giovedì 15 giugno 2017

Vaccini e Bugiardini

I bugiardini sono i foglietti illustrativi che dovrebbero essere consegnati ai genitori ogni volta che si presentano all’appuntamento per le vaccinazioni. Purtroppo, molto spesso, questo non accade, nonostante questi foglietti contengano informazioni importantissime per quanto riguarda i contenuti, le indicazioni e soprattutto le controindicazioni del farmaco. Con questo articolo inizia un viaggio in due puntate che ci aiuterà a comprendere meglio il mondo delle vaccinazioni obbligatorie in Italia
 Vaccini e Bugiardini
di Romina Alessandri - tratto da CONSAPEVOLE nr. 11
L’idea di un articolo sui vaccini mi è venuta qualche tempo fa, quando mi sono trovata a cercare più informazioni possibili sull’argomento vista la mia dolce attesa: mi sono resa conto di quanto può essere difficile avere informazioni chiare e disinteressate, soprattutto dalle aziende sanitarie.
Negli ultimi mesi mi è capitato spesso di discutere l’argomento con familiari, amici, ostetriche e medici delle ASL locali. Questo confronto mi ha portato ad una grande confusione mentale: mi sono ritrovata a dover fare i conti con opinioni diverse, spesso frutto di preconcetti o addirittura di totale ignoranza sull’argomento. 
Dato che la vaccinazione è di routine, sono poche le famiglie che si preoccupano di informarsi sulle reali necessità o controindicazioni del vaccino stesso, e quindi sono ancora di meno quelle che decidono di non vaccinare, operando una scelta consapevole. Sento quindi la necessità di chiarire, con questo articolo, alcuni aspetti importanti relativi a questa scelta, in modo da mettere luce i pro e i contro della pratica vaccinale. Siccome nel mio percorso ho notato che la maggior parte dell’informazione a cui si ha accesso frequentando le strutture sanitarie è pro-vaccino, porterò la testimonianza di associazioni e gruppi di ricerca “contro”.
Credo spetti poi ad ogni genitore la scelta di approfondire l’una o l’altra strada.
La situazione in Italia e nel mondo 
Nei paesi “sviluppati” esistono, relativamente alla 
pratica vaccinale, obblighi assoluti solo in Italia e Francia, molto elasticamente in Grecia ed in tre dei cinquanta stati degli USA. In Belgio vi è quello dell’antipolio, ma non essendovi una vera e propria legge è facilmente “aggirabile”. Solo nei paesi di ex area sovietica tuttora esistono obblighi assoluti. In Italia vi sono quattro vaccinazioni obbligatorie (polio, tetano, difterite, epatite B), sei consigliate ed altre cinque verranno proposte nei prossimi tre anni. Ogni regione ha però caratteristiche particolari, per esempio in Piemonte Toscana e Veneto i vacciPagina vaccinini non saranno più obbligatori (ma consigliati) a partire dal 2008, mentre in altre regioni sono state abrogate le multe per mancata vaccinazione. Cosa importantissima che tengo a sottolineare: il presidente della Repubblica, il 26 Gennaio 1999, ha firmato un decreto che regolamenta definitivamente la posizione dei bambini non vaccinati a scuola; il D.P.R. n. 355 recita testualmente: “La mancata certificazione delle vaccinazioni non comporta il rifiuto di ammissione dell’alunno alla scuola dell’obbligo o agli esami”. Quindi se per caso qualche scuola non accettasse i bambini non vaccinati, occorre sporgere denuncia all’autorità giudiziaria per azioni anticostituzionali. Per gli asili la situazione è regolamentata regione per regione.
La sicurezza dei vaccini e la loro composizione 
Il problema dell’
obiezione consapevole nasce dalla constatazione che oggi i bambini manifestano una elevatissima presenza di malattie “moderne”: uno su 10 è asmatico; complessivamente uno su tre è allergico; ogni anno 1.000-1.500 neonati muoiono nel sonno per lo più tra i due e sei mesi, proprio quando subiscono le prime due dosi vaccinali. Tali nuove malattie, compreso il cancro in età precoce, sono apparse a partire dalla generazione nata attorno al ’60, che corrisponde alla data di inizio delle vaccinazioni attuate in modo massiccio.
Sostanze pericolose e malattie debellate 
