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Dove non riesce ad arrivare l’informazione giornalistica, può arrivare la musica, capace di abbattere ogni barriera, anche il muro di gomma del Segreto di Stato.
Raramente mi occupo nei miei articoli di musica o di recensioni musicali, soprattutto se si tratta di generi come il Rap o il Reggae, distanti anni luce dai miei gusti personali, notoriamente incentrati sulle tonalità balcaniche e su artisti come Alka Vuica, Vesna Zmijanac, Ceca, Belite Shisharki, Goran Bregovič e Valentin Valdes.
Voglio però oggi occuparmi di musica, perché spesso ci dimentichiamo che uno degli scopi principali di questa arte è veicolare messaggi, informazioni e spesso anche importanti rivendicazioni sociali. E ci sono artisti e compositori che riescono a farlo veramente bene, trasmettendo a chi li ascolta i drammi del nostro tempo, anche a costo di andare contro le logiche commerciali e del profitto discografico.
Mi occupo da molto tempo, come divulgatore di un giornalismo investigativo indipendente, del problema sempre più sentito e dibattuto delle scie chimiche e dei mutamenti climatici artificiali, un argomento scottante che ho già affrontato in molti miei articoli. Un argomento sul quale si stanno muovendo, da un lato, coraggiosi ricercatori e divulgatori indipendenti, e, parallelamente ad essi, un esercito di disinformatori di professione che, al soldo di qualcuno che evidentemente li paga, non perdono occasione di attaccare violentemente e discreditare, intervenendo in vari blog di controinformazione, chi intende seriamente fare luce su certi temi.
Mi è capitato, poco fa, curiosando su un ottimo blog intitolato “Mariella: Temporanea Residente Forestiera” (https://xena05.wordpress.com), che spesso riprende articoli miei e di altri collaboratori di Signoraggio.it, di imbattermi in una serie di articoli molto interessanti sulle scie chimiche. Oltre a questi articoli ho trovato il link audio di una canzone di un musicista che non conoscevo, Manilo Calafrocampano. Definito la molti critici come “la nuova realtà pulsante della scena Reggae italiana”, questo giovane artista ha debuttato nell’Ottobre del 2010 con il suo primo album ufficiale intitolato “Consapevolezza”, riuscendo a riscuotere sempre più seguito con canzoni positive come “Ridi” o ribelli e anticlericali come “Porco il clero” e a far parlare di sé per le sue liriche schiette e veloci.
Da una sua biografia trovata in rete, apprendiamo che ha fondato insieme a Natty Roots la Sound Unity Family, portando avanti un progetto che unisce svariate realtà della penisola in una mentalità di unione e fratellanza, organizzando dancehall e serate in moltissime regioni e con svariati musicisti e dj italiani, promuovendo e dando spazio con la Sound Unity a giovani cantanti della scena underground calabrese, romana e del litorale, e promuovendo inoltre diverse serate con artisti jamaicani e inglesi nella capitale.
Cavalcando anno dopo anno palcoscenici importanti da Nord a Sud, Manilo Calafrocampano collabora sia in studio che sui palchi con artisti internazionali di fama quali: General Levy (Uk), Ranking Joe (Jam), Gappy Ranx (Uk), Daddy Freddy (Jam), DeMarco (Usa), Skarramucci (Jam), Congo Natty (Uk), Perfect (Jam) Martin Campbell (Uk), e gli italiani: Roy Paci, Sound System, Brusco, Villa Ada Posse, Radici nel Cemento, Adriano B, Mama Marjas, Gioman & Killacat, Fido Guido, Jaka, Almamegretta, DabaDub, Daniele Silvestri, Piotta e molti altri…
Ma veniamo al sodo: Manilo Calafrocampano ha realizzato un interessantissimo pezzo di denuncia proprio sul tema delle scie chimiche. Si tratta di un brano intitolato “Scie Chimiche (H.A.A.R.P.)”, tratto dal suo nuovo album “Sogno”.
Questo brano merita, a mio parere, di essere ascoltato e diffuso. La sensibilizzazione dell’opinione pubblica su questi temi è una battaglia troppo importante che non possiamo permetterci di perdere. C’è di mezzo infatti la nostra salute e il futuro delle nuove generazioni.
Vediamo quindi se, dove non riescono ad arrivare le informazioni diramate da noi giornalisti, può farlo la musica, che notoriamente è capace di superare qualsiasi barriera, anche i muri di gomma dell’omertà e del Segreto di Stato.
Vi lascio quindi al brano di Manilo, che potrete sentire al link che vi riporto qui di seguito.
Buon ascolto! Manilo Calafrocampano – Scie Chimiche
Nicola Bizzi
Fonte: http://www.signoraggio.it/dallartista-manlio-calafrocampano-la-prima-canzone-di-denuncia-contro-le-scie-chimiche/
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