Intervista
a Daniel Estulin: “Il Bilderberg non è più così importante, la
vera politica si svolge a un livello sovranazionale, al di sopra dei
governi”. E fa i nomi di chi governa il mondo da dietro le
quinte. (Non fà nessun nome, giusto, giusto qualche
traditore NdR)
“Tutti
gli eventi sono tra loro interconnessi. A leggere i
giornali sembra che gli scontri in Ucraina siano un problema a sé,
completamente slegati dagli scontri razziali di Ferguson o dalle
persecuzioni razziali e religiose in Iraq e Siria”.
Prima di
entrare nel merito delle tensioni tra la Russia e la Nato,Daniel
Estulin (controverso autore del libro La vera
storia del club Bilderberg) ci tiene a spiegare che “la
Terra è un pianeta piccolo” e che, per andare fino in
fondo, è fondamentale capire chi tira le fila. Perché “noi
siamo solo burattini”.
Estulin
nasce nel 1966 a Vilnius. Della sua vita non si sa molto. Ma,
chiacchierando, è lui stesso a raccontare delle battaglie del padre
per una Russia più libera, della
fuga in Canada e della passione per la politica, senza divisione tra
interni e esteri, perché “la vera politica si svolge a un
livello sovranazionale, al di sopra dei governi, tra quelle persone
che governano il mondo da dietro le quinte”. Li
chiama “shadow master” (signori
dell’oscurità, ndr) e cerca di smascherarli nei suoi libri, da
L’istituto Tavistock in avanti.
Perché la
Nato sta alzando i toni con la Russia?
“Per
capirlo bisogna guardare a Detroit, uno scenario post-apocalittico
degno di un film di Will Smith. Le persone che tirano le fila del
mondo vogliono che con le guerre, la crescita zero
e la deindustrializzazione ogni città del mondo
assomigli a Detroit”.
Progresso e
sviluppo non dovrebbero essere direttamente proporzionali alla
densità di popolazione?
“Grazie
ai progressi tecnologici, le società si sviluppano, creano di
ricchezza e costruiscono. Ma chi tira le fila del mondo sa che la
terra è un pianeta molto piccolo con risorse naturali limitate e una
popolazione in continua crescita. Ora siamo 7 miliardi e stiamo già
esaurendo le risorse naturali. Ci sarà sempre abbastanza spazio sul
pianeta, ma non abbastanza cibo e acqua per tutti. Perché
i potenti sopravvivano, noi dobbiamo morire”.
Come
intendono fare?
“Distruggendo
le nazioni a vantaggio delle strutture sovranazionali controllate dal
denaro che gestiscono. Le corporazioni governano il
mondo per conto dei governi che esse controllano. Così è successo
con l’Unione Europea”.
E Putin non
rientra in questo disegno…
“Pensavano
di poterlo controllare…”
Perché non
ci riescono?
“La
Russia è una superpotenza nucleare. È questo che la rende
tremendamente pericolosa agli occhi di questa gente. La Cina, per
esempio, ha una grande popolazione ma non è una potenza nucleare. E
per questo non è un pericolo. Mentre l’economia cinese può essere
distrutta nel giro di un minuto, le tecnologie russe non possono
essere annientate”.
Dove
vogliono arrivare col conflitto in Ucraina?
“Togliere
il gas all’Europa per farla morire di freddo… Quando parlo di
potere, non lo identifico con persone che siedono su un trono, ma con
un concetto sovranazionale. L’idea è appunto distruggere ogni
nazione”.
Alla fine
non ci sarà più alcuna patria?
“L’alleanza
è orientata verso una struttura mondiale che per essere controllata
ha bisogno di nazioni deboli”.
È
possibile fare qualche nome?
“Christine
Lagarde, Mario Draghi, Mario Monti, Petro Oleksijovyč Porošenko…
tutte queste persone sono sostituibili. Prendete Renzi:
la sua politica conduce alla distruzione dell’Italia.