A partire dai 3 mesi, e nei soli primi 15 mesi di vita, possono essere somministrate al bambino 27 dosi di vaccino che contengono antibiotici, mercurio, alluminio, formaldeide: sostanze tossiche alle quali si può anche essere allergici o che possono scatenare malattie di vario genere. All’interno dei vaccini sono quindi presenti sostanze molto pericolose, soprattutto se pensiamo che le dosi vengono inoculate su bambini con sistema immunitario non ancora formato. Le controindicazioni e gli effetti collaterali sono preoccupanti. Viene da chiedersi perché le vaccinazioni siano così vivamente consigliate dalle Asl locali. Prima di intraprendere questo viaggio nell’informazione mi sono fatta proprio questa domanda: «Perché allora sono obbligatori se così pericolosi?». La mia prima risposta, per logica, è stata: «Forse perché effettivamente i rischi che si corrono sono molto meno gravi rispetto al fatto di contrarre la malattia…». Mi sono data una risposta vera? Proviamo ad indagare.
Il Tetano La comunità non deve difendersi da questo contagio semplicemente perché non è una malattia contagiosa. Se il tetano non è un virus perché si continua ad usare un vaccino antivirale? Tra l’altro in Europa non è mai stata una malattia dei bambini, e non si può neppure sostenere che, vaccinando tutti, si impedisca la circolazione del bacillo che si riproduce nell’intestino dei ruminanti ed è presente anche nella polvere di casa. La malattia non è dunque sradicabile (non la si può far sparire). Anche prima della vaccinazione i casi erano qualche centinaio all’anno e, allora come oggi, si riferiscono quasi sempre ad anziani.
L'Epatite B 
Delle quattro obbligatorie questa gode di molti studi pubblicati relativi alla sua pericolosità e nessun pediatra ha il coraggio di difenderne l'obbligo. Il totale delle epatiti (A,B,C eccetera) è “crollato” prima del vaccino, passando dai 54.000 casi di tutte le epatiti del ’69 ai 2.733 della sola B del ’94, (nel ’97 circa 2.000), benigni al 95%, cronici nel 4% e mortali solo nell'1%.
Sui bambini poi il vaccino è inutile perché gli anticorpi che produce durano due anni nei neonati e quattro negli adulti. Considerato che la malattia è degli adulti e comincia ad apparire timidamente a 15 anni, se ne conclude che farlo a 0 ed 11 anni è matematicamente inutile e può        fare solo male.
Difterite Anche in questo caso vaccinare tutti per una malattia che “non c’è” produce più effetti collaterali che prevenzione. Nei paesi in cui il vaccino viene poco o per niente usato, la malattia non è presente, mentre appare in paesi super vaccinati (come la Russia ) se c’è fame e freddo; inoltre non è sradicabile. Infine, se la vaccinazione di massa aveva un senso teorico nel 1939. Certamente non lo ha oggi, quando, ad esempio, sono disponibili antibiotici che possono agevolmente essere usati per gli sporadici casi che si presentassero.
Poliomielite 
Anche qui le centinaia (e probabilmente migliaia) di casi di morte e di invalidità da polio nell’occidente avanzato, almeno negli ultimi 10 anni, sono per lo più dovuti alla vaccinazione. In Italia la malattia (normalmente benigna) stava naturalmente sparendo tra gli anni Venti e gli anni Trenta: i picchi di incidenza sono “stranamente” apparsi in concomitanza con l’introduzione degli obblighi dell’antivaiolosa (1934), dell’antidifterica (1939), con le prime antipolio (1956), e soprattutto con la prima vera campagna vaccinale del 1958. Comunque questo vaccino risulta essere il più pericoloso. Sulla stampa del febbraio ’97 è apparsa la notizia secondo la quale il CDC (equivalente in USA del nostro Istituto Superiore della Sanità), negli scorsi 14 anni ha riscontrato, negli USA, 125 casi di polio da vaccino, che, rapportati alla popolazione italiana, equivarrebbero ad un poliomelitico all’anno circa. Piuttosto giova ricordare che la polio è apparsa nel terzo mondo solo dopo le campagne vaccinali “per salvarli”. Anche la campagna antipolio (italiana) del ’96 in Albania ha prodotto una grave epidemia, (76 casi in perfetta concomitanza di tempo, per lo più fra le persone a contatto dei vaccinati), dimostrando così la sua pericolosità in popolazioni con cattiva nutrizione ed igiene, e la sua inutilità nei paesi “ricchi”. È vero che ci sono stati rari casi di polio invalidante tra non vaccinati (nei paesi “sani”), ma anche tra vaccinati: il problema va valutato comunque, nel suo rischio complessivo per la salute.
Alla luce di queste valutazioni mi sento sicuramente più contro che pro-vaccino. E voi? Ci sono però ancora molte cose da chiarire prima di prendere una decisione definitiva, consapevole e informata. Continueremo quindi il nostro excursus sul prossimo numero, affrontando i possibili danni da vaccino (morti bianche, trasformazioni cellulari maligne, sconvolgimento del sistema immunitario etc.), e le eventuali indicazioni legali per l’obiezione.
