venerdì 30 novembre 2018
giovedì 29 novembre 2018
mercoledì 28 novembre 2018
La FINE degli italiani
Il
prossimo 11 e 12 dicembre segnerà la FINE degli italiani e del
meraviglioso paese che tutti amiamo. Ecco il prossimo trattato sulla
migrazione chiamato Global Compact
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lunedì 26 novembre 2018
venerdì 23 novembre 2018
Procedura DI INFRAZIONE COLPA DEL PD
Manovra, la procedura di infrazione Ue nasce dall’eccesso di debito lasciato in eredità da Padoan
La "grave inosservanza" della legge di Bilancio per quanto riguarda il deficit ha fatto sì che Bruxelles riaprisse il giudizio sul 2017, sospeso lo scorso 23 maggio. Quando la Commissione aveva avvertito della necessità di una correzione di oltre 5 miliardi già nel 2018 e di più di 10 per il 2019. Ora non sono più ritenute valide le scusanti riconosciute al governo Gentiloni
di F. Q. | 22 novembre 2018
La procedura di infrazione a cui l’Italia va incontro nei prossimi mesi scatterà perché la manovra per il 2019 firmata da Giovanni Tria viola in modo “particolarmente grave” le raccomandazioni europee sulla riduzione del disavanzo strutturale. Cioè la differenza tra le spese e le entrate dello Stato al netto dei fattori eccezionali. Ma, a ben guardare, questa inosservanza è solo il presupposto in base al quale Bruxelles ha alzato il cartellino giallo per una violazione del passato: il mancato rispetto del criterio del debito nel 2017. Nel mirino c’è dunque l’eredità del precedente titolare del Tesoro, Pier Carlo Padoan, che andandosene da via XX Settembre ha lasciato un debito/pil al 131,2% e un “conto” da oltre 10 miliardi. La Commissione all’epoca aveva deciso di soprassedere: Roma stava portando avanti riforme in grado di migliorare la sostenibilità dei conti e aveva ottenuto flessibilità per eventi eccezionali, dal terremoto alla crisi dei rifugiati. Ora però, davanti alla scelta del governo gialloverde di presentare una finanziaria dichiaratamente non in linea con il Patto di stabilità, il giudizio è stato riaperto e il verdetto dei commissari (l’ultima parola spetta all’Ecofin) è stato di condanna.
A fine maggio la promozione con riserva – E’ lo stesso esecutivo comunitario a ricostruire tutte le tappe in maniera dettagliata nel rapporto pubblicato mercoledì. La premessa è che dopo l’uscita dalla precedente procedura per disavanzi eccessivi, nel 2013, l’Italia è stata graziata per tre anni dal rispetto del criterio del debito che impone, al netto di sconti legati a un ciclo economico negativo, di ridurre di un ventesimo all’anno la quota eccedente il 60% del pil. Il parametro è diventato applicabile nel 2016 e già quell’anno (governo Renzi) è stato registrato uno scostamento pari al 5,2% del pil. Che nel 2017 (Gentiloni) è salito al 6,6 per cento.
Il 23 maggio 2018, presentando il “pacchetto di primavera”, la Commissione ha rilevato che a prima vista l’Italia risultava “non conforme con il parametro per la riduzione del debito nel 2016 e nel 2017″. Quel giorno, una settimana prima dell’insediamento del governo Conte, Bruxelles spiegò che la relazione preparata ad hoc portava a concludere che il criterio dovesse “considerarsi soddisfatto“ tenuto conto di “tutti i fattori significativi e, in particolare, il rispetto da parte dell’Italia del braccio preventivo del patto”.
Il 23 maggio 2018, presentando il “pacchetto di primavera”, la Commissione ha rilevato che a prima vista l’Italia risultava “non conforme con il parametro per la riduzione del debito nel 2016 e nel 2017″. Quel giorno, una settimana prima dell’insediamento del governo Conte, Bruxelles spiegò che la relazione preparata ad hoc portava a concludere che il criterio dovesse “considerarsi soddisfatto“ tenuto conto di “tutti i fattori significativi e, in particolare, il rispetto da parte dell’Italia del braccio preventivo del patto”.
