosfatemia, artrite reumatoide, ridotta produzione di Vit D, insufficenza polmonare, proteinuria, aminoaciduria, cancro prostatico. Il cadmio è presente in: acqua potabile, farina di grano raffinata, cibi processati, ostriche, rene, fegato, riso, fumo di sigaretta, tabacco, fertilizzanti, protesi dentarie, ceramiche, coloranti, materiale elettrico, sostanze antiruggine, polivinile, funghicidi, pesticidi, raffinerie, prodotti di scarto delle gomme, combusti di olio.
MERCURIO
Il mercurio, metallo pesante altamente tossico, viene impiegato costantemente nelle lavorazioni industriali (e quindi gli scarti di lavorazione concorrono ad inquinare acque e terreni, ed essendo di facile dispersione aerea, nemmeno l’atmosfera se ne salva… è stato calcolato che al mondo i bambini intossicati da mercurio tramite i polmoni sono milioni), ed anche nella preparazione delle amalgame dentali (tranne in alcuni stati).
Infatti il mercurio viene assorbito dal nostro organismo tramite i polmoni, mediante l’assunzione di alimenti ed acqua, ed infine tramite contatto diretto.
Quali sono le fonti di tale metallo?
- Amalgami dentali, quelli in argento usati comunemente per le otturazioni, sono composti al 50% di mercurio, mentre i più vecchi possono contenerne quantità ancora maggiori (contrariamente a quanto si pensa); infatti il mercurio percola dall’amalgama e viene assorbito dal nostro organismo tramite sfregamento, assorbimento, oppure nel momento in cui l’otturazione si rompe. Bastano 3 otturazioni argentee per annientare la flora e la fauna di un lago della grandezza di quello di Garda. Per togliere le amalgame sono necessarie tre precauzioni: 1) toglierne al massimo una al mese, in quanto nel momento della pulizia esiste un rischio molto alto di intossicazione, e si deve dare al proprio corpo il tempo necessario per smaltire il mercurio, grazie anche a 2) un buon drenante di reni, fegato intestino, meglio se tramite un connubio fra omeopatia ed elementi chelanti (integratori) e 3) richiedere sempre la diga di gomma al dentista di fiducia, attrezzo indispensabile per evitare che il mercurio vaporizzato venga inalato con il respiro o deglutito.
- Pesci di grosse dimensioni, soprattutto predatori (e quindi alla fine della catena alimentare) sono a grosso rischio di contaminazione. In particolare: tonni, pescespada e squalo. Ma anche pesce in scatola.
- Acqua potabile: il mercurio dei rifiuti industriali, finisce troppo spesso nelle falde acquifere. Non solo: purtroppo funghicidi e alghicidi usati per mantenere puliti i serbatoi degli acquedotti, hanno come componente proprio il mercurio.
- Agricoltura: uno dei componenti degli antifungicidi delle sementi è proprio a base di mercurio.
- Per le sue proprietà batteriostatiche, il mercurio è stato usato spessissimo nelle medicazioni e nelle soluzioni in cui si usa porre le lenti a contatto. Il mercurio si trova anche nei diuretici tiazidici e in alcune medicazioni antiemorroidali.
- Il mercurio viene usato ampiamente nell’industria per la produzione di una grande varietà di prodotti, come il peltro, gli algicidi usati nelle piscine, gli adesivi, nelle cere per i pavimenti, negli ammorbidenti, nella candeggina, ecc.
- Purtroppo il metilmercurio passa agevolmente la placenta, e quindi arriva anche al feto; anche durante l’allattamento una mamma con in atto un’intossicazione di mercurio, passa al bimbo un latte materno con circa il 5% di tale metallo pesante. Da una serie di ricerche è risultato che i feti sono i più suscettibili a tale intossicazione, mentre i bambini eliminano tale metallo molto più lentamente degli adulti.
Quali sono i sintomi di tale intossicazione?
- Affaticamento, stanchezza e mancanza di energia
- Cambiamento dell’andatura, discorsi confusi e disturbi emotivi
- Depressione e/o scoraggiamento, timidezza
- Perdita dell’autocontrollo, sbalzi di umore, nervosismo
- Vertigini
- Poca o nulla memoria
- Deficit uditivi e/o visivi (con anche perdita della vista)
- Disfunzione delle ghiandole surrenali, con conseguente diminuzione di resistenza allo stress
- Alopecia (perdita di capelli)
- Anoressia
- Malformazioni congenite dei feti: infatti secondo il Food and Drug Administration, le donne incinte sono le più a rischio
- Arrossamenti del viso o di altre parti del corpo (esantemi), dermatite
- Iperattività
- Disfunzioni tiroidee
- Disfunzioni del sistema immunitario
- Insonnia
- Danni renali
- Formicolio e/o dolore agli arti, tremori, debolezza muscolare
- Salivazione eccessiva
- Emicranie
- Colite, pancia gonfia
Come avere la conferma di tale intossicazione?
Sia il sangue che i capelli possono essere usati per determinare il gradi di intossicazione da mercurio, ma è molto importante sapere che i livelli assoluti nei capelli sono circa 300 volte superiori a quelli del sangue, e che quindi sono i più attendibili. Ma anche un bravo omeopata che sappia destreggiarsi con il test kinesiologico o con il vega test, è in grado di verificare l’intossicazione.
Come disintossicarsi?
Per prima cosa si deve provvedere a eliminare tutte le possibili fonti di mercurio. In secondo luogo si dovrebbe provvedere a migliorare l’attività degli organi incaricati di eliminare tale metallo dal nostro corpo, come fegato, reni ed intestino. E questo lavoro andrebbe svolto sotto la guida di un bravo omeopata/naturopata.
L’ultimo punto, non meno importante, volge ad integrare l’alimentazione con elementi chelanti (che prelevano quindi il mercurio per eliminarlo) quali:
- Selenio naturale
- Zinco
- Vitamina C
Infatti il mercurio viene assorbito dal nostro organismo tramite i polmoni, mediante l’assunzione di alimenti ed acqua, ed infine tramite contatto diretto.
Quali sono le fonti di tale metallo?
