giovedì 30 maggio 2013
I delfini sono persone
India: i delfini sono persone
Anche l'India riconosce ufficialmente i cetacei come “persone non umane” e bandisce gli spettacoli di intrattenimento: “È dimostrata la loro intelligenza e sensibilità”
28 maggio 2013 di Michela Dell'Amico
India: i delfini sono persone
Persone non umane, i cui diritti alla vita e alla libertà devono essere rispettati. L'India ha ufficialmente riconosciuto questo status speciale a cetacei come orche e delfini, e disposto l'abbattimento di tutti i parchi acquatici destinati ad ospitarli. Il Ministro dell'Ambiente e delle Foreste ha proibito tutto ciò che implichi la cattura e il confinamento di questi animali, spiegando che la scienza ha chiaramente stabilito la loro intelligenza e sensibilità, definendoli come “persone non umane con loro determinati diritti”, come ha reso noto in un comunicato ufficiale.
Lunghe proteste contro i delfinari
È celebre il rispetto degli indiani per gli animali – descritto recentemente anche dal film premio Oscar Vita di Pi di Ang Lee -, e la decisione del governo indiano segue le settimane di protesta contro l'apertura di un delfinario nel Kerala, assieme ad altre strutture di intrattenimento che avevano come protagonisti i mammiferi marini, che dovevano aprire quest'anno.
“Questa decisione scrive un nuovo capitolo per il movimento in difesa degli animali”, ha detto Puja Mitra della Fiapo, Federazione indiana per la la protezione degli animali, alla Deutsche Welle. “ Siamo riusciti a introdurre il concetto di persona non umana grazie alle evidenze scientifiche che abbiamo reso note durante la nostra campagna”.
Cosa dice la scienza
Insieme a Costa Rica, Ungheria e Cile, l'India si iscrive così al piccolo ma determinato manipolo di Stati che ha già bandito la cattura e l'importazione di cetacei per scopi di intrattenimento commerciale. Tutto è iniziato tre anni fa a Helsinki, Finlandia, dove ricercatori e animalisti hanno firmato la Dichiarazione dei diritti dei cetacei, con l'obiettivo di riconoscere balene e delfini come individui dotati di coscienza di sé. Tra gli scienziati, Lori Marino ha portato i risultati di esperimenti determinanti: ha mostrato che il cervello dei cetacei è sviluppato e complesso, specialmente nelle parti coinvolte nella comunicazione e nell'apprendimento. I suoi studi hanno dimostrato che i delfini hanno livelli di consapevolezza di sé del tutto simili a quelli umani: pensano, usano strumenti e capiscono concetti astratti. Utilizzano sistemi per identificarsi proprio come le persone si riconoscono in un nome. “Condividono legami intimi tra gruppi famigliari, hanno una cultura propria e metodi di caccia che sono varianti del loro stile di comunicazione”, continua Mitra.
Negli ultimi anni, le migliori condizioni economiche degli indiani avevano reso popolare il mercato dell'intrattenimento “acquatico”. Del resto, lo spettacolo garantito proprio da queste eccezionali capacità cognitive sono altamente spettacolari e le persone spesso non sono consapevoli delle sofferenze che stanno dietro agli spettacoli. Basti pensare che i delfini che si esibiscono nelle strutture di tutto il mondo arrivano da operazioni violentissime di cattura, come quelle tristemente note di Taiji, in Giappone, o nelle isole Solomone e in Russia.
(Credit: Getty images)
Fonte: Life
martedì 28 maggio 2013
Alimentazione e gruppi sanguigni - sarà vero sarà falso ?
Gruppi sanguigni e dieta
“Ogni piccola goccia del nostro sangue è una nostra impronta digitale”.
I quattro gruppi sanguigni come li conosciamo oggi sono il risultato di 40.000 anni di evoluzione della specie umana.
L'uomo, che in origine era esclusivamente cacciatore (gruppo O), si è evoluto, dapprima (circa 20.000 anni fa) imparando a coltivare la terra e a nutrirsi dei suoi frutti (gruppo A) e successivamente (circa 15.000 - 10.000 anni fa), sulle alture dell'Himalaia, diventando nomade e occupandosi del bestiame (gruppo B). Infine, circa 1.000 anni fa, si è formato il gruppo AB, l'unico a non essere l'effetto di un processo evolutivo, ma della mescolanza tra gli abitanti sedentari delle aree caucasiche e i nomadi provenienti dalla Mongolia.
Che cos'è un gruppo sanguigno?
Quando l'organismo viene aggredito da un agente patogeno (virus, batteri ecc.), innesca un meccanismo di difesa che aggredisce e neutralizza tali antigeni grazie alla presenza di proteine plasmatiche chiamate anticorpi.
Sulla superficie dei globuli rossi si possono distinguere due diversi antigeni: l'antigene A e l'antigene B. Allo stesso modo nel plasma possono esistere anticorpi anti-A ed anticorpi anti-B. Entrambi neutralizzano ed uccidono i globuli rossi portatori dell'antigene corrispondente. In base a questa informazione:
•in un individuo non possono coesistere anticorpi anti-A ed anticorpi anti-B.
•in un individuo non possono coesistere antigeni eritrocitari di tipo A ed anticorpi anti-A
•in un individuo non possono coesistere antigeni eritrocitari di tipo B ed anticorpi anti-B
Ogni gruppo sanguigno si caratterizza quindi per la presenza di specifici antigeni e dei corrispondenti anticorpi:
•il gruppo A contiene antigeni A e anticorpi anti-B
•il gruppo B contiene antigeni B e anticorpi anti-A
•il gruppo AB contiene antigeni A, antigeni B e nessuno degli anticorpi plasmatici corrispondenti
•il gruppo 0 è privo di antigeni ma contiene entrambi gli anticorpi anti-A e anti-B
Di conseguenza:
•il soggetto portatore del gruppo sanguigno AB è il più fortunato dato che, essendo privo di anticorpi specifici, può ricevere sangue sia da donatori di tipo A, B, AB e 0 (ricevitore universale);
•discorso contrario per chi ha sangue di tipo 0 che può ricevere soltanto sangue analogo (donatore universale)
•l'individuo di gruppo A può invece ricevere sangue dai gruppi A e 0; mentre il sangue di tipo B è compatibile soltanto con gruppi B e gruppi 0
Nel caso non si rispettino tali combinazioni gli anticorpi presenti nel plasma (agglutinine) aggrediscono i globuli rossi del sangue trasfuso, neutralizzandoli (reazione di agglutinazione) e formando piccoli grumi che occludono i vasi sanguigni causando danni molto seri all'organismo.
Il gruppo sanguigno di appartenenza viene ereditato dai genitori ed é immutabile dalla nascita alla morte. La frequenza di tali gruppi varia in base all'etnia della popolazione: in Inghilterra circa il 40% degli individui è di gruppo A e solo il 10% è di gruppo B; in India il gruppo A è presente nel 27% dei casi ed il gruppo B nel 50%. Il gruppo sanguigno AB è il più raro in Europa.