L’eredità di Padoan: buco da 5 miliardi nel 2018 e 10 miliardi nel 2019 – Tuttavia sottolineò anche che lo sforzo sui conti pubblici previsto dall’ultima manovra di Gentiloni e Padoan era “inadeguato”, che già nel 2018 era necessario “uno sforzo strutturale di bilancio pari almeno allo 0,3% del pil” e per il 2019 era richiesta una correzione pari allo 0,6% del pil, oltre 10 miliardi. Il giudizio definitivo fu rinviato. “In Italia è in corso il processo di formazione del governo, parleremo con il nuovo governo al momento giusto”, spiegò il commissario agli Affari economici Pierre Moscovici.
“Marcia indietro sulle riforme e aumento del disavanzo: riapriamo il giudizio” – Da maggio a oggi, però, il quadro è cambiato: “L’inosservanza particolarmente grave rilevata dalla Commissione della raccomandazione indirizzata all’Italia dal Consiglio il 13 luglio 2018”, riassume il rapporto, “rappresenta una modifica sostanziale dei fattori significativianalizzati il 23 maggio 2018, che impone un riesame del giudizio della Commissione”. Tra i fattori significativi di cui Bruxelles tiene conto nel preparare le sue pagelle ci sono infatti l’impegno a raggiungere “l’obiettivo di medio termine” (cioè a ridurre il deficit strutturale), le sempreverdi “riforme strutturali” che aumentano la sostenibilità del debito e le eventuali “condizioni macroeconomiche sfavorevoli”, in particolare la bassa inflazione, che possono ostacolare la riduzione del debito/pil e rendere particolarmente difficile il rispetto del patto di stabilità. Su tutti e tre i fronti l’Italia, agli occhi di Bruxelles, non ha scuse. Le condizioni macroeconomiche, vista la “crescita del pil nominale superiore al 2% dal 2016″, non sono più una attenuante. La legge di Bilancio “fa marcia indietro rispetto alle riforme strutturali attuate in passato, rischia di scoraggiare il rispetto degli obblighi fiscali, aumenta la pressione fiscale sulle imprese a livello aggregato e potrebbe ridurre l’offerta di credito a causa di condizioni di finanziamento più sfavorevoli per le banche dovute ai maggiori rendimenti del debito sovrano”.
Infine, per quanto riguarda il 2018 l’aggiustamento di bilancio risulta “non adeguato” visto che il nuovo governo non ha fatto la manovra correttiva dello 0,3% ritenuta necessaria sei mesi fa per rimediare al buco lasciato da Padoan. E per il 2019 come è noto è stata rilevata una “inosservanza particolarmente grave” visto che la manovra, oltre a non contenere misure “efficaci per affrontare né la fiacca crescita potenziale dell’Italia, né la persistente stagnazione della produttività, “prevede un deterioramento del saldo strutturale (ricalcolato) dell’Italia pari allo 0,9 % del pil”. Conclusione che resterebbe invariata anche se “si sottraesse l’incidenza sul bilancio (circa 0,2% del pil) del programma di manutenzione straordinaria della rete viaria e di collegamenti successivo al crollo del ponte Morandi di Genova e di un piano di prevenzione volto a limitare i rischi idrogeologici a seguito di condizioni meteorologiche avverse”.
La procedura per la violazione sul 2017 e gli altri rischi – Per tutti questi motivi il giudizio finale sul rispetto del criterio del debito nel 2017 viene rivisto e la Commissione ora raccomanda una procedura per disavanzo eccessivo. Aggiungendo peraltro che si tratta solo del primo passo perché “sulla base sia dei piani del governo che delle previsioni d’autunno 2018, è da prevedere che l’Italia non riuscirà a rispettare il parametro di riferimento per la riduzione del debito né nel 2018 (scostamento rispettivamente del 3,7% del pil) né nel 2019 (scostamento rispettivamente del 3,6% del pil)”.
Bocciatura UE colpa del PD
In
10 minuti vi spiego in modo MOLTO SEMPLICE cosa ha bocciato l'Europa
nella manovra del Governo Conte e vi garantisco che resterete stupiti.
Poi fate il confronto con cosa vi raccontano giornali e TV.