- Amalgami dentali, quelli in argento usati comunemente per le otturazioni, sono composti al 50% di mercurio, mentre i più vecchi possono contenerne quantità ancora maggiori (contrariamente a quanto si pensa); infatti il mercurio percola dall’amalgama e viene assorbito dal nostro organismo tramite sfregamento, assorbimento, oppure nel momento in cui l’otturazione si rompe. Bastano 3 otturazioni argentee per annientare la flora e la fauna di un lago della grandezza di quello di Garda. Per togliere le amalgame sono necessarie tre precauzioni: 1) toglierne al massimo una al mese, in quanto nel momento della pulizia esiste un rischio molto alto di intossicazione, e si deve dare al proprio corpo il tempo necessario per smaltire il mercurio, grazie anche a 2) un buon drenante di reni, fegato intestino, meglio se tramite un connubio fra omeopatia ed elementi chelanti (integratori) e 3) richiedere sempre la diga di gomma al dentista di fiducia, attrezzo indispensabile per evitare che il mercurio vaporizzato venga inalato con il respiro o deglutito.
- Pesci di grosse dimensioni, soprattutto predatori (e quindi alla fine della catena alimentare) sono a grosso rischio di contaminazione. In particolare: tonni, pescespada e squalo. Ma anche pesce in scatola.
- Acqua potabile: il mercurio dei rifiuti industriali, finisce troppo spesso nelle falde acquifere. Non solo: purtroppo funghicidi e alghicidi usati per mantenere puliti i serbatoi degli acquedotti, hanno come componente proprio il mercurio.
- Agricoltura: uno dei componenti degli antifungicidi delle sementi è proprio a base di mercurio.
- Per le sue proprietà batteriostatiche, il mercurio è stato usato spessissimo nelle medicazioni e nelle soluzioni in cui si usa porre le lenti a contatto. Il mercurio si trova anche nei diuretici tiazidici e in alcune medicazioni antiemorroidali.
- Il mercurio viene usato ampiamente nell’industria per la produzione di una grande varietà di prodotti, come il peltro, gli algicidi usati nelle piscine, gli adesivi, nelle cere per i pavimenti, negli ammorbidenti, nella candeggina, ecc.
- Purtroppo il metilmercurio passa agevolmente la placenta, e quindi arriva anche al feto; anche durante l’allattamento una mamma con in atto un’intossicazione di mercurio, passa al bimbo un latte materno con circa il 5% di tale metallo pesante. Da una serie di ricerche è risultato che i feti sono i più suscettibili a tale intossicazione, mentre i bambini eliminano tale metallo molto più lentamente degli adulti.
Quali sono i sintomi di tale intossicazione?
- Affaticamento, stanchezza e mancanza di energia
- Cambiamento dell’andatura, discorsi confusi e disturbi emotivi
- Depressione e/o scoraggiamento, timidezza
- Perdita dell’autocontrollo, sbalzi di umore, nervosismo
- Vertigini
- Poca o nulla memoria
- Deficit uditivi e/o visivi (con anche perdita della vista)
- Disfunzione delle ghiandole surrenali, con conseguente diminuzione di resistenza allo stress
- Alopecia (perdita di capelli)
- Anoressia
- Malformazioni congenite dei feti: infatti secondo il Food and Drug Administration, le donne incinte sono le più a rischio
- Arrossamenti del viso o di altre parti del corpo (esantemi), dermatite
- Iperattività
- Disfunzioni tiroidee
- Disfunzioni del sistema immunitario
- Insonnia
- Danni renali
- Formicolio e/o dolore agli arti, tremori, debolezza muscolare
- Salivazione eccessiva
- Emicranie
- Colite, pancia gonfia
Come avere la conferma di tale intossicazione?
Sia il sangue che i capelli possono essere usati per determinare il gradi di intossicazione da mercurio, ma è molto importante sapere che i livelli assoluti nei capelli sono circa 300 volte superiori a quelli del sangue, e che quindi sono i più attendibili. Ma anche un bravo omeopata che sappia destreggiarsi con il test kinesiologico o con il vega test, è in grado di verificare l’intossicazione.
Come disintossicarsi?
Per prima cosa si deve provvedere a eliminare tutte le possibili fonti di mercurio. In secondo luogo si dovrebbe provvedere a migliorare l’attività degli organi incaricati di eliminare tale metallo dal nostro corpo, come fegato, reni ed intestino. E questo lavoro andrebbe svolto sotto la guida di un bravo omeopata/naturopata.
L’ultimo punto, non meno importante, volge ad integrare l’alimentazione con elementi chelanti (che prelevano quindi il mercurio per eliminarlo) quali:
- Selenio naturale
- Zinco
- Vitamina C
CADMIO
Descrizione
Il cadmio è un minerale in traccia tossico che ha una struttura molto simile a quella dello zinco. Il cadmio non ha nessuna funzione biologica nel corpo umano. I suoi effetti tossici nell’organismo vengono tenuti sotto controllo dallo zinco.
I processi di raffinazione disturbano l’importante equilibrio cadmio-zinco. Nel grano intero il rapporto cadmio zinco è di 1 a 20.
Il cadmio si trova principalmente negli alimenti raffinati come la farina, il riso e lo zucchero bianco. E’ presente nell’aria, nel fumo di sigaretta e nelle zone inquinate come quelle intorno alle fabbriche di zinco. Inoltre, l’acqua più dolce contiene di solito maggiori quantità di cadmio rispetto all’acqua più dura. L’acqua dolce, soprattutto se acida, assorbe il cadmio dalle tubature metalliche degli acquedotti.
Assimilazione ed immagazzinamento
Il fegato e i reni sono le zone in cui si depositano il cadmio e lo zinco. La concentrazione totale di cadmio nel corpo umano aumenta con l’età e varia nelle diverse parti del mondo. Viene assorbito molto poco, quindi in circostanze normali dal punto di vista alimentare e ambientale, non rappresenta un problema.
Quando si presenti una carenza di zinco nell’alimentazione, il corpo può reagire accumulando il cadmio al suo posto. Se l’assunzione giornaliera di zinco è elevata, lo zinco sarà immagazzinato e il cadmio verrà invece espulso. Il cadmio ostacola anche l’assorbimento del rame.