Per saperne di più! Leggere attentamente per scegliere consapevolmente
Credo sia necessario analizzare in modo specifico quali sono i principi attivi dei vaccini obbligatori e quali indicazioni/controindicazioni sono riportate nel bugiardino approvato dal Ministero della Sanità che andrebbe SEMPRE consegnato ai genitori.
*Non potendo inserire tutte le indicazioni di ogni foglietto verrà fatta una scelta delle parti più significative.
Polioral (antipolio SABIN) Composizione. Sospensione acquosa, in terreno di Earle con lattalbumina 0,5% di virus poliomelitico attenuato dei tipi 1,2,3, coltivato su cellule di rene di  Cercopithecus aethiops (un primate ndr) e stabilizzata con cloruso di magnesio 1M.
Controindicazioni. Ipersensibilità accertata verso uno dei componenti della formulazione (vengono fatte analisi di tollerabilità ai bambini di 3 mesi prima di sottoporli a vaccinazione? ndr). La vaccinazione è controindicata nei soggetti con alterazioni dello stato immunitario (agammaglobulinemia, ipogammaglobulinemia, immunodeficienza combinata umorale o cellulo-mediata); nei soggetti affetti da leucemie, linfomi, neoplasie, patologie del sistema nervoso centrale croniche convulsivanti, nei bambini sani conviventi con persone affette da immunodeficienza. La vaccinazione è differita in casi di malattie acute febbrili , diarrea o altri disturbi intestinali; in trattamento con farmaci immunodepressori. Il verificarsi di qualsiasi reazione neurologica successiva alla vaccinazione costituisce controindicazione alla somministrazione di ulteriori dosi di vaccino.
Tra gli effetti indesiderati. Molto raramente sono stati descritti casi di malattia paralitica associati alla vaccinazione, anche in persone a diretto contatto con soggetti vaccinati (meno di un caso ogni tre milioni di dosi somministrate). Raramente possono verificarsi diarrea, esantema allergico e polineuriti.
Fonte: Ministero della Sanità il 12/10/98.
Dif-TET-All (tetano/difterico) 
Composizione. Anatossine difterica e tetanica purificate ed adsorbite su idrossido di alluminio. Una dose di 0,5 ml contiene: principi attivi: non meno di 30 U.I. di anatossina difterica purificata (preparata a partire dalla tossina difterica neutralizzata con formolo). Non meno di 40 U.I. di anatossina tetanica purificata.
Controindicazioni. Ipersensibilità accertata verso uno dei componenti della formulazione (come si fa a saperlo? ndr). Evitare la vaccinazione in caso di accertata ipersensibilità ai componenti del vaccino e durante qualsiasi affezione febbrile. Il verificarsi di qualsiasi reazione neurologica successiva alla vaccinazione costituisce controindicazione alla somministrazione di ulteriori dosi di vaccino.
Precauzioni. Come per ogni altro prodotto di natura biologica non può essere esclusa la comparsa di reazioni di ipersensibilità: mantenere disponibili adrenalina 1:1000 e corticosteroidi per trattare eventuali reazioni di tipo immediato.
Tra gli Effetti indesiderati. Disturbi neurologici post-vaccinali e reazioni di ipersensibilità, conseguenti alla somministrazione di tutti i prodotti biologici, sebbene estremamente rari, devono essere sempre valutati. In tal caso si raccomanda di consultare il medico per adottare idonee misure terapeutiche.
Foglietto illustrativo revisionato dal Ministero della Sanità il 5/1995
Recombivax HB (epatite B) Formulazione. Per neonati, bambini e adolescenti da 0 a 16 anni. Principi attivi: HBs Ag antigeni di superficie epatite B ricombinanti 5,00 mcg. Eccipienti: mercuriotiolato di sodio 25,00 mcg; idrossido di alluminio 0,25.10 mcg; cloruro di sodio 4,5.10 mcg;  formaldeide <10 a="" mcg="">; tiocianato di potassio <0 0="" acqua="" font="" iniettabili="" mcg="" ml.="" per="" preparazioni="" q.b.p.="">
Speciali precauzioni per l’uso. Come per tutti i vaccini iniettabili un trattamento appropriato deve essere sempre disponibile in casi se pur rari di reazioni anafilattiche conseguenti alla somministrazione del vaccino. Questo vaccino contiene Mercuriolato di Sodio come conservante.         Questo vaccino contiene tracce di Formaldeide e di Potassio tiocionato utilizzati durante il processo di produzione.