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mercoledì 21 novembre 2018
Governo ultime news
Governo ultime news | Manovra, Salvini: “Lettera Ue? Aspetto anche quella di Babbo Natale”
Le notizie in tempo reale sul governo e sulla politica in Italia
Di Redazione TPI 21 Nov. 2018
Questo governo ha molti nemici esterni e interni, quindi sarebbe il caso di evitare le cretinate, meglio discutere le cose con senso di responsabilità e collaborazione, bisogna stare uniti se si vogliono realizzare delle cose a favore del popolo. Questa è una rivoluzione anche se non sembra, anche se tanti fanno finta di non vedere, ma coloro che la vedono e hanno interessi contrari stanno facendo di tutto per sabotare questo governo, che a prescindere di ciò che si dice è il miglior governo degli ultimi 40 anni. Uniti si vince e prima usciamo dall'euro e meglio sarà per l'Italia.
Governo ultime news | Le notizie sul governo e sulla politica italiana | Le notizie del giorno in Italia | Diretta Live (aggiornare la pagina per le ultimissime)
GOVERNO ULTIME NEWS – Mercoledì 21 novembre – 0re 16.30 – Il Csm ha approvato il decreto sicurezza – Approvato dal plenum del Csm a maggioranza il parere sul dl sicurezza, nel quale si evidenziano nette “criticità” del decreto al vaglio della Camera.
A Palazzo dei Marescialli, si registra una spaccatura tra togati e laici. Sono stati 19 i togati a votare a favore, dal primo presidente e dal pg di Cassazione e dal laico di Forza Italia Michele Cerabona. Hanno votato contro i laici Alessio Lanzi (Fi), Filippo Donati (M5s), Emanuele Basile e Stefano Cavanna (Lega).
Due gli astenuti, i laici eletti in quota M5s Alberto Maria Benedetti – che è stato uno dei relatori del parere in Commissione – e Fulvio Gigliotti. Non ha partecipato al voto, come di norma, il vicepresidente David Ermini.
Martedì 19 novembre il governo e la maggioranza erano andati sotto un emendamento a scrutinio segreto.
0re 16.00 – Manovra, Austria: “Appoggeremo una procedura contro l’Italia da parte della Commissione europea” – Secondo quanto riportato dal ministro delle Finanze dell’Austria Hartwig Loeger, l’Austria potrebbe appoggiare una possibile procedura da parte della Commissione europea perché “non si tratta di un affare italiano interno, ma di un affare europeo”.
0re 15.00 – Anticorruzione, Conte: “Avanti con singoli voti” –“Dovevamo risolvere e trovare una soluzione all’incidente di percorso che c’è stato ieri. Adesso proseguiremo nella valutazione degli emendamenti e del testo, lo porteremo poi al Senato e risolveremo la questione rendendo dunque necessaria una terza lettura, ma il risultato è quello che avevamo programmato: approvare il ddl per gennaio 2019”, ha affermato il premier Giuseppe Conte dopo il vertice con Matteo Salvini e Luigi Di Maio per cercare una soluzione allo stallo creatosi in merito al Ddl Anticorruzione.
ore 12.40 – Manovra, Salvini: “Lettera Ue? Aspetto anche quella di Babbo Natale” – “Arrivata la lettera? Tanto mi aspettavo anche quella di Babbo Natale. Ne riparleremo ma nessuno mi convincerà mai, ad esempio, che la Fornero sia una legge giusta”, ha detto Matteo Salvini, parlando alla Giornata della Legalità di Confcommercio, commentando la bocciatura della manovra da parte dell’Ue. “Risponderemo educatamente”, ha aggiunto
“All’Europa chiedo rispetto per il popolo italiano, visto che paghiamo ogni anno almeno 5 miliardi in più di quello che ci torna indietro. Diritto al lavoro, diritto alla salute e allo studio, meno tasse e più sicurezza: noi andiamo avanti! Vi voglio bene Amici”, è stato il primo tweet del ministro dell’Interno dopo la bocciatura della manovra.