Dosaggio e tossicità
L’assunzione giornaliera di cadmio è stata valutata tra i 13 e i 24 microgrammi, con notevoli variazioni secondo la provenienza e il tipo di alimenti. L’eliminazione giornaliera è di 10 microgrammi per litro. Lo zinco è un antagonista naturale del cadmio. Gli effetti tossici del cadmio vengono probabilmente dal fatto che il corpo lo immagazzina al posto dello zinco quando si crea uno squilibrio. L’intossicazione da cadmio può essere combattuta col selenio. Gli alginati (contenuti nelle alghe) si combinano col cadmio e lo eliminano dal corpo, un procedimento che può prevenire l’avvelenamento. Gli squilibri tra zinco e il cadmio possono creare problemi per la formazione dello sperma.
Il dott. Henry A. Shroeder, specialista degli oligoelementi minerali ha sviluppato una teoria sul cadmio, quale causa dell’ipertensione (pressione alta) e dei disturbi cardiaci ad essa legati. I test da lui effettuati sui ratti, a causa delle loro similitudini con gli esseri umani, hanno mostrato che la somministrazione di forti dosi di cadmio aumentava la pressione. Interrompendo la somministrazione, la pressione ritornava a valori normali. Negli esseri umani, l’urina dei pazienti ipertesi contiene il 40% in più di cadmio, rispetto a quella dei pazienti con una pressione normale. Queste scoperte possono dare credibilità alla teoria che un eccesso di cadmio possa essere direttamente legato all’ipertensione.
Il cadmio è un minerale in traccia tossico che ha una struttura molto simile a quella dello zinco. Il cadmio non ha nessuna funzione biologica nel corpo umano. I suoi effetti tossici nell’organismo vengono tenuti sotto controllo dallo zinco.
I processi di raffinazione disturbano l’importante equilibrio cadmio-zinco. Nel grano intero il rapporto cadmio zinco è di 1 a 20.
Il cadmio si trova principalmente negli alimenti raffinati come la farina, il riso e lo zucchero bianco. E’ presente nell’aria, nel fumo di sigaretta e nelle zone inquinate come quelle intorno alle fabbriche di zinco. Inoltre, l’acqua più dolce contiene di solito maggiori quantità di cadmio rispetto all’acqua più dura. L’acqua dolce, soprattutto se acida, assorbe il cadmio dalle tubature metalliche degli acquedotti.
Assimilazione ed immagazzinamento
Il fegato e i reni sono le zone in cui si depositano il cadmio e lo zinco. La concentrazione totale di cadmio nel corpo umano aumenta con l’età e varia nelle diverse parti del mondo. Viene assorbito molto poco, quindi in circostanze normali dal punto di vista alimentare e ambientale, non rappresenta un problema.
Quando si presenti una carenza di zinco nell’alimentazione, il corpo può reagire accumulando il cadmio al suo posto. Se l’assunzione giornaliera di zinco è elevata, lo zinco sarà immagazzinato e il cadmio verrà invece espulso. Il cadmio ostacola anche l’assorbimento del rame.
Dosaggio e tossicità
L’assunzione giornaliera di cadmio è stata valutata tra i 13 e i 24 microgrammi, con notevoli variazioni secondo la provenienza e il tipo di alimenti. L’eliminazione giornaliera è di 10 microgrammi per litro. Lo zinco è un antagonista naturale del cadmio. Gli effetti tossici del cadmio vengono probabilmente dal fatto che il corpo lo immagazzina al posto dello zinco quando si crea uno squilibrio. L’intossicazione da cadmio può essere combattuta col selenio. Gli alginati (contenuti nelle alghe) si combinano col cadmio e lo eliminano dal corpo, un procedimento che può prevenire l’avvelenamento. Gli squilibri tra zinco e il cadmio possono creare problemi per la formazione dello sperma.
Il dott. Henry A. Shroeder, specialista degli oligoelementi minerali ha sviluppato una teoria sul cadmio, quale causa dell’ipertensione (pressione alta) e dei disturbi cardiaci ad essa legati. I test da lui effettuati sui ratti, a causa delle loro similitudini con gli esseri umani, hanno mostrato che la somministrazione di forti dosi di cadmio aumentava la pressione. Interrompendo la somministrazione, la pressione ritornava a valori normali. Negli esseri umani, l’urina dei pazienti ipertesi contiene il 40% in più di cadmio, rispetto a quella dei pazienti con una pressione normale. Queste scoperte possono dare credibilità alla teoria che un eccesso di cadmio possa essere direttamente legato all’ipertensione.
L’avvelenamento da cadmio è un processo estremamente impercettibile, che può andare avanti per tutta la vita. Il cadmio si deposita nei reni, causando problemi renali, e si stabilisce poi nelle arterie, aumentando la pressione arteriosa e causando l’arteriosclerosi.
Il fumo delle sigarette contiene quantità notevoli di cadmio. Un pacchetto di sigarette deposita da 2 a 4 milligrammi di cadmio nei polmoni di un fumatore. Una parte del fumo rimane nell’aria e viene inalata nello stesso modo da fumatori e non fumatori. Il cadmio contenuto nel fumo delle sigarette e l’esposizione a composti di rame e cadmio, può causare enfisema polmonare. La presenza di dosi elevate nel fegato e nei reni è stata associata ad anemia, proteinuria e aminoaciduria.
Effetti da carenza e sintomi
Non ci sono informazioni disponibili sull’argomento.
Il fumo delle sigarette contiene quantità notevoli di cadmio. Un pacchetto di sigarette deposita da 2 a 4 milligrammi di cadmio nei polmoni di un fumatore. Una parte del fumo rimane nell’aria e viene inalata nello stesso modo da fumatori e non fumatori. Il cadmio contenuto nel fumo delle sigarette e l’esposizione a composti di rame e cadmio, può causare enfisema polmonare. La presenza di dosi elevate nel fegato e nei reni è stata associata ad anemia, proteinuria e aminoaciduria.
Effetti da carenza e sintomi
Non ci sono informazioni disponibili sull’argomento.
Effetti benefici nelle malattie
Quando lo zinco diventa un antagonista del cadmio può sviluppare un’azione anti-cancro.
Quando lo zinco diventa un antagonista del cadmio può sviluppare un’azione anti-cancro.
MANGANESE
Il manganese e’ un elemento chimicamente attico di color grigio-rosastro. E’ un metallo duro ed e’ molto fragile, fondibile con difficolta’ ma facilmente ossidabile. Il manganese e’ reattivo in forma pura a come polevere brucia in ossigeno, reagisce con l’acqua (si arrugginisce come il ferro) e si dissolve in acidi diluiti.
