venerdì 30 giugno 2017
mercoledì 21 giugno 2017
giovedì 15 giugno 2017
Vaccini e Bugiardini
I bugiardini
sono i foglietti illustrativi che dovrebbero essere consegnati ai
genitori ogni volta che si presentano all’appuntamento per le
vaccinazioni. Purtroppo, molto spesso, questo non accade, nonostante
questi foglietti contengano informazioni importantissime per quanto
riguarda i contenuti, le indicazioni e soprattutto le
controindicazioni del farmaco. Con questo articolo inizia un viaggio
in due puntate che ci aiuterà a comprendere meglio il mondo delle
vaccinazioni obbligatorie in Italia
Vaccini
e Bugiardini
di Romina Alessandri - tratto da CONSAPEVOLE nr. 11
di Romina Alessandri - tratto da CONSAPEVOLE nr. 11
L’idea
di un articolo sui vaccini mi
è venuta qualche tempo fa, quando mi sono trovata a cercare più
informazioni possibili sull’argomento vista la mia dolce attesa: mi
sono resa conto di quanto può essere difficile avere informazioni
chiare e disinteressate, soprattutto dalle aziende sanitarie.
Negli ultimi mesi mi è capitato spesso di discutere l’argomento con familiari, amici, ostetriche e medici delle ASL locali. Questo confronto mi ha portato ad una grande confusione mentale: mi sono ritrovata a dover fare i conti con opinioni diverse, spesso frutto di preconcetti o addirittura di totale ignoranza sull’argomento. Dato che la vaccinazione è di routine, sono poche le famiglie che si preoccupano di informarsi sulle reali necessità o controindicazioni del vaccino stesso, e quindi sono ancora di meno quelle che decidono di non vaccinare, operando una scelta consapevole. Sento quindi la necessità di chiarire, con questo articolo, alcuni aspetti importanti relativi a questa scelta, in modo da mettere luce i pro e i contro della pratica vaccinale. Siccome nel mio percorso ho notato che la maggior parte dell’informazione a cui si ha accesso frequentando le strutture sanitarie è pro-vaccino, porterò la testimonianza di associazioni e gruppi di ricerca “contro”.
Credo spetti poi ad ogni genitore la scelta di approfondire l’una o l’altra strada.
Negli ultimi mesi mi è capitato spesso di discutere l’argomento con familiari, amici, ostetriche e medici delle ASL locali. Questo confronto mi ha portato ad una grande confusione mentale: mi sono ritrovata a dover fare i conti con opinioni diverse, spesso frutto di preconcetti o addirittura di totale ignoranza sull’argomento. Dato che la vaccinazione è di routine, sono poche le famiglie che si preoccupano di informarsi sulle reali necessità o controindicazioni del vaccino stesso, e quindi sono ancora di meno quelle che decidono di non vaccinare, operando una scelta consapevole. Sento quindi la necessità di chiarire, con questo articolo, alcuni aspetti importanti relativi a questa scelta, in modo da mettere luce i pro e i contro della pratica vaccinale. Siccome nel mio percorso ho notato che la maggior parte dell’informazione a cui si ha accesso frequentando le strutture sanitarie è pro-vaccino, porterò la testimonianza di associazioni e gruppi di ricerca “contro”.
Credo spetti poi ad ogni genitore la scelta di approfondire l’una o l’altra strada.
La
situazione in Italia e nel mondo
Nei paesi “sviluppati” esistono, relativamente alla pratica vaccinale, obblighi assoluti solo in Italia e Francia, molto elasticamente in Grecia ed in tre dei cinquanta stati degli USA. In Belgio vi è quello dell’antipolio, ma non essendovi una vera e propria legge è facilmente “aggirabile”. Solo nei paesi di ex area sovietica tuttora esistono obblighi assoluti. In Italia vi sono quattro vaccinazioni obbligatorie (polio, tetano, difterite, epatite B), sei consigliate ed altre cinque verranno proposte nei prossimi tre anni. Ogni regione ha però caratteristiche particolari, per esempio in Piemonte Toscana e Veneto i vacciPagina vaccinini non saranno più obbligatori (ma consigliati) a partire dal 2008, mentre in altre regioni sono state abrogate le multe per mancata vaccinazione. Cosa importantissima che tengo a sottolineare: il presidente della Repubblica, il 26 Gennaio 1999, ha firmato un decreto che regolamenta definitivamente la posizione dei bambini non vaccinati a scuola; il D.P.R. n. 355 recita testualmente: “La mancata certificazione delle vaccinazioni non comporta il rifiuto di ammissione dell’alunno alla scuola dell’obbligo o agli esami”. Quindi se per caso qualche scuola non accettasse i bambini non vaccinati, occorre sporgere denuncia all’autorità giudiziaria per azioni anticostituzionali. Per gli asili la situazione è regolamentata regione per regione.
Nei paesi “sviluppati” esistono, relativamente alla pratica vaccinale, obblighi assoluti solo in Italia e Francia, molto elasticamente in Grecia ed in tre dei cinquanta stati degli USA. In Belgio vi è quello dell’antipolio, ma non essendovi una vera e propria legge è facilmente “aggirabile”. Solo nei paesi di ex area sovietica tuttora esistono obblighi assoluti. In Italia vi sono quattro vaccinazioni obbligatorie (polio, tetano, difterite, epatite B), sei consigliate ed altre cinque verranno proposte nei prossimi tre anni. Ogni regione ha però caratteristiche particolari, per esempio in Piemonte Toscana e Veneto i vacciPagina vaccinini non saranno più obbligatori (ma consigliati) a partire dal 2008, mentre in altre regioni sono state abrogate le multe per mancata vaccinazione. Cosa importantissima che tengo a sottolineare: il presidente della Repubblica, il 26 Gennaio 1999, ha firmato un decreto che regolamenta definitivamente la posizione dei bambini non vaccinati a scuola; il D.P.R. n. 355 recita testualmente: “La mancata certificazione delle vaccinazioni non comporta il rifiuto di ammissione dell’alunno alla scuola dell’obbligo o agli esami”. Quindi se per caso qualche scuola non accettasse i bambini non vaccinati, occorre sporgere denuncia all’autorità giudiziaria per azioni anticostituzionali. Per gli asili la situazione è regolamentata regione per regione.