Effetti indesiderati rari: affaticamento, febbre, senso di malessere, sintomi influenzali, malattia da siero, vertigini, cefalea, parestesia, nausea, vomito, diarrea, dolore addominale, artralgia, mialgia, rash cutaneo, prurito, orticaria, anafilassi, ipotensione, collasso, paralisi (paralisi di Bell), neuropatia, neuriti (compresa la sindrome di Guillain-Barrè, mieliti, incluse le mieliti trasverse), encafaliti, neuriti ottiche, angioedema, eritema multiforme, linfoadenopatia, elevazione degli enzimi epatici, sintomi di tipo broncospasmo, trombocitopenia.
Fonte: Ministero della Sanità il 5/1999
Pentavac: antidifterico, antitetanico, antipertossico acellulare, antipolio inattivato e anti-haemophilus influenzae di tipo b coniugato Composizione.Tossoide difterico purificato non meno di 30 unità Internazionali (U.I.); tossoide tetanico purificato non meno di 40 U.I.; tossoide pertussico purificato (Ptxd) 25µg; Emoagglutinina filamentosa purificata (FHA) 25 µg; Poliovirus inattivato tipo 1 (Mahoney) 40 U di antigene D; Poliovirus inattivato tipo 2 (MEF-I) 8 U di antigene D; Poliovirus inattivato tipo 3 (Saukett) 32 U di antigene D; Polisaccaride di Haemophilus Influenzae di tipo b coniugato con la proteina del tetano 10 µg.
Precauzioni d'impiego. Poiché ciascuna dose può contenere tracce di glutaraldeide, tiomersale(un composto antimicrobico a base di mercurio organico, ndr), neomicina, streptomicina e polimixina B, il vaccino deve essere somministrato adottando le dovute precauzioni nei bambini con ipersensibilità a questi ultimi antibiotici (come si fa a saperlo per un bambino di 3 mesi? ndr). In caso di reazione anafilattica conseguente alla somministrazione devono essere immediatamente disponibili trattamenti ed assistenza medica adeguati. Il ciclo vaccinale deve essere sospeso nei bambini che hanno in precedenza manifestato una reazione grave nell'arco delle 48 ore successive alla somministrazione di un vaccino che contenga componente pertussica come per esempio: febbre 40°C non connessa ad altre cause identificabili; pianto inconsolabile, persistente, di una durata maggiore di 3 ore; convulsioni associate o meno ad ipertermia; reazioni allergiche; episodi di ipotonia, iporesponsività.
Ultima revisione del testo da parte del Ministero della Sanità: novembre 1998.
Infanrix HepB.: vaccino combinato antidifterico, antitetanico, antipertossico acellulare e antiepatite B 
Composizione. Principi attivi: sostanze non infettive provenienti da batteri della difterite (non meno di 30 UI) e del tetano (non meno di 40 UI), tre proteine purificate provenienti dai batteri della pertosse [PT (25 µg), FHA (25 µg) e pertactina (8 µg)] e la proteina di superficie (HbsAg - 10 µg) del virus dell'epatite B. Infanrix HepB contiene come eccipienti: alluminio idrossido, alluminio fosfato, formaledeide, 2-fenossietanolo, polisorbato 20 e 80, sodio cloruro e acqua per        preparazioni iniettabili.
Cosa si deve controllare prima che il bambino riceva il vaccino? Il bambino non deve ricevere il vaccino se si ritiene che abbia precedentemente avuto una reazione allergica ad Infanrix HepB o a qualsiasi altro vaccino contro difterite, tetano, pertosse e/o epatite B.
La vaccinazione deve essere rimandata se il bambino ha un'infezione con temperatura più alta di 38°. Avvertire il medico:
         - se il bambino ha manifestato problemi di salute dopo la precedente somministrazione del vaccino contro difterite, tetano, pertosse, quali ad esempio: temperatura superiore a 40°Centro 48 ore dalla vaccinazione; pianto persistente per più di 3 ore entro 48 ore dal vaccino; convulsioni verificatesi entro 3 giorni dalla vaccinazione; collasso o uno stato di choc entro 48 ore dalla vaccinazione;
         - se il bambino ha in precedenza manifestato disturbi del sistema nervoso entro 7 giorni dalla somministrazione di un vaccino antipertossico;
         - se il bambino ha alterazioni della coagulazione;
         - se il bambino assume altri farmaci o ha ricevuto recentemente un altro vaccino.
La vaccinazione deve essere preceduta dalla valutazione della storia clinica del soggetto (con particolare riguardo alle precedenti vaccinazioni ed eventuale insorgenza di effetti indesiderati) e da una visita medica. La vaccinazione è controindicata in caso di encefalopatia di eziologia sconosciuta verificatasi entro 7 giorni da una precedente vaccinazione con un vaccino antipertossico.