Applicazioni
Il manganese è essenziale nella produzione di ferro e acciaio. L’industria siderurgica costituisce la maggior parte della richiesta del manganese, attualmente tra l’85% e il 90% della richiesta totale. È un componente chiave delle produzioni a basso costo di acciaio inossidabile e di certe leghe di alluminion molto usate. Il diossido del manganese inoltre è usato come catalizzatore. Il manganese è usato per decolorare il vetro e produrre vetro viola. Il permanganato di potassio è un potente ossidante ed usato come disinfettante in chimica ed in medicina. Altri composti che trovano impiego sono ossido del manganese (MnO) e carbonato di manganese (MnCO3): il primo e’ usato nei fertilizzanti e nella ceramica, il secondo è un materiale di avvio per la produzione di altri composti di manganese.
Manganese nell’ambiente
Il manganese è uno dei metalli più abbondanti nel terreno, in cui si presenta in ossidi e idrossidi e passa attraverso i suoi vari stati di ossidazione. Il manganese si presenta principalmente come pirolusite (MnO2) ed in quantita’ inferiore come rodocrosite (MnCO3). Più di 25 milioni di tonnellate sono estratte ogni anno, che rappresentano 5 milioni di tonnellate di metallo. Si stima che le riserve superino i 3 miliardi di tonnellate di metallo. Le principali areee di eastrazione per i minerali del manganese sono il Sud Africa, la Russia, l’Ucraina, la Georgia, il Gabon e l’Australia. Il manganese è un elemento essenziale per tutte le specie. Alcuni organismi, quali diatomee, molluschi e spugne, accumulano manganese. I pesci possono avere fino a 5 ppm e mammiferi fino a 3 ppm di manganese nei loro tessuti, sebbene contengano normalmente circa 1 ppm.
Effetti del manganese sulla salute
Il manganese è un elemento molto comune che può essere trovato dappertutto sulla terra. Il manganese è uno dei tre oligoelementi essenziali tossici, il che significa che è non soltanto necessario per la sopravvivienza degli esseri umani, ma è anche tossico se presente nel corpo umano in concentrazioni troppo alte. Quando le persone non vivono rispettando le quantita’ giornaliere raccomandate la loro salute peggiore. Ma quando l’assorbimento è troppo elevato di verificano anche problemi di salute.
Applicazioni
Il manganese è essenziale nella produzione di ferro e acciaio. L’industria siderurgica costituisce la maggior parte della richiesta del manganese, attualmente tra l’85% e il 90% della richiesta totale. È un componente chiave delle produzioni a basso costo di acciaio inossidabile e di certe leghe di alluminion molto usate. Il diossido del manganese inoltre è usato come catalizzatore. Il manganese è usato per decolorare il vetro e produrre vetro viola. Il permanganato di potassio è un potente ossidante ed usato come disinfettante in chimica ed in medicina. Altri composti che trovano impiego sono ossido del manganese (MnO) e carbonato di manganese (MnCO3): il primo e’ usato nei fertilizzanti e nella ceramica, il secondo è un materiale di avvio per la produzione di altri composti di manganese.
Manganese nell’ambiente
Il manganese è uno dei metalli più abbondanti nel terreno, in cui si presenta in ossidi e idrossidi e passa attraverso i suoi vari stati di ossidazione. Il manganese si presenta principalmente come pirolusite (MnO2) ed in quantita’ inferiore come rodocrosite (MnCO3). Più di 25 milioni di tonnellate sono estratte ogni anno, che rappresentano 5 milioni di tonnellate di metallo. Si stima che le riserve superino i 3 miliardi di tonnellate di metallo. Le principali areee di eastrazione per i minerali del manganese sono il Sud Africa, la Russia, l’Ucraina, la Georgia, il Gabon e l’Australia. Il manganese è un elemento essenziale per tutte le specie. Alcuni organismi, quali diatomee, molluschi e spugne, accumulano manganese. I pesci possono avere fino a 5 ppm e mammiferi fino a 3 ppm di manganese nei loro tessuti, sebbene contengano normalmente circa 1 ppm.
Effetti del manganese sulla salute
Il manganese è un elemento molto comune che può essere trovato dappertutto sulla terra. Il manganese è uno dei tre oligoelementi essenziali tossici, il che significa che è non soltanto necessario per la sopravvivienza degli esseri umani, ma è anche tossico se presente nel corpo umano in concentrazioni troppo alte. Quando le persone non vivono rispettando le quantita’ giornaliere raccomandate la loro salute peggiore. Ma quando l’assorbimento è troppo elevato di verificano anche problemi di salute.
L’assorbimento di manganese da parte degli esseri umani pricipalmente avviene attraverso gli alimenti, quali spinaci, tè ed erbe. Le derrate alimentari che contengono le concentrazioni piu’ elevate sono frumento e riso, soia, uova, dadi, olio di oliva, fagioli ed ostriche verdi. A seguito di assorbimento il manganese e traspotrato attraverso il sangue a fegato, reni, pancreas e ghiandole endocrine.
Gli effetti del manganese si presentano pricipalmente nelle vie respiratorie e nel cervello. I sintomi di avvelenamento da manganese sono allucinazioni, dimenticanza e danni ai nervi. Il manganese può anche causare il Parkinson, embolie polmonati e bronchite. Quando gli uomini sono esposti a manganese per un periodo di tempo lungo possono diventare impotenti.
Una sindrome causata dal manganese manifesta sintomi quali schizofrenia, ottusità, indebolimento muscolare, emicranie ed insonnia.
Dal momento che il manganese e’ un elemento essenziale per la salute umana anche la sua scarsita’ ha effetti sulla salute. Si manifestano i seguenti effetti:
- Grassezza
- Intolleranza al glucosio
- Coagulazione del sangue
- Problemi di pelle
- Livelli di colesterolo bassi
- Disordini allo scheletro
- Problemi di nascita
- Variazione del colore del sangue
- Sintomi neurologici
Una sindrome causata dal manganese manifesta sintomi quali schizofrenia, ottusità, indebolimento muscolare, emicranie ed insonnia.