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ore 12.20 – Conte: “Convinti della nostra manovra” – “Sempre convinti della nostra manovra e della solidità del nostro impianto economico”, è stato il commento del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, parlando con i giornalisti dopo la bocciatura della Commissione Ue alla manovra. “Il debito di cui parla la Commissione sarebbe il debito del 2017, del precedente governo”, fa notare il premier.
“Siamo tutti concentrati a realizzare le riforme che fanno bene al nostro Paese, agli italiani. Confido di poter convincere anche i nostri interlocutori europei che questa è la strada migliore per noi e anche per l’Europa”.
ore 12.10 – La Commissione Ue ha bocciato la manovra – Mercoledì 21 ottobre 2018, la Commissione europea ha bocciato la manovra del governo Lega-M5S. Bruxelles ha anche annunciato l’apertura della procedura d’infrazione per deficit eccessivo e violazione della regola del debito.
ore 11.30 – Anticorruzione, M5S: “No alla fiducia, ricompattiamo la maggioranza” – “Niente fiducia, ma occorre accelerare per approvare definitivamente entro la fine di gennaio il ddl anticorruzione. Occorrerà lavorare giorno e notte, anche di sabato se servirà”, è la richiesta avanzata alla Lega dal Movimento 5 Stelle.
“O cambia la norma sul peculato al Senato oppure rimediamo subito. La Lega si è assunta la responsabilità ma dovrà pagare un prezzo per l’errore di ieri. Nessuna ritorsione sul dl sicurezza ma occorrerà ricompattare la maggioranza”.
ore 09.45 – Spread, M5s: “In atto speculazione contro il paese” – “Bruxelles ci contesta qualche zero virgola di percentuale di crescita. Il problema del debito? È difficile intervenire sul debito se non c’è crescita. I mercati reagiscono non rispetto alla politica economica ma ad altre considerazioni”. Questo il commento di Stefano Patuanelli, capogruppo M5s al Senato, in diretta a Radio anch’io su Rai Radio1.
“A metà maggio lo spread era 312 e non c’era il governo. Io sono convinto che ci sia una speculazione in atto nel nostro paese”.
ore 09.30 – Manovra, Ue: “L’Italia a rischio sanzioni” – In attesa della risposta da parte della Commissione Ue sulla manovra del governo Lega-M5S, l’Unione europea ha avvisato che l’Italia è “a rischio sanzioni”. Se la manovra dovesse essere bocciata, si aprirebbe una procedura di infrazione contro Roma.
Martedì 20 novembre – ore 20.25 – Decreto Anticorruzione, la maggioranza è battuta su un emendamento – La maggioranza è stata battuta nell’Aula della Camera su una votazione a scrutinio segreto.
L’emendamento che ha mandato sotto governo e maggioranza, che avevano dato parere contrario, è a prima firma dell’ex M5s ora al Misto, Catello Vitiello, e riguarda il reato di peculato, stesso tema su cui la scorsa settimana la maggioranza si era divisa in commissione, La Lega a+si era mostrata a favore della riduzione della portata del reato di peculato e i cinque stelle invece si erano detti contrari.
I voti a favore sono stati 284, i voti contrari 239.
Il capogruppo del Movimento 5 stelle alla Camera, Francesco D’Uva, dopo che la maggioranza è stata battuta su un emendamento a scrutinio segreto, aveva chiesto la sospensione della seduta.
“Abbiamo voluto mandare un segnale al Movimento 5 stelle”, ha detto un deputato della Lega.
Sulla questione è intervenuto il vicepremier Matteo Salvini: “Il voto in aula assolutamente sbagliato. La posizione della Lega la stabilisce il segretario. Il provvedimento arriverà alla fine come concordato dalla maggioranza”, ha detto il segretario della Lega.
ore 19.30 – Manovra, Giorgetti: “Speriamo che si vieti la vendita allo scoperto anche in Italia” – “Lo spread a 326 punti? Speriamo che si vieti finalmente la vendita allo scoperto anche in Italia”, ha detto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti, a margine del convegno Sport Leaders Forum all’interno della sede romana del Corriere dello Sport.
ore 18.30 – Decreto sicurezza, Conte: “Se necessario, metteremo fiducia” – Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, ha detto che il Governo non esclude, “se necessario”, di porre la questione di fiducia sul decreto sicurezza anche alla Camera. “Vedremo: se necessario, porremo la fiducia”, ha detto il premier, aggiungendo che il provvedimento è “studiato e ristudiato, ben lavorato”.