Ricerche successive agli studi di Landsteiner misero in luce l'esistenza di altri antigeni di cui è importante tener conto nella pratica delle trasfusioni. Tra questi il più importante è il cosiddetto fattore Rh, un antigene scoperto da un gruppo di ricercatori capitanati dallo stesso Landsteiner, intorno al 1940.
La scoperta del fattore Rh fu resa possibile dagli studi condotti su un gruppo di macachi Rhesus, da cui derivò il nome Rh.
Nel torrente circolatorio, indipendentemente dal gruppo sanguigno, l'antigene Rh può esserci o essere del tutto assente. Nel primo caso si parla di Rh positivo (Rh+), nel secondo di sangue Rh negativo (Rh-).
GRUPPO SANGUIGNO E ALIMENTAZIONE
La storia del genere umano è contrassegnata dalla lotta per la sopravvivenza, o meglio dalla capacità dell'uomo di adattarsi all'ambiente in cui si è trovato a vivere e alla dieta che è stato costretto a seguire. In definitiva, il reale motore dell'evoluzione è stato il cibo e le migrazioni che si sono susseguite per procacciarselo.
Probabilmente la preistoria dell'uomo iniziò in Africa. La vita dei nostri antenati era breve, dure e rozza. Si nutrivano di piante selvatiche, di larve e delle carogne di animali uccisi da altri predatori. Essi infatti più che predatori erano prede di germi e parassiti responsabili di terribili infezioni (molti dei parassiti e dei microrganisimi reperibili in Africa non attivano le risposte del sistema immunitario, pertanto non producono la formazioni di anticorpi, probabilmente perchè i primi uomini con sangue di gruppo 0 possedevano già dalla nascita anticorpi a effetto protettivo).
Quando i nostri antenati iniziarono a spostarsi da un luogo all'altro furono costretti ad adattarsi a un'alimentazione diversa. L'ingestione di nuovi cibi modificò profondamente i sistemi digestivo e immunitario. Ciò consentì all'uomo non solo di sopravvivere, ma anche di prosperare nel nuovo habitat. Questi profondi cambIAmenti accompagnano lo sviluppo dei diversi gruppi sanguigni che sembrano fare la loro comparsa in tappe critiche dell'evoluzione:
1. L'ascesa degli esseri umani verso la cima della catena alimentare (l'evoluzione del gruppo sanguigno di tipo 0 ne è l'espressione più completa).
2. Il passaggio da un'alimentazione basata sulla caccia e sulla raccolta di frutta e piante selvatiche a un'alimentazione basata su un'agricoltura rudimentale (comparsa del gruppo sanguigno di tipo A).
3. La fusione delle razze e le migrazioni dall'Africa verso l'Europa, l'Asia e le Americhe ( gruppo sanguigno tipo B).
4. La mescolanza di gruppi disparati (comparsa del gruppo sanguigno di tipo AB).
Ciascuno dei gruppi sanguigni racchiude in sè il messaggio genetico legato alla dieta e al comportamento dei nostri progenitori. Pur avendo alle spalle un lungo cammino, molte caratteristiche ci legano ancora ai primi uomini che hanno popolato la terra.
Tra sangue e cibo si verifica una reazione chimica che fa parte del nostro bagaglio genetico. Può sembrare sorpendente ma, anche se siamo alla fine del ventesimo secolo, il sistema digestivo e quello immunitario conservano ancora una predilezione per i cibi consumati dagli antenati del gruppo sanguigno simile al nostro.
La ragione risiede in proteine chiamate lectine. Queste ultime particolarmente abbondanti nei diversi alimenti, sono dotate di proprietà agglutinanti che si esprimono nel sangue.
Quando mangiamo un alimento contenente lectine incompatibili con il nostro gruppo sanguigno, esse si sistemano in un organo (reni, fegato, cervello, stomaco, eccetera) e iniziano ad agglutinare globuli rossi in quell'area. Il 95 per cento delle lectine che assumiamo con gli alimenti viene allontanato senza problemi dall'organismo. Il restante 5 per cento, però, riesce a raggiungere il sangue dove innesca una serie di reazioni che portano la distruzione di globuli rossi e bianchi. Ma possono anche danneggiare le pareti dello stomaco e intestino, scatenando una violenta infiammazione delle mucose che provoca disturbi del tutto simili a quelli di un'allergia alimentare.
Il segreto è eliminare dalla dieta solo le lectine che sono incompatibili con il nostro gruppo sanguigno. Il glutine, per esempio, cioè la lectina caratteristica del grano e di altri cereali, si può attaccare alla parete dell'intestino provocando un'infiammazione dolorosa: questa reazione, però, avviene solo in presenza di certi gruppi sanguigni soprattutto quello 0.
E’ però importante notare che le stesse lectine che danneggiano un determinato gruppo sanguigno non si attivano a contatto con il sangue di un altro gruppo: non è necessario quindi eliminare tutti gli alimenti che le contengono ma evitare solo ed esclusivamente quelli che contengono le lectine non tollerate dal proprio gruppo sanguigno.
Sulla base delle conoscenze relative alle caratteristiche dei quattro gruppi sanguigni, nei primi anni 50 il medico americano James D’Adamo teorizza il collegamento tra l’insorgere di alcune malattie e le intolleranze alimentari.
Il figlio, Peter D’Adamo, ufficializza negli anni 80 la teoria del padre ed effettua studi ed esperimenti che gli permettono di individuare le categorie di alimenti che interagiscono positivamente o negativamente con i singoli gruppi.
Successivamente, altri studiosi hanno costantemente aggiornato e migliorato la dieta a seguito di nuove scoperte nel campo dell’utilizzo dell’alimentazione come prevenzione di alcune malattie.
Più che di una dieta (nel senso tradizionale), si tratta di un regime alimentare: non è necessario calcolare le calorie ne pesare gli alimenti poichè perdere peso non è lo scopo ma uno degli effetti di questo nuovo stile nutritivo.
La dieta si compone di tre categorie di alimenti per ogni gruppo sanguigno:
- “alimenti da preferire”, perchè contengono sostanze che favoriscono i processi fisiologici dell’organismo;
- “alimenti neutri”, che non interferiscono con l’organismo ne positivamente ne negativamente;
- “alimenti da evitare”, che con le loro caratteristiche possono danneggiare l’organismo.
Naturalmente, ognuno di noi è unico e nonostante l’appartenenza ad un determinato gruppo sanguigno, ha una storia assolutamente personale, che potrebbe essere caratterizzata da malattie o intolleranze che richiedono un alimentazione particolare (es.: diabete, celiachia, ecc): in tal caso, è doveroso integrare le indicazioni di questa dieta con le proprie necessità alimentari ed eliminare eventuali alimenti dannosi per la propria salute nonostante questi risultino positivi o neutri per la categoria di appartenenza.