Dal momento che il manganese e’ un elemento essenziale per la salute umana anche la sua scarsita’ ha effetti sulla salute. Si manifestano i seguenti effetti:
- Grassezza
- Intolleranza al glucosio
- Coagulazione del sangue
- Problemi di pelle
- Livelli di colesterolo bassi
- Disordini allo scheletro
- Problemi di nascita
- Variazione del colore del sangue
- Sintomi neurologici
L’avvelenamento cronico da manganese può derivare da inalazione prolungata di polvere e fumo. Il sistema nervoso centrale è il luogo principale di danni causati dalla malattia, quale può provocare l’inabilità permanente. I sintomi includono il languore, sonno, debolezza, disturbi emozionali, andotura spastica, crampi alle gambe ricorrenti, e paralisi. Un’alta incidenza di polmonite e di altre infezioni respiratorie superiori è stata trovata in operai esposti a polvere o al fumo di composti di manganese. I composti del manganese sono agenti cancerogeni equivocali sperimentali.
Effetti ambientali del manganese
I composti del manganese esistono naturalmente nell’ambiente come i solidi nei terreni e piccole particelle nell’acqua. Le particelle di manganese in aria sono presenti nelle particelle di polvere. Questi si depositano solitamente entro alcuni giorni.
Gli esseri umani aumentano la concentrazione di manganese nell’aria attraverso le attività industriali e bruciando i combustibili fossili. Il manganese che deriva dalle fonti umane può anche entrare nell’acqua superficiale, nell’acqua reflua e nell’acqua freatica. Con l’applicazione di antiparassitari al manganese, il manganese puo’ entrare nei terreni.
Effetti ambientali del manganese
I composti del manganese esistono naturalmente nell’ambiente come i solidi nei terreni e piccole particelle nell’acqua. Le particelle di manganese in aria sono presenti nelle particelle di polvere. Questi si depositano solitamente entro alcuni giorni.
Gli esseri umani aumentano la concentrazione di manganese nell’aria attraverso le attività industriali e bruciando i combustibili fossili. Il manganese che deriva dalle fonti umane può anche entrare nell’acqua superficiale, nell’acqua reflua e nell’acqua freatica. Con l’applicazione di antiparassitari al manganese, il manganese puo’ entrare nei terreni.
Per gli animali il manganese è un componente essenziale di oltre trentasei enzimi usati per il metabolismo di carboidrati, proteine e grassi. Gli animali che mangiano troppo poco manganese possono avere problemi di sviluppo, di formazione ossea e di riproduzione.
Per alcuni animali la dose mortale è abbastanza bassa, il che significa che hanno poche probabilità di sopravvivere anche a più piccole dosi di manganese quando queste supernao la dose essenziale. Le sostanze del manganese possono causare problemi a polmoni, fegato e vascolari, diminuizione della pressione sanguigna, problemi di sviluppo dei feti animali e danni al cervello.
Quando l’assorbimento del manganese avviene attraverso la pelle può causare tremito e problemi di coordinazione. Per concludere, le prove di laboratorio con le cavie hanno indicato che un grave avvelenamento da manganese dovrebbe persino essere in grado di causare lo sviluppo di tumore negli animali.
Nelle piante gli ioni del manganese sono trasportati alle fogli dopo l’assorbimento dal terreno. Quando troppo poco manganese può essere assorbito dal terreno si verificano dei disturbi nel meccanismo delle piante. Per esempio difficolta’ nella divisione di acqua in idrogeno ed ossigeno, in cui manganese gioca un ruolo importante.
Il manganese può causare sia i sintomi di carenza che di tossicità nelle piante. Quando il pH del terreno è basso mancanze di manganese sono più comuni.
Concentrazioni altamente tossiche di manganese in terreni possono causare gonfiamento delle pareti delle cellule, appassimento di rami e comparsa di chiazze marroni sulle folgie. Anche una carenza puo’ causare questi effetti. Fra le concentrazioni tossiche e le concentrazioni che causano carenza puo’ essere individuata una piccola area di concentrazioni ottimali per lo sviluppo delle piante.
CROMO
La Gazzetta Ufficiale N.337 del 9.12.1981 riporta nell’elenco delle “Industrie Insalubri di Prima Classe” le industrie di produzione, lavorazione ed impiego di cromo e composti del cromo esavalente.
La principale fonte naturale di cromo e’ iì minerale CROMITE, FeO.CrO , materiale di partenza per la produzione di cromati, bicromati e acido cromico [cioè’ cromo esavalente}, che costituiscono i prodotti base per molti processi industriali:
- produzione di cromo metallico,’ presente negli acciai e leghe speciali,
- cromatura galvanica e non,
- concia delle pelli,
- produzione di vernici e coloranti,
- come agenti ossidanti nella produzione di svariati altri materiali, tra i quali vanno soprattutto menzionati farmaci, vitamine, anabolizzanti.
Il trattamento della cromite consta di più’ fasi:
- macinazione del minerale e cottura in forno a 1800 C,
- lisciviazione con acido solforico,
- concentrazione delle soluzioni acide e cristallizzazione di bicromato sodico e solfato sodico.
Queste fasi di lavorazione sono tutte potenziali fonti di inquinamento atmosferico ed idrico, sia nell’ambiente di lavoro, sia nelle zone circostanti. Esse infatti richiedono adeguati impianti per:
- l’abbattimento delle polveri,
- la decantazione, filtrazione e neutralizzazione delle acque di scarico,
- l’isolamento delle scorie solide e fanghi, i quali costituiscono rifiuti speciali da smaltire e trattare secondo le normative vigenti.
In assenza delle precauzioni che tali impianti possono garantire, la lavorazione della cromite e de^. suoi derivati comportano la dispersione di fumi, vapori, nebbie, pulviscolo, scorie solide e fanghi contenenti composti di cromo esavalente, acido solforico, cromo e ferro trivalenti.
Va qui subito detto che i composti di cromo esavalente (con l’eccezione di cromati e bicromati di argento e altri metalli nobili) sono generalmente molto solubili in acqua, qualunque ne sia il pH (grado di acidità’) e si disperdono quindi ubiquitariamente e rapidamente nei corsi d’acqua e in mare.
I composti di cromo trivalente sono generalmente solubili in ambiente acquoso acido, mentre precipitano flocculando in ambiente neutro o alcalino.
‘Entrambi i tipi di cromo, esavalente e trivalente, sono dannosi all’organismo (vedi oltre), tuttavia l’intossicazione da cromo esavalente e’ di gran lunga più’ pericolosa e subdola, potendo esitare nell’insorgenza di neoplasie maligne.