Perché lo fa, dal momento che dovrebbe fare l’interesse
del vostro Paese? Non è logico”.
Non è poi
tanto diverso da Monti…
“I
vari Renzi, Monti, Prodi sono traditori dell’Italia, non
lavorano nell’interesse del Paese. Renzi non ha mandato politico,
nessuna legittimazione, non è stato eletto”.
L’ultimo
premier eletto democraticamente è stato Berlusconi.
“E
questo è il motivo per cui c’è stato uno sforzo
così ben orchestrato per distruggerlo“.
È il
Bilderberg a tirare le fila?
“Il
Bilderberg era molto influente negli anni Cinquanta, nel mondo
postbellico. Ora è molto meno importante di quanto non si creda.
Organizzazioni come il Bilderberg o la Trilaterale non sono il
vertice di nulla. Sono la cinghia di trasmissione. I veri processi
decisionali hanno luogo ancora più in alto. L’Aspen institute è
molto più importate del Bilderberg”.
Nessuno ne
parla.
“I
giornali mainstream fanno parte di questo gioco. Pensare
che media come il New York Times, il Washington Post o Le Monde siano
indipendenti, è da idioti. I
giornalisti lavorano per azionisti, che decidono la linea editoriale
del giornale“.
Vale anche
per l’Italia?
“Il
Corriere della Sera, la Stampa e il Sole 24Ore siedono spesso alle
riunioni del Bilderberg. Non c’è metodo più efficace che far
passare le loro idee nella stampa mainstream”.
Anche
l’estremismo e il terrorismo islamico rientrano in questo disegno?
“Certamente. Non
è possibile credere che Obama lavori nell’interesse degli Stati
Uniti. Come è impensabile credere che un’organizzazione come
l’Isis sia passata, nel giro di poche settimane, dall’anonimato
più assoluto a rappresentare la peggiore organizzazione terroristica
del mondo”.
Come si
“costruisce” un nemico?
“Con
gruppi come Isis, Hamas, Hezbollah o Al Qaeda, succede quello che
chiamiamo blow-back, cioè quello
che succede quando soffi il fumo e ti torna in faccia. L’effetto è
sempre lo stesso: si costruisce e si finazia un gruppo terroristico,
in Ucraina come in Medioriente, e dopo un certo periodo di gestazione
questo ti torna indietro e ti colpisce. In ogni operazione non c’è
mai un solo obiettivo, ma sempre molti obiettivi. Un
obiettivo lavora per te, un altro contro di te”.
Tutto già
calcolato?
“Un
qualsiasi attacco implica l’uso dell’esercito e, quindi, la
necessità di investire soldi nell’industria bellica. La
formula è la stessa, cambiano solo i giocatori. Oltre
alla guerra ci sono modi diversi per ottenere lo stesso risultato: la
fame, la siccità, droghe, la malattie. Li stanno usando tutti. Così
da un lato distruggono il mondo economicamente, dall’altro usano i
soldi per sviluppare tecnologie così potenti e futuristiche da
creare un gap tra noi e loro sempre più marcato”.
Eppure
faticano a contrastare l’ebola…
“Macché! È solo un esempio per vedere la reazione della popolazione mondiale. Viene presentata come un’epidemia ma ha ammazzato appena tremila persone negli ultimi dieci anni. Ogni anno raffreddore, tosse e influenza ne uccidono 30mila solo negli Stati Uniti. La prossima volta che ci sarà una vera epidemia, conosceranno già le reazioni umane”.
“Macché! È solo un esempio per vedere la reazione della popolazione mondiale. Viene presentata come un’epidemia ma ha ammazzato appena tremila persone negli ultimi dieci anni. Ogni anno raffreddore, tosse e influenza ne uccidono 30mila solo negli Stati Uniti. La prossima volta che ci sarà una vera epidemia, conosceranno già le reazioni umane”.
Fonte ilgiornale
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