domenica 11 giugno 2017

Scie chimiche: e' tentata strage in Italia!

 Scie chimiche: e' tentata strage in Italia!

















di GILAN


Si chiama legittima difesa, conosciuta dagli albori dell'umanità, ed è sancita dal diritto nazionale e internazionale. Dopo 12 anni di aggressione militare indiscriminata alla salute del popolo italiano, conseguente alla firma di un accordo sulla sperimentazione climatica dei governi Berlusconi (Italia) eBush (United States of America) - decolla l'offensiva per difendere concretamente il diritto alla vita sana, ad un habitat non inquinato da sperimentazioni belliche segrete della NATO, in violazione della sovranità territoriale e dello spazio aereo d'Italia. Non siamo cavie telecomandate o eterodirette. Abbiamo il dovere morale di proteggere i bambini e le future generazioni, nonché preservare la nostra patria. Si tratta di una priorità assoluta che deve spazzare via questa omertà e complicità dei vertici dello Stato tricolore. Hanno trasformato i nostri cieli in gigantesche camere a gas. Delle due l'una: o le autorità preposte - soprattutto l'Aeronautica Militare - non hanno il controllo dello spazio aereo italiano, e quindi c'è qualcuno che lo viola impunemente, oppure - caso ancora più grave - è in atto una tacita complicità, vale a dire un crimine in atto contro il popolo sovrano.


Italia: 18 dicembre 2013


ITALIA: AERONAUTICA MILITARE ITALIANA
Sigonella (United States of America): in questa base sono depositati ordigni nucleari

Allora, tema del giorno: il sorvolo quotidiano a bassa quota - 1.500-2.000 metri di altitudine - di numerosissimi aeromobili senza livrea identificativa che stazionano in aeroporti sul suolo nazionale ma sotto lo status NATO, con rilascio di gas, ovvero irrorazione e nebulizzazione di sostanze tossiche quali alluminio, bario, manganese, stronzio, contenuti in polimeri artificiali, previo rilascio nell’aria, e dunque copiosa ricaduta al suolo. Tali velivoli, visibili ad occhio nudo si spostano al di sotto e al di fuori di note aerovie civili. L'irrorazione chimica del cielo è accompagnata da potenti irradiazioni elettromagnetiche. Si precisa onde evitare spiacevoli malintesi per i predetti funzionari statali - al servizio cioé della collettività - che le scie di condensa secondo la scienza (in particolare, la fisica) si formano ad altitudini superiori agli 8 mila metri di quota e con determinate condizioni metereologiche.

In virtù degli articoli 9 e 32 della Costituzione repubblicana, e ai sensi del Decreto legislativo 16 gennaio 2008, numero 4, in attuazione della Convenzione europea di Aarhus, ratificata dall’Italia con la legge 16 marzo 2001, numero 108, nonché in relazione al Decreto legislativo 19 agosto 2005, numero 195, - “chiunque senza essere tenuto a dimostrare la sussistenza di un interesse giuridicamente rilevante, può accedere alle informazioni relative allo stato delle relative allo stato dell’ambiente e del paesaggio nel territorio nazionale” -

si chiede ai responsabili legali di Enac, Enav, in ragione di un evidente pericolo per l’incolumità e la salute pubblica, di voler fornire approfondite e veritiere e informazioni sullo stato dell’arte, entro 30 giorni dal ricevimento della presente istanza. Si avverte che in caso di eventuale inadempienza i predetti funzionari dello Stato saranno denunciati all’Autorità Giudiziaria per tutti quei reati penali che la magistratura in ogni ordine e grado potrà ravvisare, compresa la tentata strage. Infatti, l’articolo 3-Ter (Principio dell’azione ambientale) ha stabilito inequivocabilmente: “1. La tutela dell’ambiente e degli ecosistemi naturali e del patrimonio culturale deve essere garantita da tutti gli enti pubblici e privati e dalle persone fisiche e giuridiche pubbliche o private, mediante una adeguata azione che sia informata ai principi della precauzione, dell’azione preventiva, della correzione, in via prioritaria alla fonte, dei danni causati all’ambiente, nonché al principio “chi inquina paga” che, ai sensi dell’articolo 174, comma 2, del Trattato delle unioni, europee (Legge 1203/1957: ratifica ed esecuzione dei seguenti Accordi Internazionali firmati a Roma il 25 marzo 1957, tra cui Trattato che istituisce la Comunità economica europea…). Si sottopongono, infine, all'esame delle SS.LL. i seguenti filmati girati nei cieli d'Italia, precipuamente sui centri abitati, in attesa di una doverosa spiegazione e degli urgenti provvedimenti cautelativi.