E’ evidente che il maggior rischio di intossicazione da cromo riguarda i soggetti professionalmente esposti, i quali infatti vantano un triste primato tra i casi di tecnopatia indennizzabile, essendo secondi solo agli intossicati da piombo.
Non e’ tuttavia trascurabile il rischio di intossicazione da cromo esavalente per i soggetti non esposti professionalmente, che risiedano in prossimità’ di impianti industriali produttori o utilizzatori di grandi quantità’ di cromati, bicromati ed acido cromico.
Tale rischio e’ principalmente legato alla dispersione delle polveri nell’atmosfera, al possibile inquinamento delle falde idriche, sfruttate per l’acqua potabile o per l’irrigazione agricola, nonché’ alla concentrazione di cromo esavalente nei mitili o altri molluschi eduli del litorale marino e nella fauna ittica.
Metabolismo ed Effetti Tossici
Qualsiasi sia la via di contatto o di introduzione, inalatoria, digerente, cutanea, la penetrazione del cromo trivalente, Cr(III), avviene in misura molto inferiore a quella del cromo esavalente, Cr(VI).
Il Cr(III) mostra d’altra parte un’affinità’ per le proteine molto maggiore del Cr(VI): Cr(III) si lega infatti alle proteine plasmatiche, specie alla transferrina libera, e solo una piccola parte di esso resta allo stato libero nei liquidi dell’organismo e tende ad accumularsi nel fegato, nella milza, nel midollo osseo, nei reni.
Il Cr(VI), raggiunto il torrente ematico, penetra nei globuli rossi, ove viene ridotto dall’enzima glutatione reduttasi a Cr(III) e, con questa valenza, si lega all’emoglobina senza per altro competere col ferro dell’eme.
La eliminazione del cromo avviene prevalentemente per via urinaria: essa e’ pronta e cospicua (65% entro 24 ore).
Nei soggetti non professionalmente esposti la concentrazione urinaria del cromo, cromuria, e’ compresa tra 1,8 e 11 microg/litro.
Nei soggetti con esposizione professionale la cromuria e’ sensibilmente maggiore, essendo compresa tra 300 e 800 microg/litro.
L’eliminazione urinaria e’ pronta, tant’è vero che alla fine del turno di lavoro la cromuria e’ notevolmente maggiore rispetto al mattino successivo: pertanto la cromuria può’ essere utilizzata come indice dell’esposizione e dell’assorbimento in atto al momento del prelievo delle urine.
E’ stata proposta come massima concentrazione tollerabile quella che si associa ad una cromuria di 25 microg/litro.
L’azione nociva del Cr(VI) e’ dovuta al suo energico potere ossidante. Cr(VI) a contatto con i tessuti ossida i gruppi tiolici, SH, di cisteina e metionina (aminoacidi molto importanti per la struttura e la funzione biologica delle proteine), provocando la formazione di “ponti disolfuro”, S=S, con conseguente alterazione della struttura delle molecole proteiche, e contemporanea riduzione del Cr(Vl) a Cr(III).
A questa specifica azione sembra attribuibile la capacita’ del Cr(VI) di attraversare le membrane biologiche.
Il Cr(III) non ha potere ossidante, ma può’ legarsi stabilmente alle proteine dando origine a complessi cromo-proteina dotati di potere allergenico, cioè’ capaci di suscitare una reazione immunitaria da parte dell’organismo, con conseguenti foci infiammatori.
E’ lecito ritenere che nell’organismo il cromo si trovi solo nella forma trivalente, tanto che vi sia entrato come Cr(III), attraverso soluzioni di continuo della cute o della mucosa respiratoria o ingerito con gli alimenti, ovvero come Cr(VI), poiché’ quest’ultimo va certamente incontro a riduzione.
I sintomi dell’intossicazione da cromo sono cosi’ riassumibili:
- sintomi dovuti all’azione irritativa diretta dovuta alla reazione di riduzione di Cr(VI) a Cr(III), con effetto di ustione a carico della cute, dell’apparato respiratorio, dell’apparato digerente;
- sintomi dovuti all’azione antigenica dei complessi cromo-proteina, con manifestazioni allergiche a carico della cute e dell’apparato respiratorio;
- insorgenza di carcinoma broncopolmonare.
Fenomeni Irritativi
Dermatite ulcerativa ortoergica: inizia come eruzione eritemato-papulosta e/o vescicolosa a chiazze sulla cute delle parti esposte, soprattutto mani e polsi, ed e’ inizialmente accompagnata da prurito.
La rottura delle vescicole porta alla formazione di ulcere, inizialmente molto dolorose, ma quasi indolori in fase più’ avanzata per il prevalere di fenomeni necrotici. Tali ulcere si istaurano dove esistono già’ lesioni cutanee (ad esempio dovute al grattamento indotto dal prurito iniziale), ma anche per la stessa azione caustica del Cr(VI).
Rinite ulcerativa: inizia come rinite irritativa acuta o subacuta, che si cronicizza con comparsa di fenomeni di atrofia ed assottigliamento della mucosa. Il processo finisce per intaccare la cartilagine sottostante e può’ comportare la perforazione totale del setto nasale. L’ulcera ha scarsa tendenza alla guarigione spontanea, soprattutto se non cessa l’esposizione al cromo;
quando guarisce lascia una cicatrice con infossamento centrale.
Faringiti, laringiti, tracheiti, bronchiti: si tratta di lesioni irritative’ di varia gravita’, dall’infiammazione semplice alla infiammazione cronica con comparsa di ulcere, soprattutto a carico della laringe e delle corde vocali. E’ possibile una evoluzione verso quadri di bronchiectasia o di enfisema polmonare.
Lesioni dell’apparato digerente: il sintomo soggettivo più’ comune e’ la pirosi epigastrica a diversa distanza dai pasti, alla quale si accompagnano disturbi dispeptici. Si tratta di sintomi legati ad uno stato infiammatorio che può’ degenerare in ulcere aia gastriche che duodenali. Sono stati descritti anche quadri di ileite terminale e colite ulcerosa, cioè’ di gravi infiammazioni a carico dell’intestino.