IL PROGRAMMA PER IL GRUPPO 0: il cacciatore
STORIA: 40.000 anni fa, i primi uomini, avendo a disposizione grandi mandrie di animali, divennero inevitabilmente abili cacciatori. La selvaggina non mancava e pertanto non fù necessario cercare altre fonti di sostentamento fino al periodo delle grandi migrazioni: circa 30.000 anni fa, gli uomini, sempre più numerosi, iniziarono a stabilirsi in zone della terra meno generose in termini di selvaggina e dovettero, come conseguenza di ciò, imparare ad alternare la caccia con la pesca e la raccolta di bacche, noci e radici, diventando gradatamente onnivori.
La proliferazione della specie umana in queste condizioni fu il risultato della somma dell'uso dell'intelletto, per primitivo che fosse, e della notevole resistenza fisica. Quest'ultima era garantita dalle caratteristiche dell'unico gruppo sanguigno presente, il gruppo O, in grado di supportare la digestione di grandi quantità di proteine animali e particolarmente attivo contro i microrganismi provenienti dal cibo (quest'uomo non doveva difendersi dalle infezioni trasmesse dai propri simili in quanto viveva solitario o, al massimo in piccoli gruppi). Inoltre era un uomo abituato a grandi sforzi fisici, necessari per portare a termine estenuanti battute di caccia.
Queste caratteristiche si ritrovano oggi negli appartenenti al gruppo O, caratterizzati da un apparato digerente robusto e da un sistema immunitario particolarmente attivo contro le infezioni contraibili attraverso il cibo, ma debole contro quelle virali. Il loro sistema immunitario inoltre pecca di fragilità di fronte a radicali cambiamenti di alimentazione, favorendo l'insorgenza di allergie e malattie autoimmuni. I soggetti che soffrono di intolleranze alimentari potrebbero in buona parte risolvere il problema evitando alimenti a base di frumento, poichè le lectine del glutine provocano, negli appartenenti al gruppo O, una forte reazione immunitaria.
L'attività fisica è fondamentale per gli eredi dei primi cacciatori: i loro muscoli sono strutturati per un utilizzo rapido e massiccio di energia ma le mutate condizioni della vita moderna non consentono a queste persone di bruciare una grande quantità di calorie se non attraverso un'intensa attività sportiva. Viste le caratteristiche dei loro predecessori, gli sport consigliati sono quelli che richiedono forza, resistenza e abilità, come l'atletica, il tennis, la lotta e lo sci di fondo.
Il gruppo 0 (cioè senza alcun antigene sulla membrana dei globuli rossi) preferisce una dieta ricca di proteine animali e un programma di attività fisica intensa. Il suo sistema digestivo appartiene al filo genetico più antico: l'uomo primitivo cacciatore e predatore.
E' in grado di tollerare bene un leggero stato di chetosi, cioè un'alterazione del metabolismo in cui una certa quota di proteine e grassi riesce ad essere demolita solo fino a un certo limite, oltre il quale si formano sostanze dette corpi chetonici: questi ultimi, se negli altri gruppi producono disturbi alla funzionalità epatica, nel gruppo 0, entro certi gradi, possono essere utilizzati da cervello cuore e muscoli come energia alternativa al glucosio.
Il soggetto 0 è quindi disponibile a una dieta ricca di carne, anche se dovrà comunque limitarne il consumo a quelle magre per non caricarsi di grassi saturi e alterare la parete delle arterie.
Non tollera invece i prodotti caseari e cereali, ai quali il suo sistema digestivo non si è ancora completamente adattato.
La perdita di peso per il gruppo 0
Il tipo 0 deve limitare il consumo di cereali e di legumi. Il maggior responsabile del suo aumento di peso è il glutine contenuto nel germe di grano e, più in generale, nei prodotti a base di frumento. Le lectine del glutine inibiscono l'attività dell'insulina e impediscono all'organismo di utilizzare le calorie a scopi energetici. Anche le lectine contenute in certi legumi, come i fagioli di Spagna e le lenticchie, hanno spiccata affinità per il tessuto muscolare rendendolo alcalino e quindi meno adatto ad accumulare energia. Le persone di tipo 0, infatti, se riescono mantenere i propri muscoli in una lieve condizione di acidità mantengono la linea perché solo in quel modo bruceranno rapidamente le calorie introdotte col cibo. Altro elemento comune al gruppo 0 è una tiroide pigra che non riesce a produrre la quantità di ormoni necessaria per far funzionare i processi metabolici a pieno ritmo. Da evitare anche le bevande gasate.
Determinano aumento di peso
•glutine di frumento e granturco perché interferiscono con l'efficienza dell'insulina e rallentano il metabolismo
•fagioli di Spagna, fagioli bianchi, lenticchie - alterano l'utilizzazione delle calorie
•cavolfiore, cavolo bianco e rosso, cavolini di Bruxelles, senape - inibiscono la funzionalità tiroidea
Favoriscono la perdita di peso
•alga marina, pesci e frutti di mare, sale iodato perché contengono iodio per la funzionalità tiroidea
•fegato per il contenuto di vitamina B attiva il metabolismo
•carne rossa, verza, spinaci, broccoli perché attivano il metabolismo
Alimenti particolari per il gruppo 0
La carne e il pollame
L'organismo del gruppo 0 ha grande bisogno di proteine animali (ma attenzione alle porzioni: non più di 180g a pasto). Digerisce e assimila bene la carne perché lo stomaco produce una buona quantità di acido cloridrico e di ormoni che presiedono alla digestione gastrica. E' bene tuttavia bilanciare l'apporto di proteine con sufficienti quantità di verdura e frutta, altrimenti i succhi gastrici diverrebbero eccessivamente acidi e quindi dannosi per la parete dello stomaco e del duodeno.
Da preferire agnello, manzo, vitello
Indifferenti anatra, coniglio, pollo, quaglia, tacchino
Da evitare maiale, oca, salumi in genere
Il pesce, i crostacei e i frutti di mare
E' un'altra ottima fonte di proteine animali. I pesci provenienti di acque fredde, come lo sgombro, il merluzzo e l'aringa contengono, com'è ormai noto, dei grassi che fluidificano il sangue poiché riducono l'aggregazione piastrinica e la formazione dei trombi. Essi sono inoltre ricchi di iodio e quindi adatti a stimolare la tiroide pigra del gruppo 0.
Da evitare aringhe in salamoia, polpo, caviale, salmone affumicato
Il latte, i latticini e le uova
Dev'essere drasticamente limitato il loro consumo, perché il gruppo 0 non riesce a sottoporli a metabolismo adeguato. Non si tratta della più nota allergia alimentare poiché quest'ultima non è causata da problemi digestivi bensì da una reazione dell'intero sistema immunitario che produce anticorpi specifici contro il latte e derivati. E' invece un'intolleranza alimentare che coinvolge solo l'apparato digerente, favorendo disturbi meno massivi. Si possono mangiare anche 4 o 5 uova alla settimana ma solo piccole quantità di latticini.
Indifferenti burro, fiocchi di latte, formaggio di capra, latte e formaggi di soia, mozzarella
Da evitare tutti gli altri formaggi compreso lo yogurt.
Gli olii e i grassi
Da evitare solo l'olio di arachide e di mais
semi e frutta secca sono una buona fonte di proteine.