Invito chiunque abbia realmente a cuore la salute delle persone e della natura, ad inoltrare la predetta richiesta ai suddetti enti che dipendono dallo Stato italiano. Inoltre, invito i parlamentari italiani (deputati e senatori) liberi e indipendenti, ad operare realmente in questa battaglia per la vita. Invito infine i gestori di siti web di controinformazione a coordinare un'azione collettiva di denuncia del fenomeno. Ecco l’indirizzo di posta elettronica del presidente dell’Enac, Vito Riggio e i suoi recapiti telefonici di lavoro:


A questo sito - aip@enav.it – si può richiedere il documento "AIP Italia" e  quelle parti del cosidetto "Integrated Aeronautical Information Package" prodotti dal Servizio Informazioni Aeronautiche (AIS) - ENAV in accordo con la normativa nazionale e internazionale applicabile. In particolare è possibile consultare: Documento "AIP Italia" in vigore; Varianti AIP (AIP Amendments) degli ultimi 4 mesi; Varianti AIP a ciclo AIRAC (AIRACAmendments) degli ultimi 4 mesi; Supplementi AIP (AIP Supplements) in vigore e/o pubblicati recentemente; Circolari Aeronautiche (AIC) in vigore; Sommario NOTAM; (normalmente disponibili lo stesso giorno della data di pubblicazione ufficiale).

Infine, qualche delucidazione così non vi fate prendere in giro dagli esperti di turno. Come per le autostrade, le aerovie e gli spazi aerei sono riportati su mappe in scala: le carte aeronautiche. L'aerovia (in lingua inglese airwayabbreviato in AWY) è un corridoio aereo posizionato all'interno di un'area di controllo o comunque facente parte di essa, identificato da rilevamenti forniti da apposite radioassistenze che consentono agli aeromobili di volare secondo le regole del volo strumentale lungo percorsi predefiniti e controllati.


L'aerovia è un tipo particolare di rotta ATS. La quota inferiore di un aerovia, o di alcuni segmenti di essa, è studiata in funzione degli ostacoli orografici presenti al di sotto, degli spazi aerei circostanti e di eventuali limitazioni tecniche. Questa quota prende il nome, a seconda del regolaggio altimetrico previsto per il tratto di rotta, di Minimum Enroute Altitude (MEA) o di Minimum Enroute Level (MEL). Essa non può essere inferiore ai 700 ft(piedi) e comunque sufficientemente alta per consentire, al di sotto, il volo di traffico non controllato che opera secondo le regole del volo a vista. La larghezza dell'aerovia lungo i vari tratti è studiata per garantire la necessaria area di protezione agli aeromobili che volano lungo la rotta. Lungo l'aerovia sono posizionati alcuni punti significativi (fix) in prossimità dei quali può avvenire: l'applicazione di specifiche procedure di controllo; il passaggio da una minima quota di sicurezza ad un'altra. Tali punti sono comunemente chiamati punti di riporto poiché il loro sorvolo deve essere comunicato (riportato) al competente Ente di controllo del traffico aereo. I punti significativi sono posizionati:  in corrispondenza di una radioassistenza; ad una specifica distanza da una radioassistenza; all' intersezione di due o più specifiche radiali di differenti radioassistenze; in corrispondenza di definite coordinate geografiche (il fix prende il nome di way-point).




All'interno delle aerovie è fornito il servizio di controllo del traffico aereo, solitamente erogato da un centro di controllo d'area che provvede anche all'applicazione delle procedure di separazione ATC tra gli aeromobili; in determinati casi la responsabilità di erogare tale servizio può essere assegnata a un centro di controllo di avvicinamento.
Nel caso in cui traffico aereo operativo, cioè condotto secondo regole diverse da quelle standard fissate dell'ICAO, debba interessare le aerovie o volare all'interno di esse, questo viene gestito direttamente da appositi Enti militari oppure controllato dagli stessi Enti civili aventi giurisdizione sulle aerovie interessate. Le procedure applicate in tale caso differiscono a seconda degli Stati di giurisdizione e comunque presuppongono uno stretto coordinamento tra i diversi Enti civili e militari interessati.

Per quanto riguarda la classificazione dello spazio aereo le aerovie, alcuni tratti o alcune loro fasce di livelli, possono essere classificate "A", "B", "C", "D" o "E" a seconda di quanto stabilito dal competente organismo tecnico nazionalmente competente per le singole aerovie. Ad esempio in Italia[9] le aerovie, quando scorrono all'interno di un'aerea di controllo o quando sono geograficamente ubicate all'interno di una zona di controllo, ne assumono la classificazione mentre in tutti gli altri casi: dal MEL al livello di volo 115 sono classificate "E"; dal livello di volo 115 al livello di volo 195 sono classificate "D"; dal livello di volo 195 al livello di volo 460 sono classificate "C". Secondo le convenzioni ICAO, ogni aerovia è identificata da un codice definito come segue: un prefisso costituito dalla lettera "U" per aerovie poste negli spazi aerei superiori, "K" per le rotte ad uso esclusivo degli elicotteri e "S" per le rotte dedicate alle attività supersoniche; una lettera scelta tra "A" "B" "G" "R" "L" "M" "N" "P" "H" "J" "V" "W" "Q" "T" "Y" "Z"; un numero scelto tra 1 e 999.