Irritazioni corneali: i fenomeni irritativi a carico dell’occhio sono simili a quelli descritti per altri organi, ma possono manifestarsi semplicemente con una colorazione brunastra della cornea, dovuta alla formazione di ossido di cromo insolubile che si produce in presenza di luce.
Sensibilizzazione Allergica
Eczema: si tratta di una epidermo-dermite che inizia anche dopo brevi periodi di esposizione con un’eruzione papulo-vescicolosa ed acquista ben presto carattere desquamativo, che la distingue per l’assenza di ulcere dalla epidermite ortoergica.
Essa e’ dovuta ad una reazione antigene-anticorpo: antigene e’ un complesso cromo-proteina, anticorpo e’ una glicoproteina cromo
Specifica prodotta dall’organismo. Anche piccole quantità’ di Cr(VI), che supera facilmente lo strato corneo della cute, hanno potere sensibilizzante.
Analogo effetto sensibilizzante e’ possibile per azione del Cr(III) in corrispondenza di piccole soluzioni di continuo della cute.
Asma bronchiale: si tratta di una manifestazione dell’azione allergizzante del cromo, che e’ stata descritta in alcuni lavoratori esposti a Cr(VI),
Azione Cancerogena
L’insorgenza di carcinoma bronco-polmonare e’ molto più’ frequente tra gli operai addetti alla lavorazione della cromite rispetto alla popolazione normale.
Pure elevata e’ l’incidenza di carcinomi dei seni paranasali. Il fatto che 1'incidenza superiore si riscontri quasi esclusivamente nei lavoratori addetti al trattamento della cromite fa ritenere che l’azione cancerogena sia prevalentemente legata all’esposizione a composti moderatamente solubili (indipendentemente dalla valenza VI o III), tra i quali va segnalato il cromato di calcio, presente nella prima fase della lavorazione della cromite e non nei processi di cromatura galvanica.
L’azione cancerogena del cromo endocellulare sarebbe dovuta ad una alterazione da esso indotta nella struttura del DNA cellulare, con conseguente effetto mutageno.
La Gazzetta Ufficiale N.337 del 9.12.1981 riporta nell’elenco delle “Industrie Insalubri di Prima Classe” le industrie di produzione, lavorazione ed impiego di cromo e composti del cromo esavalente.
La principale fonte naturale di cromo e’ iì minerale CROMITE, FeO.CrO , materiale di partenza per la produzione di cromati, bicromati e acido cromico [cioè’ cromo esavalente}, che costituiscono i prodotti base per molti processi industriali:
- produzione di cromo metallico,’ presente negli acciai e leghe speciali,
- cromatura galvanica e non,
- concia delle pelli,
- produzione di vernici e coloranti,
- come agenti ossidanti nella produzione di svariati altri materiali, tra i quali vanno soprattutto menzionati farmaci, vitamine, anabolizzanti.
Il trattamento della cromite consta di più’ fasi:
- macinazione del minerale e cottura in forno a 1800 C,
- lisciviazione con acido solforico,
- concentrazione delle soluzioni acide e cristallizzazione di bicromato sodico e solfato sodico.
Queste fasi di lavorazione sono tutte potenziali fonti di inquinamento atmosferico ed idrico, sia nell’ambiente di lavoro, sia nelle zone circostanti. Esse infatti richiedono adeguati impianti per:
- l’abbattimento delle polveri,
- la decantazione, filtrazione e neutralizzazione delle acque di scarico,
- l’isolamento delle scorie solide e fanghi, i quali costituiscono rifiuti speciali da smaltire e trattare secondo le normative vigenti.
In assenza delle precauzioni che tali impianti possono garantire, la lavorazione della cromite e de^. suoi derivati comportano la dispersione di fumi, vapori, nebbie, pulviscolo, scorie solide e fanghi contenenti composti di cromo esavalente, acido solforico, cromo e ferro trivalenti.
Va qui subito detto che i composti di cromo esavalente (con l’eccezione di cromati e bicromati di argento e altri metalli nobili) sono generalmente molto solubili in acqua, qualunque ne sia il pH (grado di acidità’) e si disperdono quindi ubiquitariamente e rapidamente nei corsi d’acqua e in mare.
I composti di cromo trivalente sono generalmente solubili in ambiente acquoso acido, mentre precipitano flocculando in ambiente neutro o alcalino.
‘Entrambi i tipi di cromo, esavalente e trivalente, sono dannosi all’organismo (vedi oltre), tuttavia l’intossicazione da cromo esavalente e’ di gran lunga più’ pericolosa e subdola, potendo esitare nell’insorgenza di neoplasie maligne.
E’ evidente che il maggior rischio di intossicazione da cromo riguarda i soggetti professionalmente esposti, i quali infatti vantano un triste primato tra i casi di tecnopatia indennizzabile, essendo secondi solo agli intossicati da piombo.
Non e’ tuttavia trascurabile il rischio di intossicazione da cromo esavalente per i soggetti non esposti professionalmente, che risiedano in prossimità’ di impianti industriali produttori o utilizzatori di grandi quantità’ di cromati, bicromati ed acido cromico.
Tale rischio e’ principalmente legato alla dispersione delle polveri nell’atmosfera, al possibile inquinamento delle falde idriche, sfruttate per l’acqua potabile o per l’irrigazione agricola, nonché’ alla concentrazione di cromo esavalente nei mitili o altri molluschi eduli del litorale marino e nella fauna ittica.
Metabolismo ed Effetti Tossici
Qualsiasi sia la via di contatto o di introduzione, inalatoria, digerente, cutanea, la penetrazione del cromo trivalente, Cr(III), avviene in misura molto inferiore a quella del cromo esavalente, Cr(VI).
Il Cr(III) mostra d’altra parte un’affinità’ per le proteine molto maggiore del Cr(VI): Cr(III) si lega infatti alle proteine plasmatiche, specie alla transferrina libera, e solo una piccola parte di esso resta allo stato libero nei liquidi dell’organismo e tende ad accumularsi nel fegato, nella milza, nel midollo osseo, nei reni.
Il Cr(VI), raggiunto il torrente ematico, penetra nei globuli rossi, ove viene ridotto dall’enzima glutatione reduttasi a Cr(III) e, con questa valenza, si lega all’emoglobina senza per altro competere col ferro dell’eme.
La eliminazione del cromo avviene prevalentemente per via urinaria: essa e’ pronta e cospicua (65% entro 24 ore).