Da evitare soltanto gli arachidi e i pistacchi.
I legumi
I soggetti di tipo 0 non sono in grado di metabolizzare in maniera adeguata alcuni tipi di legumi; tutto ciò comporta la riduzione dell'acidità e della funzionalità del loro tessuto muscolare.
Da preferire fagiolini con l'occhio
Indifferenti ceci, fagioli cannellini, fagioli rossi, fave, piselli, fagiolini
Da evitare fagioli bianchi e di Spagna, lenticchie
I cereali
Il gruppo 0 non tollera affatto i prodotti a base di farina di frumento, poiché contengono alcune lectine che reagiscono sia con i componenti del sangue che col sistema digestivo, interferendo con il corretto assorbimento. Il frumento è il primo responsabile dell'aumento di peso dei soggetti di gruppo 0. Da evitare anche il cuscus.
Indifferenti solo la farina di riso, il farro, il grano saraceno, il miglio soffiato, l'orzo e il riso soffiato e brillato, il pane di soia segale e il pane senza glutine, la farina di orzo e di segale (ma non il pane di segale).
Gli ortaggi
Rivestono un ruolo importante nella dieta del gruppo 0 ma non tutti.
Da evitare alcune brassinacee come il cavolo cappuccio, i cavolini di Bruxelles, il cavolfiore e la senape perché possono inibire la tiroide; alcune solanacee come la melanzana e la patata, perché possono provocare disturbi articolari perché le loro lectine tendono a depositarsi a livello delle articolazioni. Il mais tende a favorire l'obesità e il diabete interferendo con l'attività insulinica.
La frutta fresca
La varietà della frutta benefica per il gruppo 0 è molto alta.
Da preferire le prugne secche e fresche e i fichi perché tendono ad abbassare l'acidità del tratto digestivo evitando al gruppo 0, tendente all'iperacidità, la formazione di gastriti e ulcere. Anche il melone è alcalino ma è bene consumarlo con moderazione perché contiene funghi microscopici poco tollerato nel gruppo 0.
Da evitare (o moderare) le arance i mandarini e le fragole, la noce di cocco, l'avocado perché sono molto acidi. Anche il pompelmo è acido ma può essere consumato con moderazione perché durante i processi digestivi si comporta come un prodotto alcalino.
Le spezie
Scegliendo le spezie giuste è possibile aumentale l'efficienza dei sistemi digestivo e immunitario.
Da preferire il prezzemolo, il pepe di Cayenna e il curry perché stimolano la circolazione del tratto digestivo. Le alghe sono fonte di fucosio, atto a proteggere lo stomaco; stimolano inoltre il metabolismo contribuendo alla perdita di peso.
Da evitare il pepe bianco e nero e l'aceto perché irritano la parete gastrica.
IL PROGRAMMA PER IL GRUPPO A: il contadino
STORIA: il gruppo A apparve 20.000 anni fa, come risultato dell'adattamento dell'uomo cacciatore alla necessità di trovare nuove fonti di sostentamento a causa dello scarseggiare della selvaggina.
Alcuni uomini impararono prima a cibarsi di frutti selvatici e poi a coltivare la terra, trasformandosi da carnivori a vegetariani; inoltre, divenuti sedentari, si organizzarono in comunità sempre più numerose, esponendosi a un rischio maggiore di contrarre malattie trasmissibili dai propri simili.
Si trattò di un enorme cambiamento al quale questi uomini non sarebbero sopravvissuti senza un adeguamento delle proprie caratteristiche fisiche: il processo evolutivo innescato selezionò esemplari capaci di sfruttare al meglio i nutrienti dei vegetali e di difendersi efficacemente contro le infezioni da contagio. Tutto questo non sarebbe potuto succedere senza una mutazione delle caratteristiche del sangue (che svolge un ruolo fondamentale per il buon funzionamento dell'apparato digerente e del sistema immunitario - vedi sezione "Gruppi sanguigni e alimentazione"), generando un nuovo gruppo sanguigno: il gruppo A.
Gli appartenenti al gruppo A hanno ereditato dai propri predecessori una scarsa tolleranza delle proteine di origine animale e un sistema immunitario efficace contro le infezioni virali e resistente ai cambiamenti ma debole verso le malattie di tipo batterico (es.: bronchite) e poco attento nei confronti delle cellule tumorali che non riconosce immediatamente come nemiche.
Anche le esigenze fisiche del nuovo uomo cambiarono: mentre l'uomo cacciatore necessitava di grande forza e resistenza fisica per portare a termine con successo estenuanti battute di caccia, l'uomo contadino svolgeva attività che richiedevano soprattutto pazienza, resistenza e spirito di solidarietà. Tutto questo si può ritrovare oggi nella tipica insofferenza degli appartenenti al gruppo A verso ogni tipo di situazione stressante. Per questo motivo, gli eredi dei primi uomini contadini dovrebbero scegliere attività fisiche che prediligano costanza, resistenza e concentrazione, come le arti marziali e lo yoga che favoriscono il rilassamento, ma anche stretching, ciclismo e nuoto.
Caratteristiche del tipo A
Le persone di tipo A (in possesso, cioè, dell'antigene A sulla membrana dei globuli rossi) ricevono maggiori effetti benefici svolgendo una dieta vegetariana, in particolare con cibi naturali e freschi. Appartiene al filo genetico dei primi stanziamenti agricoli e dell'addomesticamento degli animali.
Potremmo così riassumere il profilo del tipo A
•è il primo vegetariano: necessita di un'alimentazione contadina per restare in linea e conservare energia.
•ha un apparato digerente sensibile
•ha un sistema immunitario troppo tollerante e poco vigile
•di adatta bene a condizioni ambientali e dietetiche stabili
•reagisce bene allo stress praticando attività rilassanti
Il tipo A è predisposto ai disturbi dell'apparato cardiovascolare e all'iperglicemia, a causa di una minore attività dell'insulina pancreatica. Dopo aver assunto cibi inadatti (carne rossa), il suo apparato renale svolge una minore attività emuntoria con ritenzione di liquidi, il suo apparato digerente ha un processo digestivo più lento e in generale si sente intorpidito e stanco. Il gruppo A, al contrario del gruppo 0, soffre in particolare di una minore acidità nella cavità gastrica che non permette una totale demolizione delle proteine della carne. Anche i latticini rallentano il suo metabolismo e poiché sono ricchi di grassi saturi, si rivelano un pericolo per la parete delle arterie.