Le aerovie, così come tutte le rotte ATS, sono progettate secondo standard ben definiti dall'ICAO  tenendo in debita considerazione le esigenze dell'utenza. L'appropriata autorità nazionale provvede a: stabilire una rete principale di aerovie per incanalare i maggiori flussi di traffico; predisporre una rete secondaria di aerovie per consentire al traffico proveniente da varie località di incanalarsi nella rete principale; predisporre una rete supplementare di aerovie per alleggerire il traffico della rete principale: approntare una serie di rotte per agevolare determinate specifiche categorie di traffico (es. elicotteri, traffico militare, voli locali).

 La classificazione dello spazio aereo sopra ogni nazione prevede la sua suddivisione in spazi aerei più piccoli, individuati dei limiti sia territoriali sia altimetrici. In Italia si distinguono tre grandi FIR (Flight Information Regions), cioè Milano, Roma e Brindisi. Per ogni FIR è presente almeno un centro di controllo d'area (ACC). In Italia ogni FIR ne possiede uno, con l'eccezione della FIR di Milano, suddivisa fra Milano ACC (parte ovest) e Padova ACC (parte est). Lo spazio aereo verticale è poi suddiviso in spazio inferiore, fino al livello di volo 195 (19.500 ft = 5940m), e spazio aereo superiore, dal livello 200 (20.000 ft = 6000m) in su. Inoltre sopra ogni aeroporto vi sono due o tre spazi concentrici per proteggere il traffico in zona: il più piccolo è detto ATZ, che è contenuto nel CTR, e talvolta alla confluenza di più grandi aeroporti c'è la TMA. Alcune aerovie sono anche spazi aerei. A questi vanno aggiunti spazi causati da esigenze particolari, come zone pericolose. Ognuno di questi spazi è caratterizzato da regole ben determinate. Per non dover descrivere ogni spazio singolarmente, ad ognuno viene assegnata una lettera dalla A alla G, che determina le regole vigenti in quello spazio. Anche l'Italia ha adottato la classificazione dello spazio aereo secondo gli standard ICAO. Sono previste sette classi di spazio aereo; ogni classe prevede la fornitura di specifici Servizi del traffico aereo. Le classi sono nominate: A - B - C - D - E - F – G. L'Italia ha recepito tutte le classi previste dagli standard, ma nessuna porzione di spazio aereo italiano è stata finora classificata come B, e una sola rotta, per di più breve, è stata in passato classificata F. Lo spazio A è quello in cui vigono regole e controlli più severi, quello G è il più libero. Nella terminologia aeronautica vengono definiti "spazi aerei controllati" quegli spazi aerei entro cui è fornito il Servizio di controllo del traffico aereo, cioè gli spazi A, B, C, D, E,  e "spazi aerei non controllati" quelli entro cui è non fornito, cioè F e G.

A dispetto del termine quindi, spazio aereo "non controllato" non indica una fetta di cielo abbandonata e senza regole, bensì uno spazio aereo entro cui sono forniti sempre il Servizio informazioni volo e - con alcune eccezioni - il Servizio di allarme, più eventualmente il Servizio consultivo del traffico aereo.

Ergo: sono spazi aerei controllati quelli classificati come A, B, C, D o E, mentre sono spazi aerei non controllati quelli classificati come F o G.