Ieri 19 deputati del Movimento Cinque Stelle hanno scritto una lettera rivolta al capogruppo M5S alla Camera, Francesco D’Uva, per chiedere la necessità di modificare il testo del decreto.
ore 13.00 – Manovra, Di Maio: “Italia rispetta le regole. Tria si batte come un leone” – “La Commissione europea deciderà quello che vorrà decidere: io penso che il premier Conte e il ministro Tria stiano facendo un ottimo lavoro nel tentativo di mediazione con la Ue ma non deve essere un muro di gomma. Veramente devo fare i complimenti al ministro Tria che sta combattendo come un leone”, ha affermato il vicepremier Di Maio.
“Penso che nei prossimi giorni la Commissione dovrà tener presente di cosa è l’Italia. Da Mastricht ad oggi l’Italia ha pagato 670 miliardi di euro di interessi sul debito. Siamo i più ligi alle regole di tutti. Lo continueremo a fare nonostante il nostro avanzo primario sia stato bruciato in interessi sul debito, siamo il Paese che ha l’avanzo primario più alto, abbiamo pagato il doppio degli interessi sul debito della Germania, siamo sempre stati in regola”.
“Però questo è il momento in cui dobbiamo aiutare la parte della nostra società che sta soffrendo di più: imprenditori, disoccupati, pensionati. Se non li aiutiamo, questo Paese non riuscirà mai ad abbassare il debito pubblico e a ripartire dopo la crisi”.
ore 12.30 – Spread, Tria: “Ovviamente sono preoccupato” – Rispondendo ai cronisti al termine della cerimonia per i cento anni dell’Aula della Camera, il ministro dell’Economia ha ammesso di essere “preoccupato” per l’andamento dello spread.
ore 12.10 – Spread, Salvini: “Non permetteremo speculazioni” – “Noi dialoghiamo con tutti e siamo convinti che questa manovra aiuti l’italia. E se tutti analizzeranno senza pregiudizi le condizioni dell’economia italiana, del sistema bancario del nostro Paese, di una manovra che porta lavoro e crescita, lo spread non può che scendere e io sono convinto che così sarà. A meno che non ci sia qualcuno che giochi alla speculazione per danneggiare l’Italia e questo, come governo, non lo permetteremo”. Queste le parole del ministro dell’Interno, Matteo Salvini, rispondendo alle domande dei giornalisti sul rischio legato allo spread.
ore 12.00 – Rifiuti, Salvini: “Mi fido dei colleghi di governo” – “C’è in lavorazione un piano di tutela ambientale, quindi mi fido assolutamente dei miei colleghi al governo”, ha detto il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, rispondendo ai cronisti sulle tensioni degli ultimi giorni con il vicepremier Luigi Di Maio sulla questione dello smaltimento dei rifiuti.
ore 09.10 – Manovra, Di Maio: “Se l’Ue apre a dialogo una soluzione si trova” – “Se la Commissione europea apre al dialogo con l’Italia, una soluzione si trova. Una soluzione, che però non prevede l’eliminazione delle misure in legge di bilancio, la troviamo. Ma se la linea dell’Ue è ‘facciamola pagare all’Italia perché ha osato superare dei margini per aiutare gli italiani’, allora andiamo avanti”. Queste le parole del ministro dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, a Radio Anch’io.
ore 08.50 – Dl Sicurezza, Salvini: “O passa o salta tutto” – “Il decreto Sicurezzaserve al Paese, sono convinto che passerà entro il 3 dicembre oppure salta tutto e mi rifiuto di pensare che qualcuno voglia tornare indietro”. Sono state queste le parole del ministro dell’Interno, Matteo Salvini, a margine della firma di un protocollo d’intesa per la raccolta del sangue tra Donatori nati, Polizia di Stato e Vigili del fuoco.