Il frumento è considerato ambivalente: se ingerito in eccessiva quantità provoca un'acidità eccessiva a livello dei muscoli determinando un maggiore affaticamento (al contrario del gruppo 0 ove i muscoli tendono a funzionare meglio se mantenuti in leggera condizione di acidosi)
Nel gruppo A
determinano l'aumento di peso
•carne perché viene digerita male e favorisce accumulo di grassi e tossine
•latte e latticini perché rallentano il metabolismo delle altre sostanze nutritive
•fagioli di spagna e di lima perché interferiscono con gli enzimi digestivi e rallentano il metabolismo
•il frumento in eccesso perché inibisce l'attività dell'insulina e ostacola l'utilizzazione delle calorie
favoriscono la perdita di peso
•oli vegetali perché rendono la digestione più efficiente e prevengono la ritenzione di liquidi
•alimenti a base di soia perché rendono la digestione più efficiente e vengono metabolizzati rapidamente
•gli ortaggi perché vengono metabolizzati rapidamente e aumentano la motilità intestinale
•l'ananas perché aumenta l'utilizzazione delle calorie e la motilità intestinale
Alimenti particolari e gruppo A
La carne e pollame
Per raggiungere i maggiori benefici, il tipo A dovrebbe eliminare tutti i tipi di carne dalla dieta; tuttavia basta aumentare il consumo di pesce e preferire la carne più magra come il pollo e il tacchino al forno o alla griglia. Stare alla larga dagli insaccati perché contengono i nitriti, mal tollerati dal tipo A in possesso di succhi gastrici poco acidi.
Evitare agnello anatra coniglio cuore fegato maiale manzo oca salumi vitello
Indifferenti pollo, tacchino
Il pesce i crostacei
Il tipo A può assumere il pesce in modiche quantità tre o quattro volte la settimana ma deve evitare alcuni pesci come la sogliola perché contiene lectine che possono irritare il suo sistema digestivo.
Da preferire cernia, merluzzo, ombrina, salmone, sardine, sgombro, trota
Indifferenti luccio, palombo, pesce spada, spigola, tonno, trota salmonata
Meglio evitare anguilla, aragosta, aringa, calamari, cozze, gamberi, nasello, ostriche, persico-spigola, polpo, sogliola, vongole
Il latte, i latticini e le uova
Il tipo A tollera piccole quantità di formaggi fermentati ma deve evitare prodotti caseari a base di latte intero e limitare il consumo di uova giacché il suo sistema immunitario fabbrica anticorpi diretti contro uno dei principali costituenti del latte intero, la D-galattosamina. Questo zucchero, insieme al fucosio, dà origine all'antigene B il principale nemico del suo sistema immunitario. Se il tipo A soffre di asma bronchiale o di bronchite cronica, le reazioni allergiche tendono ad aggravarsi all'ingestione di latticini.
Da preferire formaggio e latte di soia
Indifferenti gelato allo yogurt, mozzarella magra, ricotta magra, yogurt alla frutta e magro
Meglio evitare burro, camembert, emmental, formaggini, formaggio fresco, gelato con il latte intero, gorgonzola, latte intero e scremato, parmigiano provolone.
Gli olii e grassi
Il tipo A non necessita di un grande apporto di grassi, al contrario deve limitarli. Al contrario, un cucchiaio d'olio di oliva al giorno sull'insalata o sulla verdura contribuisce a una migliore funzionalità del processo digestivo; è inoltre ricco di acidi grassi mono-insaturi che aiutano a ridurre il colesterolo LDL e innalzano le HDL. Le lectine contenute nell'olio di mais e di semi di arachide, invece, causano problemi digestivi.
I legumi
Il tipo A prospera ingerendo le proteine contenute nei legumi. Tuttavia i fagioli bianchi di Spagna, quelli di Lima, i fagioli rossi e i ceci contengono una lectina che può ridurre la produzione dell'insulina e favorire l'iperglicemia.
I cereali
Il tipo A si adatta bene a una dieta a base di cereali ma deve preferire i prodotti meno raffinati. Il glutine di frumento, in particolare, produce un'eccessiva quantità di acido che potrebbe danneggiare il suo sistema muscolare. In quel caso assumere frutta che genera un aumento di alcalinità.
Da preferire grano saraceno, dolci di riso, pane di soia, farina d'avena di segale di riso
Indifferenti crusca di riso e d'avena, fiocchi di mais, farina d'avena di mais e di riso, miglio soffiato, orzo, riso soffiato, pane di farro e di miglio, pane di sola segale e senza glutine
Da evitare pane di frumento integrale, pane di segale e altri cereali, farina bianca e di frumento integrale, pasta fresca di grano tenero, pasta di semola di grano duro.
Gli ortaggi
Sono di vitale importanza per il tipo A perché forniscono minerali enzimi e antiossidanti. Meglio però assumerli crudi o cuocerli al vapore o al forno per ridurre più possibile la perdita di quelle sostanze.
Sono tuttavia raccomandati i broccoli ricchi di antiossidanti; rinvigoriscono il sistema immunitario (particolarmente vulnerabile nel gruppo A) e prevengono le mutazioni cellulari. Consigliati anche il cavolo verde, le carote, la verza, la zucca e gli spinaci; in modo particolare l'aglio che nel tipo A, oltre la fluidificazione del sangue, svolge in modo più puntuale le sue proprietà difensive e antibiotiche. Anche le cipolle bianche contengono un potente antiossidante chiamato quercetina.
Da evitare invece i peperoni e le olive fermentate che possono provocare disturbi della digestione gastrica; anche i pomodori, le patate, il cavolo rosso e bianco contengono delle lectine che nel tipo A e B posseggono un potere agglutinante nocivo per l'apparto digerente. In sintesi.
Da preferire aglio, bietole, broccoli, carciofi, carote, cavolo rapa e verde, cicoria, cipolle rosse gialle e spagnole, lattuga romana, porro, prezzemolo, rafano, rape, scarola, spinaci, tarassaco, verza, zucca.
Indifferenti asparagi, avocado, barbabietole, cavolfiore, cavolini di Bruxelles, cerfoglio, cetrioli, cime di rapanello, cipolle verdi, crescione d'acqua, cumino, coriandolo, finocchi, indivia, altre lattughe, mais, olive verdi, radicchio, rapanelli, rucola, scalogno, sedano, zucchini.
Da evitare cavolo bianco cinese e rosso, funghi coltivati, melanzane, olive greche, nere e spagnole, patate bianche, dolci e rosse, peperoncino, peperoni gialli, rossi e verdi, pomodori.
La frutta fresca
Il tipo A deve mangiare frutta almeno tre volte al giorno (a meno che non abbia problemi di calorie per sovrappeso). E' tuttavia importante che scelga la frutta più alcalina come i frutti di bosco e le prugne per equilibrare l'azione dei cereali che tendono a rendere i muscoli più acidi. Anche i meloni mielati sono alcalini ma poiché contengono un'elevata quantità di funghi microscopici (le muffe) potrebbero dare problemi digestivi. I frutti tropicali, come il mango e le papaia, contengono un enzima digestivo che non è benefico per il tipo A come lo è per gli altri gruppi. L'ananas è invece un ottimo digestivo.
Assolutamente da evitare sono le arance che irritano lo stomaco del tipo A, povero di succhi acidi, e interferiscono con l'assorbimento dei minerali indispensabili. Il pompelmo invece, pur essendo acido, esplica un'azione benefica perché al termine della digestione tende a divenire alcalino. Anche i limoni, controllando la produzione di muco gastrico, svolge nel tipo A un potere benefico. Per aumentare l'assunzione di vitamina C, potente antiossidante e antitumorale, si può far uso anche di Kiwi.