La
sicurezza dei vaccini e la loro composizione
Il problema dell’obiezione consapevole nasce dalla constatazione che oggi i bambini manifestano una elevatissima presenza di malattie “moderne”: uno su 10 è asmatico; complessivamente uno su tre è allergico; ogni anno 1.000-1.500 neonati muoiono nel sonno per lo più tra i due e sei mesi, proprio quando subiscono le prime due dosi vaccinali. Tali nuove malattie, compreso il cancro in età precoce, sono apparse a partire dalla generazione nata attorno al ’60, che corrisponde alla data di inizio delle vaccinazioni attuate in modo massiccio.
Il problema dell’obiezione consapevole nasce dalla constatazione che oggi i bambini manifestano una elevatissima presenza di malattie “moderne”: uno su 10 è asmatico; complessivamente uno su tre è allergico; ogni anno 1.000-1.500 neonati muoiono nel sonno per lo più tra i due e sei mesi, proprio quando subiscono le prime due dosi vaccinali. Tali nuove malattie, compreso il cancro in età precoce, sono apparse a partire dalla generazione nata attorno al ’60, che corrisponde alla data di inizio delle vaccinazioni attuate in modo massiccio.
Sostanze
pericolose e malattie debellate
A partire dai 3 mesi, e nei soli primi 15 mesi di vita, possono essere somministrate al bambino 27 dosi di vaccino che contengono antibiotici, mercurio, alluminio, formaldeide: sostanze tossiche alle quali si può anche essere allergici o che possono scatenare malattie di vario genere. All’interno dei vaccini sono quindi presenti sostanze molto pericolose, soprattutto se pensiamo che le dosi vengono inoculate su bambini con sistema immunitario non ancora formato. Le controindicazioni e gli effetti collaterali sono preoccupanti. Viene da chiedersi perché le vaccinazioni siano così vivamente consigliate dalle Asl locali. Prima di intraprendere questo viaggio nell’informazione mi sono fatta proprio questa domanda: «Perché allora sono obbligatori se così pericolosi?». La mia prima risposta, per logica, è stata: «Forse perché effettivamente i rischi che si corrono sono molto meno gravi rispetto al fatto di contrarre la malattia…». Mi sono data una risposta vera? Proviamo ad indagare.
A partire dai 3 mesi, e nei soli primi 15 mesi di vita, possono essere somministrate al bambino 27 dosi di vaccino che contengono antibiotici, mercurio, alluminio, formaldeide: sostanze tossiche alle quali si può anche essere allergici o che possono scatenare malattie di vario genere. All’interno dei vaccini sono quindi presenti sostanze molto pericolose, soprattutto se pensiamo che le dosi vengono inoculate su bambini con sistema immunitario non ancora formato. Le controindicazioni e gli effetti collaterali sono preoccupanti. Viene da chiedersi perché le vaccinazioni siano così vivamente consigliate dalle Asl locali. Prima di intraprendere questo viaggio nell’informazione mi sono fatta proprio questa domanda: «Perché allora sono obbligatori se così pericolosi?». La mia prima risposta, per logica, è stata: «Forse perché effettivamente i rischi che si corrono sono molto meno gravi rispetto al fatto di contrarre la malattia…». Mi sono data una risposta vera? Proviamo ad indagare.
Il
Tetano La
comunità non deve difendersi da questo contagio semplicemente perché
non è una malattia contagiosa. Se il tetano non è un virus perché
si continua ad usare un vaccino antivirale? Tra l’altro in Europa
non è mai stata una malattia dei bambini, e non si può neppure
sostenere che, vaccinando tutti, si impedisca la circolazione del
bacillo che si riproduce nell’intestino dei ruminanti ed è
presente anche nella polvere di casa. La malattia non è dunque
sradicabile (non la si può far sparire). Anche prima della
vaccinazione i casi erano qualche centinaio all’anno e, allora come
oggi, si riferiscono quasi sempre ad anziani.
L'Epatite
B
Delle quattro obbligatorie questa gode di molti studi pubblicati relativi alla sua pericolosità e nessun pediatra ha il coraggio di difenderne l'obbligo. Il totale delle epatiti (A,B,C eccetera) è “crollato” prima del vaccino, passando dai 54.000 casi di tutte le epatiti del ’69 ai 2.733 della sola B del ’94, (nel ’97 circa 2.000), benigni al 95%, cronici nel 4% e mortali solo nell'1%.
Sui bambini poi il vaccino è inutile perché gli anticorpi che produce durano due anni nei neonati e quattro negli adulti. Considerato che la malattia è degli adulti e comincia ad apparire timidamente a 15 anni, se ne conclude che farlo a 0 ed 11 anni è matematicamente inutile e può fare solo male.
Delle quattro obbligatorie questa gode di molti studi pubblicati relativi alla sua pericolosità e nessun pediatra ha il coraggio di difenderne l'obbligo. Il totale delle epatiti (A,B,C eccetera) è “crollato” prima del vaccino, passando dai 54.000 casi di tutte le epatiti del ’69 ai 2.733 della sola B del ’94, (nel ’97 circa 2.000), benigni al 95%, cronici nel 4% e mortali solo nell'1%.
Sui bambini poi il vaccino è inutile perché gli anticorpi che produce durano due anni nei neonati e quattro negli adulti. Considerato che la malattia è degli adulti e comincia ad apparire timidamente a 15 anni, se ne conclude che farlo a 0 ed 11 anni è matematicamente inutile e può fare solo male.