ore 08.30 – Casamonica, Salvini: “Siamo solo all’inizio” – “L’abbattimento delle villette dei Casamonica – atteso da molti anni – è un ottimo segnale, e siamo solo all’inizio. Per i delinquenti la pacchia è finita”, ha detto il ministro dell’Interno Matteo Salvini in riferimento al sequestro e all’abbattimento delle ville del clan Casamonica.
ore 08.00 – Aquarius, Salvini: “Ho fatto bene a bloccare navi Ong” – “Ho fatto bene a bloccare le navi delle Ong, ho fermato non solo il traffico di immigrati ma da quanto emerge anche quello di rifiuti. #portichiusi”. È stato questo il commento via Twitter del ministro dell’Interno, Matteo Salvini, dopo la notizia del sequestro della nave Ong Aquarius.
Lunedì 19 novembre – ore 18.45 – Di Maio: “Il governo vuole portare a casa il decreto sicurezza” – “Auspichiamo che il decreto sicurezza venga approvato alla Camera senza altre modifiche, il governo vuole portare casa il decreto sicurezza. Adesso si va avanti”, ha detto il vicepremier e leader M5s Luigi Di Maio durante la conferenza stampa tenuta con il premier Conte e i ministri Trenta, Costa e Bonafede dopo la firma del protocollo d’azione contro i roghi tossici.
Di Maio ha aggiunto che chi ha firmato “lo ha fatto spiegando che riconoscono l’importanza del decreto sicurezza e di quanto esso sia importante per il governo e la maggioranza. Credo che vogliano fare un’azione di testimonianza con quell’emendamento. Il governo va avanti finché è autonomo, ma mi aspetto lealtà e rispetto”.
ore 17.45 – Terra dei fuochi, Conte: “Gli abitanti hanno diritto alla salute” – Gli abitanti “hanno diritto alla salute” e il piano d’azione definito ha per obiettivo quello di avere una “mappatura” precisa dell’area. Lo ha detto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte durante la conferenza stampa nella Prefettura di Caserta dopo la firma del protocollo che ha visto coinvolti sette dicasteri e le istituzioni locali e regionali campane.
Il protocollo firmato “coinvolge 7 ministeri” e “sta a significare una particolare sensibilità e determinazone del governo” a contrastare gli incendi, le discariche abusive il traffico dei rifiuti.
“L’obiettivo è tutelare la salute delle popolazioni che vivono su questo territorio della erra dei fuochi che “mi piace chiame come la piccola Aurora terra dei cuori”, ha detto il premier. Qui il nostro articolo
ore 17.15 – Salvini: “Il decreto Sicurezza va approvato” – Il decreto Sicurezza e immigrazione “va approvato in fretta”, ha detto Matteo Salvini rispondendo alla lettera de diciannove deputati del Movimento 5 stelle che hanno auspicato cambiamento al testo già approvato dal Senato. “Lotta alla mafia e all’immigrazione clandestina non possono aspettare ancora”, ha aggiunto all’Agiil ministro dell’Interno. Qui il nostro articolo sulle lettera scritta dai diciannove deputati grillini
ore 16.15 – Manovra, Tria: “Il programma del Governo non cambia ma portiamo avanti la discussione con l’Ue”- “Spero che lo spread tra poco scenda quando si vedrà che il nostro deficit al 2,4 per cento, che è il tetto massimo, si dimostrerà tale”, ha detto il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, al termine della riunione dell’Eurogruppo alla domanda su quanto a lungo l’Italia possa sostenere gli attuali livelli di spread.
“Non vedo un pregiudizio contro l’Italia” nel dibattito con la Unione Europea sulla manovra, “ma piuttosto sulle idee di politica economica: c’è l’idea che le politiche espansive si debbano fare solo in recessione, ma io ritengo che quando si è in recessione ormai è troppo tardi”, ha aggiunto.
“Il programma del governo non cambia, ma c’è tutta l’intenzione di portare avanti la discussione” con la Commissione europea sulla manovra. Riguardo alla eventualità di un’apertura della procedura per deficit eccessivo da parte di Bruxelles, Tria ha ricordato che il governo ha “inviato a Bruxelles la sua risposta che contiene dei cambiamenti, aspettiamo la replica della Commissione e andiamo avanti per tappe”.
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