La lectina contenuta nella banana non è ben tollerata dal tipo A. Per assumere potassio, fare uso di albicocche, fichi e altre varietà di melone.
Da preferire albicocche, ananas, ciliegie, fichi freschi e secchi, limoni, miritlli, more, pompelmo, prugne nere, rosse, verdi e secche, uva sultanina.
Indifferenti anguria, avocado, cachi, datteri, fichi d'india, fragole, kiwi, lamponi, melagrana, mele, melone d'inverno, di Spagna e gialletto, pere, pescanoce, pesche, pone, ribes nero e rosso, uva.
Da evitare arance, banane, mandarini, mango, melone mielato, noci di cocco, papaia, rabarbaro.
I semi e la frutta secca
Semi di zucca, di girasole, mandorle e noci sono alimenti preziosi per il tipo A perché correggono il deficit di proteine dovuto all'eliminazione della carne. Tuttavia essi contengono molte calorie e richiedono un grande lavoro del sistema epatico. Sono quindi da evitare in una dieta atta a perdere peso e in coloro che hanno problemi ipercolesterolemia e insufficienza epatica.
Le bevande
Un bicchiere di vino rosso è un ottimo aiuto per il cuore. Anche il caffè e il tè verde vanno bene (meglio se alternati) perché stimolano la produzione di acido gastrico.
Da preferire Caffè, tè verde, vino rosso
Indifferenti vino bianco
Da evitare acqua di seltz e di soda, bibite a base di cola, birra, liquori, tè nero anche deteinato.
Il programma per il gruppo B: il nomade
STORIA: circa 15-10.000 anni fa, nella zona dell'Himalaia, ebbe origine il terzo gruppo sanguigno, il gruppo B. Il clima ostile e il territorio inospitale minacciavano seriamente la sopravvivenza delle popolazioni locali. Questi uomini non potevano procurarsi il cibo con la caccia, per la penuria di selvaggina, ne esclusivamente con l'agricoltura, per l'aridità del terreno. La pastorizia e i prodotti caseari divennero un'importante fonte di sostentamento e la vita nomade fu la conseguenza della ricerca di pascoli per il bestiame.
L'uomo, che in origine non era strutturato per resistere a lunghi periodi di carestia e alle infezioni procurate dal freddo, sopravvisse grazie ad una rapida ma crudele selezione naturale che favorì esemplari straordinariamente resistenti a condizioni di vita estreme.
Come già spiegato, la chiave del successo di ogni processo evolutivo è la capacità di adattamento a nuove risorse alimentari e l'abilità a sconfiggere nuove malattie. Anche in questo caso, le popolazioni nomadi mutarono il proprio organismo in questa direzione: il nuovo gruppo sanguigno presentava un antigene compatibile con le proteine del latte e dei prodotti caseari fermentati, l'apparato digerente era strutturato per assorbire facilmente cibi con caratteristiche differenti tra loro, come carne, cereali e latticini, e accumulare scorte energetiche da utilizzare nei periodi di carestia e, infine, il sistema immunitario risultava estremamente efficiente.
I moderni appartenenti al gruppo B sono particolarmente portati per attività fisiche che richiedono grande resistenza, come jogging, ciclismo e alpinismo e ottengono ottimi risultati in sport estremi come il triathlon.
Il gruppo B, quindi, appartiene al filo genetico dei gruppi umani divenuti nomadi e pastori, il cui organismo era portato ad adattarsi a sempre nuove culture. E' dotato di caratteristiche uniche e a volte camaleontiche con un sistema immunitario più evoluto e vigile e quindi in grado di resistere ai cambiamenti e alle aggressioni che colpiscono le società più sviluppate, come i disturbi cardiovascolari e tumori.
Potremmo così riassumere il profilo del tipo B:
•ha un apparato digerente efficiente
•ha un sistema immunitario vigile
•si adatta bene ai cambiamenti dietetici
•preferisce il latte e i prodotti caseari
•reagisce allo stress equilibrando l'attività mentale e fisica
La dieta del gruppo B è quindi molto bilanciata, comprendendo il meglio del regno animale e vegetale.
La perdita di peso
Per evitare l'aumento di peso il gruppo B deve astenersi dal granoturco, dal grano saraceno etc che interferiscono con l'attività insulinica ostacolando il metabolismo e provocando ipoglicemia. Come il gruppo 0, non tollera la lectina del frumento. La tiroide invece funziona bene e i prodotti caseari sono ben tollerati.
Favoriscono l'aumento di peso
•granoturco, lenticchie, grano saraceno, frumento perché riducono l'attività insulinica
•arachidi perché riducono l'attività insulinica e la funzionalità epatica
Favoriscono la perdita di peso
•ortaggi verdi, carne, fegato, uova e latticini perché attivano il metabolismo
Alimenti particolari e gruppo B
La carne e il pollame
Sembra che la carne bovina rossa sia alla base delle malattie autoimmunitarie e dell'astenia che colpisce il gruppo B. I suoi antenati si adattavano meglio alla carne di pastorizia. Anche la carne di animali più domestici è poco indicata.
Da preferire agnello, coniglio, montone
Indifferenti fagiano, tacchino, vitello
Da evitare manzo, anatra, maiale, oca, pollo, quaglie, salumi in genere
Il pesce, i crostacei e i frutti di mare
Il pesce è un ottimo alimento per il gruppo B, specie di acque fredde e profonde (merluzzo, salmone etc) ricchi com'è noto di oli polinsaturi atti a proteggere le arterie e ad abbassare il livelli di colesterolo nel sangue. Granchi, aragosta e frutti di mare sono invece sconsigliati perché contengono lectine dannose per il gruppo B. Fanno parte dei cibi vietati, ad esempio, nella Bibbia che rispecchia l'antica cultura nomade; i divieti antichi riflettono quasi sempre motivi d'igiene alimentare.
Da evitare acciughe, anguilla, aragosta, cozze, gamberi, granchi, lumache, ostriche, polpo, rane, spigola, salmone affumicato, vongole.
Gli olii e i grassi
Sono da evitare l'olio di rachide, di girasole, di sesamo e di mais perché contengono lectine dannose al gruppo B.
I legumi
Da evitare i ceci, i fagioli con l'occhio e le lenticchie perché contengono lectine che interferiscono con l'attività insulinica del gruppo B.
I cereali e i prodotti da forno
Sono ben tollerati, ad eccezione del frumento che contiene una lectina che si attacca ai recettori dell'insulina presenti sulle cellule adipose.
Da evitare anche pane di cerali misti, di frumento integrale e di soia.
Indifferente il pane di segale, di farro e di altri cereali.
Gli ortaggi
Il gruppo B può usare una grande quantità di ortaggi eccetto i pomodori che contengono una lectina mal tollerata dalla parete gastrica; il mais, le cui lectine interferiscono con l'efficienza dell'insulina e quindi alterano il metabolismo dei carboidrati e le olive che contengono dei funghi microscopici potenzialmente responsabili per i gruppo B di reazioni allergiche. Da limitare anche i carciofi, i ravanelli, la zucca.