Difterite Anche
in questo caso vaccinare tutti per una malattia che “non c’è”
produce più effetti collaterali che prevenzione. Nei paesi in cui il
vaccino viene poco o per niente usato, la malattia non è presente,
mentre appare in paesi super vaccinati (come la Russia ) se
c’è fame e freddo; inoltre non è sradicabile. Infine, se la
vaccinazione di massa aveva un senso teorico nel 1939. Certamente non
lo ha oggi, quando, ad esempio, sono disponibili antibiotici che
possono agevolmente essere usati per gli sporadici casi che si
presentassero.
Poliomielite
Anche qui le centinaia (e probabilmente migliaia) di casi di morte e di invalidità da polio nell’occidente avanzato, almeno negli ultimi 10 anni, sono per lo più dovuti alla vaccinazione. In Italia la malattia (normalmente benigna) stava naturalmente sparendo tra gli anni Venti e gli anni Trenta: i picchi di incidenza sono “stranamente” apparsi in concomitanza con l’introduzione degli obblighi dell’antivaiolosa (1934), dell’antidifterica (1939), con le prime antipolio (1956), e soprattutto con la prima vera campagna vaccinale del 1958. Comunque questo vaccino risulta essere il più pericoloso. Sulla stampa del febbraio ’97 è apparsa la notizia secondo la quale il CDC (equivalente in USA del nostro Istituto Superiore della Sanità), negli scorsi 14 anni ha riscontrato, negli USA, 125 casi di polio da vaccino, che, rapportati alla popolazione italiana, equivarrebbero ad un poliomelitico all’anno circa. Piuttosto giova ricordare che la polio è apparsa nel terzo mondo solo dopo le campagne vaccinali “per salvarli”. Anche la campagna antipolio (italiana) del ’96 in Albania ha prodotto una grave epidemia, (76 casi in perfetta concomitanza di tempo, per lo più fra le persone a contatto dei vaccinati), dimostrando così la sua pericolosità in popolazioni con cattiva nutrizione ed igiene, e la sua inutilità nei paesi “ricchi”. È vero che ci sono stati rari casi di polio invalidante tra non vaccinati (nei paesi “sani”), ma anche tra vaccinati: il problema va valutato comunque, nel suo rischio complessivo per la salute.
Anche qui le centinaia (e probabilmente migliaia) di casi di morte e di invalidità da polio nell’occidente avanzato, almeno negli ultimi 10 anni, sono per lo più dovuti alla vaccinazione. In Italia la malattia (normalmente benigna) stava naturalmente sparendo tra gli anni Venti e gli anni Trenta: i picchi di incidenza sono “stranamente” apparsi in concomitanza con l’introduzione degli obblighi dell’antivaiolosa (1934), dell’antidifterica (1939), con le prime antipolio (1956), e soprattutto con la prima vera campagna vaccinale del 1958. Comunque questo vaccino risulta essere il più pericoloso. Sulla stampa del febbraio ’97 è apparsa la notizia secondo la quale il CDC (equivalente in USA del nostro Istituto Superiore della Sanità), negli scorsi 14 anni ha riscontrato, negli USA, 125 casi di polio da vaccino, che, rapportati alla popolazione italiana, equivarrebbero ad un poliomelitico all’anno circa. Piuttosto giova ricordare che la polio è apparsa nel terzo mondo solo dopo le campagne vaccinali “per salvarli”. Anche la campagna antipolio (italiana) del ’96 in Albania ha prodotto una grave epidemia, (76 casi in perfetta concomitanza di tempo, per lo più fra le persone a contatto dei vaccinati), dimostrando così la sua pericolosità in popolazioni con cattiva nutrizione ed igiene, e la sua inutilità nei paesi “ricchi”. È vero che ci sono stati rari casi di polio invalidante tra non vaccinati (nei paesi “sani”), ma anche tra vaccinati: il problema va valutato comunque, nel suo rischio complessivo per la salute.
Alla luce di
queste valutazioni mi sento sicuramente più contro che pro-vaccino.
E voi? Ci sono però ancora molte cose da chiarire prima di prendere
una decisione definitiva, consapevole e informata. Continueremo
quindi il nostro excursus sul prossimo numero, affrontando i
possibili danni da vaccino (morti bianche, trasformazioni cellulari
maligne, sconvolgimento del sistema immunitario etc.), e le eventuali
indicazioni legali per l’obiezione.
Per
saperne di più! Leggere
attentamente per scegliere consapevolmente
Credo sia necessario analizzare in modo specifico quali sono i principi attivi dei vaccini obbligatori e quali indicazioni/controindicazioni sono riportate nel bugiardino approvato dal Ministero della Sanità che andrebbe SEMPRE consegnato ai genitori.
Credo sia necessario analizzare in modo specifico quali sono i principi attivi dei vaccini obbligatori e quali indicazioni/controindicazioni sono riportate nel bugiardino approvato dal Ministero della Sanità che andrebbe SEMPRE consegnato ai genitori.
*Non potendo
inserire tutte le indicazioni di ogni foglietto verrà fatta una
scelta delle parti più significative.
Polioral
(antipolio SABIN) Composizione.
Sospensione acquosa, in terreno di Earle con lattalbumina 0,5% di
virus poliomelitico attenuato dei tipi 1,2,3, coltivato su
cellule di rene di Cercopithecus
aethiops (un
primate ndr) e stabilizzata con cloruso di magnesio 1M.
Controindicazioni.
Ipersensibilità accertata verso uno dei componenti della
formulazione (vengono fatte analisi di tollerabilità ai bambini di 3
mesi prima di sottoporli a vaccinazione? ndr). La vaccinazione è
controindicata nei soggetti con alterazioni dello stato immunitario
(agammaglobulinemia, ipogammaglobulinemia, immunodeficienza combinata
umorale o cellulo-mediata); nei soggetti affetti da leucemie,
linfomi, neoplasie, patologie del sistema nervoso centrale croniche
convulsivanti, nei bambini sani conviventi con persone affette da
immunodeficienza. La vaccinazione è differita in casi di malattie
acute febbrili , diarrea o altri disturbi intestinali; in trattamento
con farmaci immunodepressori. Il verificarsi di qualsiasi reazione
neurologica successiva alla vaccinazione costituisce
controindicazione alla somministrazione di ulteriori dosi di vaccino.