Nei soggetti non professionalmente esposti la concentrazione urinaria del cromo, cromuria, e’ compresa tra 1,8 e 11 microg/litro.
Nei soggetti con esposizione professionale la cromuria e’ sensibilmente maggiore, essendo compresa tra 300 e 800 microg/litro.
L’eliminazione urinaria e’ pronta, tant’è vero che alla fine del turno di lavoro la cromuria e’ notevolmente maggiore rispetto al mattino successivo: pertanto la cromuria può’ essere utilizzata come indice dell’esposizione e dell’assorbimento in atto al momento del prelievo delle urine.
E’ stata proposta come massima concentrazione tollerabile quella che si associa ad una cromuria di 25 microg/litro.
L’azione nociva del Cr(VI) e’ dovuta al suo energico potere ossidante. Cr(VI) a contatto con i tessuti ossida i gruppi tiolici, SH, di cisteina e metionina (aminoacidi molto importanti per la struttura e la funzione biologica delle proteine), provocando la formazione di “ponti disolfuro”, S=S, con conseguente alterazione della struttura delle molecole proteiche, e contemporanea riduzione del Cr(Vl) a Cr(III).
A questa specifica azione sembra attribuibile la capacita’ del Cr(VI) di attraversare le membrane biologiche.
Il Cr(III) non ha potere ossidante, ma può’ legarsi stabilmente alle proteine dando origine a complessi cromo-proteina dotati di potere allergenico, cioè’ capaci di suscitare una reazione immunitaria da parte dell’organismo, con conseguenti foci infiammatori.
E’ lecito ritenere che nell’organismo il cromo si trovi solo nella forma trivalente, tanto che vi sia entrato come Cr(III), attraverso soluzioni di continuo della cute o della mucosa respiratoria o ingerito con gli alimenti, ovvero come Cr(VI), poiché’ quest’ultimo va certamente incontro a riduzione.
I sintomi dell’intossicazione da cromo sono cosi’ riassumibili:
- sintomi dovuti all’azione irritativa diretta dovuta alla reazione di riduzione di Cr(VI) a Cr(III), con effetto di ustione a carico della cute, dell’apparato respiratorio, dell’apparato digerente;
- sintomi dovuti all’azione antigenica dei complessi cromo-proteina, con manifestazioni allergiche a carico della cute e dell’apparato respiratorio;
- insorgenza di carcinoma broncopolmonare.
Fenomeni Irritativi
Dermatite ulcerativa ortoergica: inizia come eruzione eritemato-papulosta e/o vescicolosa a chiazze sulla cute delle parti esposte, soprattutto mani e polsi, ed e’ inizialmente accompagnata da prurito.
La rottura delle vescicole porta alla formazione di ulcere, inizialmente molto dolorose, ma quasi indolori in fase più’ avanzata per il prevalere di fenomeni necrotici. Tali ulcere si istaurano dove esistono già’ lesioni cutanee (ad esempio dovute al grattamento indotto dal prurito iniziale), ma anche per la stessa azione caustica del Cr(VI).
Rinite ulcerativa: inizia come rinite irritativa acuta o subacuta, che si cronicizza con comparsa di fenomeni di atrofia ed assottigliamento della mucosa. Il processo finisce per intaccare la cartilagine sottostante e può’ comportare la perforazione totale del setto nasale. L’ulcera ha scarsa tendenza alla guarigione spontanea, soprattutto se non cessa l’esposizione al cromo;
quando guarisce lascia una cicatrice con infossamento centrale.
Faringiti, laringiti, tracheiti, bronchiti: si tratta di lesioni irritative’ di varia gravita’, dall’infiammazione semplice alla infiammazione cronica con comparsa di ulcere, soprattutto a carico della laringe e delle corde vocali. E’ possibile una evoluzione verso quadri di bronchiectasia o di enfisema polmonare.
Lesioni dell’apparato digerente: il sintomo soggettivo più’ comune e’ la pirosi epigastrica a diversa distanza dai pasti, alla quale si accompagnano disturbi dispeptici. Si tratta di sintomi legati ad uno stato infiammatorio che può’ degenerare in ulcere aia gastriche che duodenali. Sono stati descritti anche quadri di ileite terminale e colite ulcerosa, cioè’ di gravi infiammazioni a carico dell’intestino.
Irritazioni corneali: i fenomeni irritativi a carico dell’occhio sono simili a quelli descritti per altri organi, ma possono manifestarsi semplicemente con una colorazione brunastra della cornea, dovuta alla formazione di ossido di cromo insolubile che si produce in presenza di luce.
Sensibilizzazione Allergica
Eczema: si tratta di una epidermo-dermite che inizia anche dopo brevi periodi di esposizione con un’eruzione papulo-vescicolosa ed acquista ben presto carattere desquamativo, che la distingue per l’assenza di ulcere dalla epidermite ortoergica.
Essa e’ dovuta ad una reazione antigene-anticorpo: antigene e’ un complesso cromo-proteina, anticorpo e’ una glicoproteina cromo
Specifica prodotta dall’organismo. Anche piccole quantità’ di Cr(VI), che supera facilmente lo strato corneo della cute, hanno potere sensibilizzante.
Analogo effetto sensibilizzante e’ possibile per azione del Cr(III) in corrispondenza di piccole soluzioni di continuo della cute.
Asma bronchiale: si tratta di una manifestazione dell’azione allergizzante del cromo, che e’ stata descritta in alcuni lavoratori esposti a Cr(VI),
Azione Cancerogena
L’insorgenza di carcinoma bronco-polmonare e’ molto più’ frequente tra gli operai addetti alla lavorazione della cromite rispetto alla popolazione normale.
Pure elevata e’ l’incidenza di carcinomi dei seni paranasali. Il fatto che 1'incidenza superiore si riscontri quasi esclusivamente nei lavoratori addetti al trattamento della cromite fa ritenere che l’azione cancerogena sia prevalentemente legata all’esposizione a composti moderatamente solubili (indipendentemente dalla valenza VI o III), tra i quali va segnalato il cromato di calcio, presente nella prima fase della lavorazione della cromite e non nei processi di cromatura galvanica.
L’azione cancerogena del cromo endocellulare sarebbe dovuta ad una alterazione da esso indotta nella struttura del DNA cellulare, con conseguente effetto mutageno.
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