Il Partito islamico sfida l'Europa: "Nel 2030 saremo maggioranza"
Tra vent'anni Bruxelles la prima regione d'Europa a maggioranza musulmana. Il Parti Islam scende in politica: "Abbiamo una filosofia sociale basata sul Corano"
Tra vent'anni Bruxelles la prima regione d'Europa a maggioranza musulmana. Il Parti Islam scende in politica: "Abbiamo una filosofia sociale basata sul Corano"
"Bruxelles, la capitale dell'Unione Europea, nel 2030 sarà a maggioranza musulmana". La previsione è di Redouane Ahrouch, fondatore del Parti Islam, un piccolo partito islamista che, in vista delle amministrative del prossimo ottobre, sta facendo molto rumore in Belgio.
"Oggi - spiega all'agenzia Adnkronos - il 33% della popolazione è di religione islamica. Su 1,2 milioni di abitanti, ci sono circa 400mila musulmani. Nel giro di 12 anni, nel 2030 saremo in tutto 1,3-1,4 milioni e noi saremo la maggioranza". La capitale belga, che è anche la principale sede delle istituzioni dell'Unione europea, sarà dunque "la prima regione d'Europa ad essere a maggioranza musulmana".
Non c'è modo di sapere se la previsione di Ahrouch sull"islamizzazione" di Bruxelles sia esatta. Il governo belga, infatti, non pubblica dati ufficiali sull'appartenenza religiosa dei cittadini. Ma la prospettiva appare credibile: da anni nella capitale belga, dove l'immigrazione dal Nord Africa è iniziata agli inizi degli anni Sessanta, il nome più diffuso tra i nuovi nati è Mohammed. Nonostante contro il Parti Islam, che è l'acronimo di "Intégrité, Solidarité, Liberté, Authenticité, Moralitè", si siano già levati appelli bipartisan per chiederne la messa al bando, Ahrouch è determinato a portare avanti la propria battaglia: "Vogliamo che i bruxellesi musulmani siano rappresentati, in modo tale da esprimere in maniera democratica e non violenta il malcontento di una comunità fragile, quella musulmana, che può cadere vittima dell'estremismo". Un pericolo concreto, come si è visto a Parigi nel novembre del 2015 e a Bruxelles nel marzo 2016. Per il leader del Parti Islam, però, le colpe non vanno ricercate all'interno della comunità islamica ma tra i giornalisti e i politici che descrivono, a suo dire, tutti i musulmani come terroristi. "Il Partito Socialista ha sempre lavorato per il comunitarismo - accusa - hanno lavorato con marocchini e turchi (Ahrouch è sciita, ndr), per avere i loro voti, restare al potere ed arricchirsi. Hanno bisogno dei voti della comunità e poi trattano noi da comunitaristi". In contropartita, avrebbero dato "la possibilità agli estremisti di installarsi nei quartieri, come a Molenbeek". E proprio Molenbeek, secondo Ahrouch, "c'è una presenza incredibile di jihadisti, perché i socialisti, che hanno governato per trent'anni, hanno chiuso gli occhi davanti agli imam integralisti che venivano qui a diffondere il loro odio nelle moschee. E in cambio Philippe Moureaux (l'ex sindaco socialista, ndr) chiedeva all'imam il voto della comunità".
Ahrouch si rifa al Partito Sociale Cristiano che si ispira alla dottrina sociale della Chiesa. "A me non disturba che ci siano partiti così - spiega ancora all'Adnkronos - l'importante è non imporre la propria visione e fare delle coalizioni: noi abbiamo una filosofia sociale basata sul Corano, ma non c'è problema, si dialoga e si trovano soluzioni per lavorare insieme". Il Parti Islam punta molto la famiglia. D'altra parte è la leva demografica che perte loro di fare incetta di voti. "Non siamo qui per islamizzare l'Europa, ma per pacificarla: se non facciamo niente, le cose andranno molto male", continua profetizzando, entro dieci anni, "un ripiegamento identitario, religioso ed estremista", come nella ex Jugoslavia. "Non è passato molto tempo - sottolinea - ed era nel cuore dell'Europa. La stessa cosa si può verificare in Belgio".
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