Tra
gli effetti indesiderati.
Molto raramente sono stati descritti casi di malattia paralitica
associati alla vaccinazione, anche in persone a diretto contatto con
soggetti vaccinati (meno di un caso ogni tre milioni di dosi
somministrate). Raramente possono verificarsi diarrea, esantema
allergico e polineuriti.
Fonte: Ministero della Sanità il 12/10/98.
Fonte: Ministero della Sanità il 12/10/98.
Dif-TET-All
(tetano/difterico)
Composizione. Anatossine difterica e tetanica purificate ed adsorbite su idrossido di alluminio. Una dose di 0,5 ml contiene: principi attivi: non meno di 30 U.I. di anatossina difterica purificata (preparata a partire dalla tossina difterica neutralizzata con formolo). Non meno di 40 U.I. di anatossina tetanica purificata.
Composizione. Anatossine difterica e tetanica purificate ed adsorbite su idrossido di alluminio. Una dose di 0,5 ml contiene: principi attivi: non meno di 30 U.I. di anatossina difterica purificata (preparata a partire dalla tossina difterica neutralizzata con formolo). Non meno di 40 U.I. di anatossina tetanica purificata.
Controindicazioni. Ipersensibilità
accertata verso uno dei componenti della formulazione (come si fa a
saperlo? ndr). Evitare la vaccinazione in caso di accertata
ipersensibilità ai componenti del vaccino e durante qualsiasi
affezione febbrile. Il verificarsi di qualsiasi reazione neurologica
successiva alla vaccinazione costituisce controindicazione alla
somministrazione di ulteriori dosi di vaccino.
Precauzioni. Come
per ogni altro prodotto di natura biologica non può essere esclusa
la comparsa di reazioni di ipersensibilità: mantenere disponibili
adrenalina 1:1000 e corticosteroidi per trattare eventuali reazioni
di tipo immediato.
Tra
gli Effetti indesiderati. Disturbi
neurologici post-vaccinali e reazioni di ipersensibilità,
conseguenti alla somministrazione di tutti i prodotti biologici,
sebbene estremamente rari, devono essere sempre valutati. In tal caso
si raccomanda di consultare il medico per adottare idonee misure
terapeutiche.
Foglietto illustrativo revisionato dal Ministero della Sanità il 5/1995
Foglietto illustrativo revisionato dal Ministero della Sanità il 5/1995
Recombivax
HB (epatite B) Formulazione.
Per neonati, bambini e adolescenti da 0 a 16 anni. Principi
attivi: HBs Ag antigeni di superficie epatite B ricombinanti 5,00
mcg. Eccipienti: mercuriotiolato di sodio 25,00 mcg; idrossido di
alluminio 0,25.10 mcg; cloruro di sodio 4,5.10 mcg; formaldeide
<10 a="" mcg="">;
tiocianato di potassio <0 0="" acqua="" font="" iniettabili="" mcg="" ml.="" per="" preparazioni="" q.b.p.="">0>10>
Speciali
precauzioni per l’uso. Come
per tutti i vaccini iniettabili un trattamento appropriato deve
essere sempre disponibile in casi se pur rari di reazioni
anafilattiche conseguenti alla somministrazione del vaccino. Questo
vaccino contiene Mercuriolato di Sodio come conservante.
Questo vaccino contiene tracce di Formaldeide e di
Potassio tiocionato utilizzati durante il processo di produzione.
Effetti
indesiderati rari: affaticamento,
febbre, senso di malessere, sintomi influenzali, malattia da siero,
vertigini, cefalea, parestesia, nausea, vomito, diarrea, dolore
addominale, artralgia, mialgia, rash cutaneo, prurito, orticaria,
anafilassi, ipotensione, collasso, paralisi (paralisi di Bell),
neuropatia, neuriti (compresa la sindrome di Guillain-Barrè,
mieliti, incluse le mieliti trasverse), encafaliti, neuriti ottiche,
angioedema, eritema multiforme, linfoadenopatia, elevazione degli
enzimi epatici, sintomi di tipo broncospasmo,
trombocitopenia.
Fonte: Ministero della Sanità il 5/1999
Fonte: Ministero della Sanità il 5/1999
Pentavac:
antidifterico, antitetanico, antipertossico acellulare, antipolio
inattivato e anti-haemophilus influenzae di tipo b
coniugato Composizione.Tossoide
difterico purificato non meno di 30 unità Internazionali (U.I.);
tossoide tetanico purificato non meno di 40 U.I.; tossoide pertussico
purificato (Ptxd) 25µg; Emoagglutinina filamentosa purificata (FHA)
25 µg; Poliovirus inattivato tipo 1 (Mahoney) 40 U di antigene D;
Poliovirus inattivato tipo 2 (MEF-I) 8 U di antigene D; Poliovirus
inattivato tipo 3 (Saukett) 32 U di antigene D; Polisaccaride di
Haemophilus Influenzae di tipo b coniugato con la proteina del tetano
10 µg.
Precauzioni
d'impiego. Poiché
ciascuna dose può contenere tracce di glutaraldeide, tiomersale(un
composto antimicrobico a base di mercurio organico, ndr), neomicina,
streptomicina e polimixina B, il vaccino deve essere somministrato
adottando le dovute precauzioni nei bambini con ipersensibilità a
questi ultimi antibiotici (come si fa a saperlo per un bambino di 3
mesi? ndr). In caso di reazione anafilattica conseguente alla
somministrazione devono essere immediatamente disponibili trattamenti
ed assistenza medica adeguati. Il ciclo vaccinale deve essere sospeso
nei bambini che hanno in precedenza manifestato una reazione grave
nell'arco delle 48 ore successive alla somministrazione di un vaccino
che contenga componente pertussica come per esempio: febbre 40°C non
connessa ad altre cause identificabili; pianto inconsolabile,
persistente, di una durata maggiore di 3 ore; convulsioni associate o
meno ad ipertermia; reazioni allergiche; episodi di ipotonia,
iporesponsività.