Poiché il gruppo B tende ad essere più vulnerabile per le infezioni virali e le malattie autoimmunitarie, è necessario che privilegi molto le verdure a foglia verde, ricche di magnesio, un minerale che aiuta l'organismo a combattere l'affaticamento e quindi a salvaguardare le difese immunitarie.
La frutta fresca
Da evitare solo l'avocado, i cachi, i fichi d'india, la noce di cocco.
La frutta secca
Alcune specie come i semi di arachide, i pistacchi e i pinoli sono da evitare perché contengono lectine dannose al gruppo B.
Il programma per il gruppo AB: l'uomo dell'era moderna
STORIA: il gruppo AB è ancora oggi il più raro. E' l'ultima trasformazione del sangue umano e, piuttosto che da un'esigenza evolutiva, ebbe origine circa 1.000 anni fa nella zona del Caucaso dalla mescolanza tra le popolazioni nomadi, prevalentemente di gruppo B, e quelle stanziali, prevalentemente di gruppo A.
Il gruppo AB è una miscela tra i due gruppi "genitori" e questa eredità può essere in acluni casi un punto di forza e in altri un grande limite. Presenta entrambi gli antigeni A e B e pertanto non può sviluppare anticorpi A o B: questo lo protegge dalle malattie autoimmuni poiché il sistema immunitario non è indotto ad attaccare parti del proprio organismo. Lo svantaggio è la tendenza a non attivarsi nemmeno in presenza di cellule mutanti del proprio sistema, esponendosi maggiormente ai tumori. Le sue caratteristiche immunitarie lo hanno protetto durante le grandi epidemie medievali, come il tifo e la peste. E' invece maggiormente soggetto alle infezioni batteriche delle vie respiratorie, alle infezioni da Candida e ai parassiti intestinali, mentre risulta ben protetto dai virus del raffreddore.
Ha un apparato digerente piuttosto sensibile, in grado di tollerare solo i cibi vantaggiosi per entrambi i gruppi A e B, con debite eccezioni come i pomodori e le lectine del frumento che però, in dosi eccessive, possono causare aumento di peso.
Dal punto di vista dell'attività sportiva, gli appartenenti a questo gruppo sono quelli che maggiormente rispecchiano le caratteristiche dell'era moderna: lo sport non è fondamentale ma comunque vantaggioso e pertanto dovrebbero prediligere attività rilassanti come il nuoto, il golf, lo yoga e le lunghe passeggiate.
Il gruppo AB è relativamente giovane, raro e anche biologicamente complesso. Ha fatto la sua comparsa meno di mille anni fa ed è posseduto solo dal 2-5 per cento della popolazione. In linea di massima, la maggior parte dei cibi dannosi per il gruppo A o B sono dannosi anche per il gruppo AB con qualche eccezione.
La perdita di peso
La contemporanea presenza dei due antigeni A e B crea alcuni problemi. La predisposizione genetica a consumare la carne (caratteristica del gruppo B), resta insoddisfatta nel gruppo AB poiché le cellule del suo stomaco secernono, come nel gruppo A, scarse quantità di acido cloridrico e di ormoni ad esso collegati: una condizione che rende difficile la digestione della carne. Per una diminuzione di peso, il gruppo AB deve quindi ridurre drasticamente il consumo di carne. Anche il consumo dei fagioli di Spagna e di Lima, del granoturco, del grano saraceno o dei semi di sesamo devono essere evitati, come nel gruppo B, poiché limitano l'efficienza dell'attività insulinica a favore del metabolismo dei carboidrati. Sebbene il gruppo AB tolleri bene i cibi a base di frumento, deve tuttavia limitarne il consumo perché renderebbe il suo tessuto muscolare troppo acido, mentre il metabolismo del gruppo AB è più efficiente in condizioni alcaline.
Favoriscono l'aumento di peso
•carne rossa, fagioli di Spagna, granoturco, grano saraceno perché i loro grassi vengono scarsamente metabolizzati alterando la flora del tratto intestinale
•fagioli e di Lima perché limitano l'efficienza dell'attività insulinica per il metabolismo dei carboidrati
•frumento perché limitano l'efficienza dell'attività insulinica e l'alcalinità muscolare
Favoriscono la diminuzione di peso
•pesce attiva il metabolismo
•latte e formaggi perché migliorano la produzione d'insulina
•ortaggi a foglia verde perché attivano il metabolismo
ananas perché stimola la motilità intestinale
Alimenti particolari e gruppo AB
Carne e pollame
La bassa acidità gastrica non permette di digerirla bene, se non assumendone ridotte quantità e in modo poco frequente. Da preferire,comunque, la carne di agnello di coniglio e di tacchino.
Il pesce e i crostacei
Sono un'ottima fonte di proteine per il gruppo AB. Da evitare solo le acciughe, l'anguilla, i gamberi, le ostriche, il polpo, la spigola, il salmone affumicato, le vongole.
Il latte, i latticini e le uova
In questo caso, la componente B assume un ruolo dominante nei confronti della A. Via libera perciò allo yogurt e ai formaggi magri. La componente A, tuttavia, tende a produrre un eccesso di muco responsabile dei disturbi respiratori, di sinusiti e otiti. In presenza di questi problemi e nell'ipercolesterolemia, ridurre il consumo dei prodotti caseari stagionati, del burro e delle uova.
Olii e grassi
Il gruppo AB deve privilegiare l'olio di oliva per la presenza di grassi monoinsaturi, l'olio di mais, ricco di grassi polinsaturi, solo a crudo; l'olio di arachidi, ricco di grassi saturi che favoriscono il tasso di colesterolo nel sangue, solo nella frittura
La frutta secca
Da limitarne il consumo perché contiene lectine in grado di ridurre nel gruppo AB l'attività dell'insulina e quindi il metabolismo dei carboidrati
I legumi
Sono da evitare solo i fagioli di Spagna e di Lima, i ceci, i fagiolini con l'occhio e le fave.
I cereali
Il gruppo AB tollera bene i cereali. Unico a creare qualche problema è il frumento perché potrebbe favorire l'eccesso di muco, specie in soggetti con problemi del tratto respiratorio, dei seni nasali e dell'orecchio. E' bene, tuttavia, che il gruppo AB limiti il consumo di pasta a una o due volte la settimana.
Gli ortaggi
Gli ortaggi freschi sono, per il gruppo AB, addirittura essenziali perché riducono il rischio cardiovascolare a cui è sottoposto. E' bene assumerli anche più volte al giorno. Anche i pomodori, mal tollerati in A o in B, non creano problemi. Qualche problema dai carciofi, il mais, i peperoni, le olive nere, i rapanelli.
