Segnalo con piacere ai lettori la nascita di un'iniziativa a cui ho partecipato fin dalla sua ideazione: il blog Denaro Libero, contenitore di notizie e commenti sulla sempreverde lotta per ridurre o abolire la circolazione del denaro contante.
Di questa sedicente «battaglia di civiltà» che incrocia i temi già cari a questo blog della digitalizzazione e della concentrazione, mi occupai in un articolo di qualche anno fa definendola un incubo, «delle tante pessime idee escogitate dalla civiltà occidentale per autodistruggersi... forse la più folle e pericolosa». Per il blog Zerohedge si tratterebbe, in breve, di un «ritorno diretto alla servitù».
Denaro Libero denuncia i modi e i pretesti di quella battaglia e il pericolo di delegare in esclusiva il controllo dei flussi di denaro, e quindi della vita delle persone, nelle mani di banche e governi.
Nel progressivo attacco al denaro contante, quasi fosse un vizio o una malattia da estirpare, si incarnano non solo una smania svergognata di potere ma anche, più gravemente, le distorsioni di chi soggiace a quel potere e ne tollera o addirittura ne auspica l'ipertrofia. C'è l'idea sempre più acclamata che la libertà dei cittadini non sia un bene a cui devono tendere e assoggettarsi le azioni dei governi, ma una minaccia da comprimere. Che i tanti siano pericolosi e che invece non lo siano, per qualche motivo, i pochi a cui ci si consegnano i vantaggi di un arbitrio senza contrappesi. C'è, in alto, «la concezione di un... potere ostile e punitivo in cui i cittadini sono i nemici, non i mandanti» le cui opposizioni devono essere fiaccate e ignorate a colpi di provvedimenti «impopolari» (mito della resistenza). E c'è l'allucinazione transumanista di una tecnologia che non serve più a soddisfare i bisogni degli uomini ma promette di renderli, anche moralmente, migliori. C'è infine, unendo i puntini, l'ennesima prostituzione del progresso in progressismo, dove le novità non si affermano in quanto utili ma devono essere inflitte a chi, per avere democraticamente espresso dubbi e timori, è un pavido, un arretrato o alla meglio un furbo « che ha qualcosa da nascondere».
La lotta al contante è insomma un benchmark di rara nitidezza per cogliere le involuzioni, innanzitutto culturali, del sentimento politico contemporaneo. Denaro Libero intende fornirne una cronaca commentata concentrandosi su una declinazione del trasferimento dei poteri in alto che, se realizzata, renderebbe irreversibile la cessione della sovranità di tutti, e su tutto, ai signori dei soldi.
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