Ultima revisione del testo da parte del Ministero della Sanità: novembre 1998.
Ultima revisione del testo da parte del Ministero della Sanità: novembre 1998.
Infanrix
HepB.: vaccino combinato antidifterico, antitetanico, antipertossico
acellulare e antiepatite B
Composizione. Principi attivi: sostanze non infettive provenienti da batteri della difterite (non meno di 30 UI) e del tetano (non meno di 40 UI), tre proteine purificate provenienti dai batteri della pertosse [PT (25 µg), FHA (25 µg) e pertactina (8 µg)] e la proteina di superficie (HbsAg - 10 µg) del virus dell'epatite B. Infanrix HepB contiene come eccipienti: alluminio idrossido, alluminio fosfato, formaledeide, 2-fenossietanolo, polisorbato 20 e 80, sodio cloruro e acqua per preparazioni iniettabili.
Composizione. Principi attivi: sostanze non infettive provenienti da batteri della difterite (non meno di 30 UI) e del tetano (non meno di 40 UI), tre proteine purificate provenienti dai batteri della pertosse [PT (25 µg), FHA (25 µg) e pertactina (8 µg)] e la proteina di superficie (HbsAg - 10 µg) del virus dell'epatite B. Infanrix HepB contiene come eccipienti: alluminio idrossido, alluminio fosfato, formaledeide, 2-fenossietanolo, polisorbato 20 e 80, sodio cloruro e acqua per preparazioni iniettabili.
Cosa
si deve controllare prima che il bambino riceva il vaccino? Il
bambino non deve ricevere il vaccino se si ritiene che abbia
precedentemente avuto una reazione allergica ad Infanrix HepB o a
qualsiasi altro vaccino contro difterite, tetano, pertosse e/o
epatite B.
La vaccinazione deve
essere rimandata se il bambino ha un'infezione con temperatura più
alta di 38°. Avvertire il medico:
- se il bambino ha manifestato problemi di salute dopo la precedente somministrazione del vaccino contro difterite, tetano, pertosse, quali ad esempio: temperatura superiore a 40°Centro 48 ore dalla vaccinazione; pianto persistente per più di 3 ore entro 48 ore dal vaccino; convulsioni verificatesi entro 3 giorni dalla vaccinazione; collasso o uno stato di choc entro 48 ore dalla vaccinazione;
- se il bambino ha manifestato problemi di salute dopo la precedente somministrazione del vaccino contro difterite, tetano, pertosse, quali ad esempio: temperatura superiore a 40°Centro 48 ore dalla vaccinazione; pianto persistente per più di 3 ore entro 48 ore dal vaccino; convulsioni verificatesi entro 3 giorni dalla vaccinazione; collasso o uno stato di choc entro 48 ore dalla vaccinazione;
-
se il bambino ha in precedenza manifestato disturbi del sistema
nervoso entro 7 giorni dalla somministrazione di un vaccino
antipertossico;
-
se il bambino ha alterazioni della coagulazione;
-
se il bambino assume altri farmaci o ha ricevuto recentemente un
altro vaccino.
La vaccinazione deve
essere preceduta dalla valutazione della storia clinica del soggetto
(con particolare riguardo alle precedenti vaccinazioni ed eventuale
insorgenza di effetti indesiderati) e da una visita medica.
La vaccinazione è
controindicata in caso di encefalopatia di eziologia sconosciuta
verificatasi entro 7 giorni da una precedente vaccinazione con un
vaccino antipertossico.
mercoledì 14 giugno 2017
lunedì 12 giugno 2017
domenica 11 giugno 2017
Scie chimiche: e' tentata strage in Italia!
Scie chimiche: e' tentata strage in Italia!
di GILAN
Si
chiama legittima difesa, conosciuta dagli albori dell'umanità, ed è
sancita dal diritto nazionale e internazionale. Dopo 12 anni di
aggressione militare indiscriminata alla salute del popolo italiano,
conseguente alla firma di un accordo sulla sperimentazione climatica dei
governi Berlusconi (Italia) eBush (United States of
America) - decolla l'offensiva per difendere concretamente il diritto
alla vita sana, ad un habitat non inquinato da sperimentazioni belliche
segrete della NATO, in violazione della sovranità territoriale e dello
spazio aereo d'Italia. Non siamo cavie telecomandate o eterodirette.
Abbiamo il dovere morale di proteggere i bambini e
le future generazioni, nonché preservare la nostra patria. Si tratta di
una priorità assoluta che deve spazzare via questa omertà e complicità
dei vertici dello Stato tricolore. Hanno trasformato i nostri cieli in
gigantesche camere a gas. Delle due l'una: o le autorità preposte -
soprattutto l'Aeronautica Militare - non hanno il controllo dello spazio
aereo italiano, e quindi c'è qualcuno che lo viola impunemente, oppure -
caso ancora più grave - è in atto una tacita complicità, vale a dire un
crimine in atto contro il popolo sovrano.
ITALIA: AERONAUTICA MILITARE ITALIANA |
Sigonella (United States of America): in questa base sono depositati ordigni nucleari |
Allora,
tema del giorno: il sorvolo quotidiano a bassa quota - 1.500-2.000
metri di altitudine - di numerosissimi aeromobili senza livrea
identificativa che stazionano in aeroporti sul suolo nazionale ma sotto
lo status NATO, con rilascio di gas, ovvero irrorazione e nebulizzazione
di sostanze tossiche quali alluminio, bario, manganese, stronzio,
contenuti in polimeri artificiali, previo rilascio nell’aria, e dunque
copiosa ricaduta al suolo. Tali velivoli, visibili ad occhio nudo si
spostano al di sotto e al di fuori di note aerovie civili. L'irrorazione
chimica del cielo è accompagnata da potenti irradiazioni
elettromagnetiche. Si precisa onde evitare spiacevoli malintesi per i
predetti funzionari statali - al servizio cioé della collettività - che
le scie di condensa secondo la scienza (in particolare, la fisica) si
formano ad altitudini superiori agli 8 mila metri di quota e con
determinate condizioni metereologiche.
