domenica 8 agosto 2021

Il condizionamento del potere dominante

IL CONDIZIONAMENTO DEL POTERE DOMINANTE Per comprendere ciò che sta accadendo sotto i nostri occhi e l’attuale situazione planetaria, bisogna risalire indietro nel tempo, fino alla fine del secondo conflitto mondiale. Le potenze vincitrici, fatta e vinta la loro guerra, imposero la loro pace e il loro regime, ma si presentò ad esse un problema. Le potenze sconfitte erano tutte regimi dittatoriali, allora era giocoforza presentarsi in veste democratica, ma l’elite dominante non aveva nessuna intenzione di lasciare governare la volontà popolare che, tra l’altro, non è mai esistita né mai esisterà. Il problema da risolvere era come manipolare sottilmente la pubblica opinione, lasciando che il cittadino democratico credesse davvero di essere libero, e che il popolo credesse davvero di potersi autodeterminare da solo. Per risolvere questo problema furono ingaggiati una marea di psicologi, di psichiatri e di altri specialisti del condizionamento e della manipolazione mentale. Il problema da risolvere era come trovare il modo di manipolarli senza che loro si rendessero conto di essere manipolati; come trovare il modo di dominarli senza che loro si rendessero conto di essere dominati ma, anzi, credessero per questo di essere liberi. Per ovvi motivi, alla fine prevale sempre la tecnica suggestiva, perché essa è molto semplice e efficace allo scopo. Nella suggestione, tu vuoi imporre il tuo volere a un’altra persona, vuoi dominarla, vuoi che faccia i tuoi interessi e non i suoi, ma essa non deve assolutamente accorgersi di questo, altrimenti il trucco non funzionerebbe e tu faresti una brutta fine! Deve invece pensare che tu sia una brava persona che vuole il suo bene e fa i suoi interessi. Si tratta di metodi di prevalere sugli altri decisamente sporchi e disonesti, perché basati sulla dissimulazione, sulla menzogna e sull’inganno scientemente perseguiti, chi li applica è semplicemente un farabutto e dovrebbe essere trattato come tale. In occidente la prima mossa fatta è stata l’edonismo borghese e il libertinaggio. Lasciando che il singolo cittadino soddisfi liberamente i suoi bassi istinti e le sue voglie, riceverà l’impressione di essere libero, mentre in realtà liberi sono soltanto i suoi bassi istinti e le sue voglie, tutto il resto è rigidamente controllato. La continua demonizzazione e criminalizzazione dei regimi sconfitti e di ogni altro regime autoritario, ha solo lo scopo di deviare l’attenzione dai loro metodi e di darsi ragione per contrasto. Come a dire: se quelli sono il male assoluto, allora noi siamo il bene assoluto! In realtà tra tali regimi e quelli democratici è cambiato solo il metodo di controllo: se là eri un cane al guinzaglio, qua sei un modellino aereo radiocomandato. Essere cani al guinzaglio è perfino il male minore, perché si è consapevoli di essere in tali condizioni, mentre il modellino aereo telecomandato si illude di essere libero perché non vede alcun legame fisico che lo costringe. Questa è la condizione tipica del soggetto suggestionato o vittima di altri sottili metodi di condizionamento mentale, che si crede libero e parteggia automaticamente per chi lo maneggia. Coloro che si interessano all’informazione alternativa a quella del regime, è come se avessero imparato a sintonizzarsi su altre lunghezze d’onda, perciò non sono più controllabili o dipendenti dalla stazione centrale del regime, per questo sono visti come soggetti pericolosi nei confronti dei quali scatta il solito linciaggio mediatico. Allora il regime crea altre stazioni che trasmettono su altre frequenze, vale a dire, crea siti o gruppi di falsa controinformazione, come in politica crea partiti che fanno finta di essere alternativi o contro il sistema, ma che in realtà il loro vero scopo è di intercettare i recalcitranti e i dissidenti per reintrodurli di nuovo nel sistema. Per il singolo modellino aereo (per la singola persona) il problema non è tanto l’essere pilotato da questo o quell’altro apparato trasmittente, ma possedere un centro propulsore e un centro volitivo propri che rendano indipendenti dall’interferenza esterna. Questo è possibile solo se si possiede una propria visione del mondo e un proprio centro spirituale già attivo che impediscono di essere “foglie in preda al vento”, soggetti telecomandati. Il feroce orientamento antimetafisico del culturismo moderno e i belamenti unitaristi di certi presunti “spiritualisti” mirano a impedire che questo accada, perché in realtà vogliono rendere i singoli individui “tossicodipendenti” nei confronti dello psichismo collettivo o atmosfera psichica generale (manipolata da loro), in altre parole, vogliono ridurre tutti a pecore indistinte di un unico gregge o a cellule intercambiabili di un unico corpo. Tutto secondo la formula della “dittatura del proletariato”, cioè del servirsi dalla massa per dominare la massa stessa. Rendere la massa schiava di una cosa che essa stessa ha contribuito a creare. Appunto per questo è fondamentale il “far credere” attraverso i mezzi d’informazione; non ha la benché minima importanza se ciò che si fa credere sia vero o falso, l’importante è che la massa ci creda, in modo da attuare e rendere operativo il volere dell’oligarchia dominante. Loro agiscono e operano per mezzo, “tramite” la massa; il popolo come semplice massa energetica da impugnare e orientare opportunamente. Il popolo è un semplice strumento da usare, non interessa tanto il suo bene, ma la sua energia potenziale, che è usata per realizzare i propri fini e non certo quelli del popolo. È difficile far comprendere tutto questo alla persona ordinaria, perché questa non si rende conto che lo psichico e l’emozionale sono fattori reali come può essere reale una pietra o un albero, ma quelli non si possono afferrare con una pinza o vederli al microscopio, perché appartengono a un altro ordine di realtà più elevato, di essi si vedono solo gli effetti che producono esteriormente, ma in sé sono non manifesti. È certo un’ottima e buona cosa occuparsi e preoccuparsi del “bene comune”, ma non fino al punto di castrare spiritualmente gli esseri umani rendendoli delle larve o degli zombie, in tal caso il “bene comune” è solo uno squallido pretesto usato per giustificare intenti criminali e antiumani. Antonio Filippini

Nessun commento:

Posta un commento

artecultura@hotmail.it