Spazio aereo di classe A: settore controllato; volo secondo le Regole del volo strumentale (IFR - Instrumental Flight Rules): Consentito; volo secondo le Regole del volo a vista (VFR - Visual Flight Rules): Non consentito; separazione ATC: Applicata tra tutti gli aeromobili; servizi forniti: Servizio di controllo del traffico aereo, Servizio informazioni volo e Servizio di allarme; condizioni minime di visibilità e distanza dalle nubi: Applicate in accordo alla classe di spazio aereo; contatto radio: Obbligatorio; autorizzazione all'ingresso: necessaria; transponder: Obbligatorio, attivo in modalità A e C.
Spazio aereo di classe B: settore aereo controllato; volo IFR: Consentito; volo VFR: Consentito; separazione: Applicata tra tutti gli aeromobili. Servizi forniti: Servizio di controllo del traffico aereo, Servizio informazioni volo e Servizio di allarme. Condizioni minime di visibilità e distanza dalle nubi: Applicate in accordo alla classe di spazio aereo. Limite di velocità: Non previsto Contatto radio: Obbligatorio. Autorizzazione all'ingresso: Necessaria. Transponder: Attivo in modalità A e C.
Spazio aereo di classe C: presente nell'ATZ e CTR di alcuni aeroporti di media importanza, in alcune TMA e in altre aree. Spazio aereo controllato. Volo IFR: Consentito. Volo VFR: Consentito. Separazione: Applicata tra tutti i voli IFR e tra i voli IFR e i voli VFR. Informazione di traffico e Suggerimento per evitare collisioni (su richiesta del pilota) fornite tra voli VFR. Servizi forniti: Servizio di controllo del traffico aereo, Servizio informazioni volo e Servizio di allarme. Condizioni minime di visibilità e distanza dalle nubi: Applicate in accordo alla classe di spazio aereo. Limite di velocità: 250 Kias al di sotto di FL100 Contatto radio: Obbligatorio. Autorizzazione all'ingresso: Necessaria. Transponder: Attivo in modalità A e C.
Spazio aereo di classe D: presente in tutte le aerovie sopra il livello di volo 115 e nei CTR di alcuni aeroporti. Spazio aereo controllato. Volo IFR: Consentito. Volo VFR: Consentito.Separazione: Applicata tra tutti i volo IFR. Informazione di traffico e Suggerimento per evitamento collisioni (su richiesta del pilota) fornite tra i voli IFR e i voli VFR. Servizi forniti: Servizio di controllo del traffico aereo, Servizio informazioni volo e Servizio di allarme.Condizioni minime di visibilità e distanza dalle nubi: Applicate in accordo alla classe di spazio aereo. Limite di velocità: 250 nodi di velocità indicata sotto Livello di volo 100. Contatto radio: Obbligatorio. Autorizzazione all'ingresso: Necessaria. Transponder: Attivo in modalità A e C.
Spazio aereo di classe E: presente in tutte le aerovie sotto il livello di volo 115; spazio aereo controllato limitatamente ai voli IFR; volo IFR: Consentito; volo VFR: Consentito; separazione: Applicata tra tutti i volo IFR; Servizi forniti: servizio di controllo del traffico aereo, servizio informazioni volo e servizio di allarme; condizioni minime di visibilità e distanza dalle nubi: Applicate in accordo alla classe di spazio aereo; limite di velocità: 250 nodi di velocità indicata sotto Livello di volo 100; contatto radio: Obbligatorio per i voli IFR, non obbligatorio per i voli VFR; autorizzazione all'ingresso: necessaria per i voli IFR, non necessaria per i voli VFR; transponder: Attivo in modalità A e C.
Spazio aereo di classe F: presente in passato in una breve rotta a servizio consultivo in tutta l'Italiaspazio aereo non controllato; volo IFR: Consentito; volo VFR: consentito; separazione: Applicata tra tutti i volo IFR per quanto possibile; servizi forniti: Servizio consultivo del traffico aereo, Servizio informazioni volo e Servizio di allarme; condizioni minime di visibilità e distanza dalle nubi: Applicate in accordo alla classe di spazio aereo; limite di velocità: 250 nodi di velocità indicata sotto Livello di volo 100; contatto radio: obbligatorio per i voli IFR, non obbligatorio per i voli VFR; autorizzazione all'ingresso: non necessaria; transponder: Attivo in modalità A e C.
Spazio aereo di classe G: presente in tutti gli spazi aerei poco trafficati, come sulle zone montuose o poco abitate, sugli aeroporti minori e ovunque sopra il livello di volo 460 (46.000 ft = 14.000m)spazio aereo non controllato. Volo IFR: Consentito. Volo VFR: Consentito. Separazione: Non applicata. Servizi forniti: Servizio informazioni volo e Servizio di allarme.Condizioni minime di visibilità e distanza dalle nubi: Applicate in accordo alla classe di spazio aereo. Limite di velocità: 250 nodi di velocità indicata sotto Livello di volo 100. Contatto radio: Obbligatorio per i voli IFR, non obbligatorio per i voli VFR. Autorizzazione all'ingresso: Non necessaria. Transponder: Attivo in modalità A e C.


a b Doc. 8168 OPS/611 - Aircraft Operations - Volume II, ICAO, V Edizione 2006, Emendamento n.4;

a b Doc. 4444 ATM/501 - Air Traffic Management, ICAO, XV Edizione 2007, Emendamento n.3, Capitolo 4, voli militari;
Doc. 9426 AN/924 - Air Traffic Services planning manual, ICAO, I Edizione 1984, Emendamento n.4, Capitolo 2;

Aeronautical Information Pubblication AIP Italia ENR 1.4-5;
  
Annex 11 - Air Traffic Services, ICAO, XIII Edizione 2001, Emendamento n.47-B Appendice 1 Paragrafo 2.