In
virtù degli articoli 9 e 32 della Costituzione repubblicana, e ai sensi
del Decreto legislativo 16 gennaio 2008, numero 4, in attuazione della
Convenzione europea di Aarhus, ratificata dall’Italia con la legge 16
marzo 2001, numero 108, nonché in relazione al Decreto legislativo 19
agosto 2005, numero 195, - “chiunque senza essere tenuto a dimostrare la
sussistenza di un interesse giuridicamente rilevante, può accedere alle
informazioni relative allo stato delle relative allo stato
dell’ambiente e del paesaggio nel territorio nazionale” -
si
chiede ai responsabili legali di Enac, Enav, in ragione di un evidente
pericolo per l’incolumità e la salute pubblica, di voler fornire
approfondite e veritiere e informazioni sullo stato dell’arte, entro 30
giorni dal ricevimento della presente istanza. Si avverte che in caso di
eventuale inadempienza i predetti funzionari dello Stato saranno
denunciati all’Autorità Giudiziaria per tutti quei reati penali che la
magistratura in ogni ordine e grado potrà ravvisare, compresa la tentata
strage. Infatti, l’articolo 3-Ter (Principio dell’azione ambientale) ha
stabilito inequivocabilmente: “1. La tutela dell’ambiente e degli
ecosistemi naturali e del patrimonio culturale deve essere garantita da
tutti gli enti pubblici e privati e dalle persone fisiche e giuridiche
pubbliche o private, mediante una adeguata azione che sia informata ai
principi della precauzione, dell’azione preventiva, della correzione, in
via prioritaria alla fonte, dei danni causati all’ambiente, nonché al
principio “chi inquina paga” che, ai sensi dell’articolo 174, comma 2,
del Trattato delle unioni, europee (Legge 1203/1957: ratifica ed
esecuzione dei seguenti Accordi Internazionali firmati a Roma il 25
marzo 1957, tra cui Trattato che istituisce la Comunità economica
europea…). Si sottopongono, infine, all'esame delle SS.LL. i seguenti
filmati girati nei cieli d'Italia, precipuamente sui centri abitati, in
attesa di una doverosa spiegazione e degli urgenti provvedimenti
cautelativi.
Invito
chiunque abbia realmente a cuore la salute delle persone e della
natura, ad inoltrare la predetta richiesta ai suddetti enti che
dipendono dallo Stato italiano. Inoltre, invito i parlamentari italiani
(deputati e senatori) liberi e indipendenti, ad operare realmente in
questa battaglia per la vita. Invito infine i gestori di siti web di
controinformazione a coordinare un'azione collettiva di denuncia del
fenomeno. Ecco l’indirizzo di posta elettronica del presidente
dell’Enac, Vito Riggio e i suoi recapiti telefonici di lavoro:
v.riggio@enac.riupa.it - 06/44596200 - 329.3603571 - ufficiostampa@enac.gov.it - comunicazione@enac.gov.it.
A questo sito - aip@enav.it – si può richiedere il documento "AIP Italia" e quelle parti del cosidetto "Integrated Aeronautical Information Package"
prodotti dal Servizio Informazioni Aeronautiche (AIS) - ENAV in accordo
con la normativa nazionale e internazionale applicabile. In particolare
è possibile consultare: Documento "AIP Italia" in vigore; Varianti AIP
(AIP Amendments) degli ultimi 4 mesi; Varianti AIP a ciclo AIRAC (AIRACAmendments) degli ultimi 4 mesi; Supplementi AIP (AIP Supplements)
in vigore e/o pubblicati recentemente; Circolari Aeronautiche (AIC) in
vigore; Sommario NOTAM; (normalmente disponibili lo stesso giorno della
data di pubblicazione ufficiale).
Infine,
qualche delucidazione così non vi fate prendere in giro dagli esperti
di turno. Come per le autostrade, le aerovie e gli spazi aerei sono
riportati su mappe in scala: le carte aeronautiche. L'aerovia (in lingua
inglese airwayabbreviato in AWY) è un corridoio aereo
posizionato all'interno di un'area di controllo o comunque facente parte
di essa, identificato da rilevamenti forniti da apposite
radioassistenze che consentono agli aeromobili di volare secondo le
regole del volo strumentale lungo percorsi predefiniti e controllati.
L'aerovia
è un tipo particolare di rotta ATS. La quota inferiore di un aerovia, o
di alcuni segmenti di essa, è studiata in funzione degli ostacoli
orografici presenti al di sotto, degli spazi aerei circostanti e di
eventuali limitazioni tecniche. Questa quota prende il nome, a seconda
del regolaggio altimetrico previsto per il tratto di rotta, di Minimum
Enroute Altitude (MEA) o di Minimum Enroute Level (MEL). Essa non può
essere inferiore ai 700 ft(piedi) e comunque sufficientemente
alta per consentire, al di sotto, il volo di traffico non controllato
che opera secondo le regole del volo a vista. La larghezza dell'aerovia
lungo i vari tratti è studiata per garantire la necessaria area di
protezione agli aeromobili che volano lungo la rotta. Lungo l'aerovia
sono posizionati alcuni punti significativi (fix) in prossimità dei
quali può avvenire: l'applicazione di specifiche procedure di controllo;
il passaggio da una minima quota di sicurezza ad un'altra. Tali punti
sono comunemente chiamati punti di riporto poiché il loro sorvolo deve
essere comunicato (riportato) al competente Ente di controllo del
traffico aereo. I punti significativi sono posizionati: in
corrispondenza di una radioassistenza; ad una specifica distanza da una
radioassistenza; all' intersezione di due o più specifiche radiali di
differenti radioassistenze; in corrispondenza di definite coordinate
geografiche (il fix prende il nome di way-point).
All'interno
delle aerovie è fornito il servizio di controllo del traffico aereo,
solitamente erogato da un centro di controllo d'area che provvede anche
all'applicazione delle procedure di separazione ATC tra gli aeromobili;
in determinati casi la responsabilità di erogare tale servizio può
essere assegnata a un centro di controllo di avvicinamento.
Nel
caso in cui traffico aereo operativo, cioè condotto secondo regole
diverse da quelle standard fissate dell'ICAO, debba interessare le
aerovie o volare all'interno di esse, questo viene gestito direttamente
da appositi Enti militari oppure controllato dagli stessi Enti civili
aventi giurisdizione sulle aerovie interessate. Le procedure applicate
in tale caso differiscono a seconda degli Stati di giurisdizione e
comunque presuppongono uno stretto coordinamento tra i diversi Enti
civili e militari interessati.
Per
quanto riguarda la classificazione dello spazio aereo le aerovie,
alcuni tratti o alcune loro fasce di livelli, possono essere
classificate "A", "B", "C", "D" o "E" a seconda di quanto stabilito dal
competente organismo tecnico nazionalmente competente per le singole
aerovie. Ad esempio in Italia[9] le aerovie, quando scorrono all'interno
di un'aerea di controllo o quando sono geograficamente ubicate
all'interno di una zona di controllo, ne assumono la classificazione
mentre in tutti gli altri casi: dal MEL al livello di volo 115 sono
classificate "E"; dal livello di volo 115 al livello di volo 195 sono
classificate "D"; dal livello di volo 195 al livello di volo 460 sono
classificate "C". Secondo le convenzioni ICAO, ogni aerovia è
identificata da un codice definito come segue: un prefisso costituito
dalla lettera "U" per aerovie poste negli spazi aerei superiori, "K" per
le rotte ad uso esclusivo degli elicotteri e "S" per le rotte dedicate
alle attività supersoniche; una lettera scelta tra "A" "B" "G" "R" "L"
"M" "N" "P" "H" "J" "V" "W" "Q" "T" "Y" "Z"; un numero scelto tra 1 e
999.
Le
aerovie, così come tutte le rotte ATS, sono progettate secondo standard
ben definiti dall'ICAO tenendo in debita considerazione le esigenze
dell'utenza. L'appropriata autorità nazionale provvede a: stabilire una
rete principale di aerovie per incanalare i maggiori flussi di traffico;
predisporre una rete secondaria di aerovie per consentire al traffico
proveniente da varie località di incanalarsi nella rete principale;
predisporre una rete supplementare di aerovie per alleggerire il
traffico della rete principale: approntare una serie di rotte per
agevolare determinate specifiche categorie di traffico (es. elicotteri,
traffico militare, voli locali).
La
classificazione dello spazio aereo sopra ogni nazione prevede la sua
suddivisione in spazi aerei più piccoli, individuati dei limiti sia
territoriali sia altimetrici. In Italia si distinguono tre grandi FIR (Flight Information Regions),
cioè Milano, Roma e Brindisi. Per ogni FIR è presente almeno un centro
di controllo d'area (ACC). In Italia ogni FIR ne possiede uno, con
l'eccezione della FIR di Milano, suddivisa fra Milano ACC (parte ovest) e
Padova ACC (parte est). Lo spazio aereo verticale è poi suddiviso in
spazio inferiore, fino al livello di volo 195 (19.500 ft = 5940m), e
spazio aereo superiore, dal livello 200 (20.000 ft = 6000m) in su.
Inoltre sopra ogni aeroporto vi sono due o tre spazi concentrici per
proteggere il traffico in zona: il più piccolo è detto ATZ, che è
contenuto nel CTR, e talvolta alla confluenza di più grandi aeroporti
c'è la TMA. Alcune aerovie sono anche spazi aerei. A questi vanno
aggiunti spazi causati da esigenze particolari, come zone pericolose.
Ognuno di questi spazi è caratterizzato da regole ben determinate. Per
non dover descrivere ogni spazio singolarmente, ad ognuno viene
assegnata una lettera dalla A alla G, che determina le regole vigenti in
quello spazio. Anche l'Italia ha adottato la classificazione dello
spazio aereo secondo gli standard ICAO. Sono previste sette classi di
spazio aereo; ogni classe prevede la fornitura di specifici Servizi del
traffico aereo. Le classi sono nominate: A - B - C - D - E - F – G.
L'Italia ha recepito tutte le classi previste dagli standard, ma nessuna
porzione di spazio aereo italiano è stata finora classificata come B, e
una sola rotta, per di più breve, è stata in passato classificata F. Lo
spazio A è quello in cui vigono regole e controlli più severi, quello G
è il più libero. Nella terminologia aeronautica vengono definiti "spazi
aerei controllati" quegli spazi aerei entro cui è fornito il Servizio
di controllo del traffico aereo, cioè gli spazi A, B, C, D, E, e "spazi
aerei non controllati" quelli entro cui è non fornito, cioè F e G.
A
dispetto del termine quindi, spazio aereo "non controllato" non indica
una fetta di cielo abbandonata e senza regole, bensì uno spazio aereo
entro cui sono forniti sempre il Servizio informazioni volo e - con
alcune eccezioni - il Servizio di allarme, più eventualmente il Servizio
consultivo del traffico aereo.
Ergo:
sono spazi aerei controllati quelli classificati come A, B, C, D o E,
mentre sono spazi aerei non controllati quelli classificati come F o G.
Spazio aereo di classe A: settore controllato; volo secondo le Regole del volo strumentale (IFR - Instrumental Flight Rules):
Consentito; volo secondo le Regole del volo a vista (VFR - Visual
Flight Rules): Non consentito; separazione ATC: Applicata tra tutti gli
aeromobili; servizi forniti: Servizio di controllo del traffico aereo,
Servizio informazioni volo e Servizio di allarme; condizioni minime di
visibilità e distanza dalle nubi: Applicate in accordo alla classe di
spazio aereo; contatto radio: Obbligatorio; autorizzazione all'ingresso:
necessaria; transponder: Obbligatorio, attivo in modalità A e C.
Spazio aereo di classe B:
settore aereo controllato; volo IFR: Consentito; volo VFR: Consentito;
separazione: Applicata tra tutti gli aeromobili. Servizi forniti:
Servizio di controllo del traffico aereo, Servizio informazioni volo e
Servizio di allarme. Condizioni minime di visibilità e distanza dalle
nubi: Applicate in accordo alla classe di spazio aereo. Limite di
velocità: Non previsto Contatto radio: Obbligatorio. Autorizzazione
all'ingresso: Necessaria. Transponder: Attivo in modalità A e C.
Spazio aereo di classe C: presente nell'ATZ e CTR di alcuni aeroporti di media importanza, in alcune TMA e in altre aree. Spazio aereo controllato. Volo IFR: Consentito. Volo VFR: Consentito. Separazione:
Applicata tra tutti i voli IFR e tra i voli IFR e i voli VFR.
Informazione di traffico e Suggerimento per evitare collisioni (su
richiesta del pilota) fornite tra voli VFR. Servizi forniti: Servizio di controllo del traffico aereo, Servizio informazioni volo e Servizio di allarme. Condizioni minime di visibilità e distanza dalle nubi: Applicate in accordo alla classe di spazio aereo. Limite di velocità: 250 Kias al di sotto di FL100 Contatto radio: Obbligatorio. Autorizzazione all'ingresso: Necessaria. Transponder: Attivo in modalità A e C.
Spazio aereo di classe D: presente in tutte le aerovie sopra il livello di volo 115 e nei CTR di alcuni aeroporti. Spazio aereo controllato. Volo IFR: Consentito. Volo VFR: Consentito.Separazione:
Applicata tra tutti i volo IFR. Informazione di traffico e Suggerimento
per evitamento collisioni (su richiesta del pilota) fornite tra i voli
IFR e i voli VFR. Servizi forniti: Servizio di controllo del traffico
aereo, Servizio informazioni volo e Servizio di allarme.Condizioni
minime di visibilità e distanza dalle nubi: Applicate in accordo alla
classe di spazio aereo. Limite di velocità: 250 nodi di velocità
indicata sotto Livello di volo 100. Contatto radio: Obbligatorio. Autorizzazione all'ingresso: Necessaria. Transponder: Attivo in modalità A e C.
Spazio aereo di classe E: presente
in tutte le aerovie sotto il livello di volo 115; spazio aereo
controllato limitatamente ai voli IFR; volo IFR: Consentito; volo VFR:
Consentito; separazione: Applicata tra tutti i volo IFR; Servizi
forniti: servizio di controllo del traffico aereo, servizio informazioni
volo e servizio di allarme; condizioni minime di visibilità e distanza
dalle nubi: Applicate in accordo alla classe di spazio aereo; limite di
velocità: 250 nodi di velocità indicata sotto Livello di volo 100;
contatto radio: Obbligatorio per i voli IFR, non obbligatorio per i voli
VFR; autorizzazione all'ingresso: necessaria per i voli IFR, non
necessaria per i voli VFR; transponder: Attivo in modalità A e C.
Spazio aereo di classe F: presente in passato in una breve rotta a servizio consultivo in tutta l'Italia; spazio
aereo non controllato; volo IFR: Consentito; volo VFR: consentito;
separazione: Applicata tra tutti i volo IFR per quanto possibile; servizi
forniti: Servizio consultivo del traffico aereo, Servizio informazioni
volo e Servizio di allarme; condizioni minime di visibilità e distanza
dalle nubi: Applicate in accordo alla classe di spazio aereo; limite di
velocità: 250 nodi di velocità indicata sotto Livello di volo 100;
contatto radio: obbligatorio per i voli IFR, non obbligatorio per i voli
VFR; autorizzazione all'ingresso: non necessaria; transponder: Attivo in modalità A e C.
Spazio aereo di classe G: presente
in tutti gli spazi aerei poco trafficati, come sulle zone montuose o
poco abitate, sugli aeroporti minori e ovunque sopra il livello di volo
460 (46.000 ft = 14.000m); spazio aereo non controllato. Volo IFR: Consentito. Volo VFR: Consentito. Separazione: Non applicata. Servizi forniti: Servizio informazioni volo e Servizio di allarme.Condizioni
minime di visibilità e distanza dalle nubi: Applicate in accordo alla
classe di spazio aereo. Limite di velocità: 250 nodi di velocità
indicata sotto Livello di volo 100. Contatto radio: Obbligatorio per i voli IFR, non obbligatorio per i voli VFR. Autorizzazione all'ingresso: Non necessaria. Transponder: Attivo in modalità A e C.
Riferimenti:
a b Doc. 8168 OPS/611 - Aircraft Operations - Volume II, ICAO, V Edizione 2006, Emendamento n.4;
a b Doc. 4444 ATM/501 - Air Traffic Management, ICAO, XV Edizione 2007, Emendamento n.3, Capitolo 4, voli militari;
Doc. 9426 AN/924 - Air Traffic Services planning manual, ICAO, I Edizione 1984, Emendamento n.4, Capitolo 2;
Aeronautical Information Pubblication AIP Italia ENR 1.4-5;
Annex 11 - Air Traffic Services, ICAO, XIII Edizione 2001, Emendamento n.47-B Appendice 1 Paragrafo 2.
ITALIA BOMBARDATA DALLE SCIE CIMICHE:
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