La frutta fresca
Il tipo AB deve privilegiare i frutti più alcalini come l'uva, le prugne e i frutti di bosco. Da evitare le arance perché irritanti lo stomaco e quindi in grado di interferire con l'assorbimento di alcuni minerali indispensabili. Il pompelmo e il limone, invece, nel momento della digestione sviluppano un certo grado alcalinità e quindi possono essere assunti senza problemi. La banana produce problemi di assorbimento nel gruppo AB; al suo posto, per una buona fonte di potassio, sono da consumare le albicocche, i fichi e il melone.
I succhi e le bevande
Il gruppo AB dovrebbe iniziare la giornata bevendo un bicchiere di acqua insaporita col succo di mezzo limone, atto ad eliminare l'eccesso di muco. Altre bevande da preferire sono il succo di carote, di ciliege, di mirtilli, di uva, di papaia.
Le spezie
Il gruppo AB deve limitare l'assunzione di sale di sodio e l'aceto; evitare il pepe, l'aglio, il curry, il prezzemolo.
Le conserve e le salse
Da evitare tutti i cibi in salamoia e sottaceto nonché il ketchup che contiene aceto.
Gl'infusi e le bevande
Il gruppo AB deve stimolare il suo sistema immunitario troppo pigro anche con infusi di alfa alfa, di bardana, di biancospino, di camomilla, di echinacea, di rosa canina. Ottimo il vino rosso per la sua attività sulle arterie in grado di ridurre il rischio cardiovascolare; anche una o due tazzine di caffè perché aumenta l'acidità e quindi la digestione gastrica e contiene i medesimi enzimi presenti nella soia. Per ottenere il massimo dei vantaggi, è consigliabile alternare regolarmente caffè e tè verde.
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domenica 26 maggio 2013
Repressione e intimidazioni contro i cassintegrati di Pomigliano
By
crazyhorse
– 26 maggio 2013Posted in: (Inter)Nazionali, Notizie
Questa mattina il Comitato di Lotta Cassintegrati e Licenziati Fiat e Terziarizzate insieme a decine di studenti e attivisti ha svolto un presidio nel piazzale della Villa Comunale a pochi metri dal locale pubblico che la scorsa settimana era stato occupato dai cassintegrati e chiuso la sera stessa dalla polizia su ordine del sindaco Russo.
Anche stamattina abbiamo subito toccato con mano la volontà del sindaco di chiudere ogni spazio di agibilità alle rivendicazioni del movimento dei cassintegrati: la piazza era presidiata sin dal mattino da numerosi agenti della digos supportati da decine di agenti in assetto antisommossa, i quali hanno prima impedito fisicamente al Comitato di avvicinarsi alla sede sgomberata e poi, a seguito dell’esasperazione degli operai, hanno iniziato a spintonare facendo cadere un compagno con la testa a terra.
Il comitato ha così deciso di spostare la protesta prima sotto al comune di Pomigliano, poi nei pressi della libreria Feltrinelli dove si stava svolgendo un incontro tra alcuni parlamentari del PD e un ristrettissimo numero di crumiri della FIM. La sala era già stata abbandonata da alcune decine di minuti, e gli stessi dipendenti della libreria parlavano di un incontro “informale” che aveva coinvolto non più di 6-7 persone, parlamentari compresi!
Mentre i sindacalisti collusi e asserviti a Marchionne si incontrano di nascosto con esponenti del parlamento per decidere il decino di migliaia di cassintegrati, gli operai che non abbassano la testa e rifiutano il ruolo di servi della Fiat vengono aggrediti, minacciati e sgomberati dai luoghi pubblici che l’amministrazione Russo lascia nel più completo abbandono!
Ciò è tanto più intollerabile se si pensa che il personaggio in questione, Raffaele Russo, rappresenta una vecchio rottame della prima repubblica, da decenni colluso con il malaffare e i poteri forti cittadini e nazionali prima come esponente del PSI di Craxi e ora, manco a dirlo, rappresentante della destra berlusconiana: un sindaco che già in più occasioni pubbliche ha dimostrato il suo disprezzo totale per gli operai di Pomigliano e il suo cinico disinteresse per le sorti di quelle migliaia di uomini e donne che per decenni hanno creato quella ricchezza di cui si sono appropriati Russo e il suo mandante Marchionne!
Le forze dell’ordine, se avessero solo un minimo senso del pudore e della giustizia, dovrebbero cercare i criminali nelle stanze del consiglio comunale, non certo tra i cassintegrati che manifestano alla luce del sole nelle piazze e fuori ai cancelli!
Intanto in queste ore si rincorrono le voci su un ennesimo dietrofront della Fiat, la quale aveva prima ventilato la possibilità di un parziale rientro dei cassintegrati, e ora invece vuol sfruttare l’aumento delle vendite nel periodo estivo aumentando i ritmi e peggiorando le condizioni di chi già lavora, quindi usando anche questa fase di meggiori vendite solo per aumentare i profitti!
Tutto ciò mentre CGIL-CISL-UIL-UGL si apprestano a ratificare l’ennesimo provvedimento limitativo alla libertà sindacale e di sciopero, accettando finanche il criterio dell’esigibilità degli accordi, ovvero l’impossibilità per gli operai di scioperare contro un accordo firmato dai sindacati di Stato!
Ma oramai la misura è colma, ed è per questo che padroni ed istituzioni si trincerano dietro la repressione e i manganelli!
Non hanno più alcuna risposta da dare, sono dei falliti e per questo rifiutano il confronto e impediscono ai cassintegrati persino l’utilizzo di una sede pubblica di pochi metri quadrati in cui poter discutere e confrontarsi!
Nel resto d’Italia la musica sta iniziando a cambiare: contro le loro politiche di disoccupazione, miseria, sfruttamento e morte una nuova generazione di proletari sta rialzando la testa, rivendicando il diritto al lavoro stabile e soprattutto la garanzia di un salario pieno, lavoro o non lavoro!
Dev’essere così anche a Pomigliano!
Torneremo a breve da dove ci hanno cacciato, più forti e più determinati di prima!
Ogni sgombero sarà una barricata!
Solo la lotta paga!
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venerdì 24 maggio 2013
"C'era proprio bisogno di un ministro di colore?"
Così il parroco don Alessandro Loi che poi aggiunge: "Mischiare le razze è pericoloso"
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Così il parroco don Alessandro Loi che poi aggiunge: "Mischiare le razze è pericoloso"
Polemica Sardegna. Su Facebook, il parroco di Lotzorai ha scritto una frase censurabile sul neo ministro dell'Integrazione, Cecile Kyenge.
"C'era proprio bisogno di un ministro di colore? Con tutto il rispetto per la signora". Queste le parole di don Alessandro Loi, 65 anni, che poi aggiunge: "Non sono razzista, ma mischiare le razze è pericoloso".
"Dispiace davvero - afferma l'esponente di Sel Michele Piras - leggere tanto odio nelle parole di un uomo di Chiesa e ci chiediamo cosa ne pensi il Vescovo e Papa Francesco di una tale stridente contraddizione con il messaggio evangelico". Il parroco si è giustificato dicendo che ha semplicemente affermato quello "che molti pensano. Non sono razzista e non ho nulla in contrario, ma ritengo la scelta inopportuna". Mah...
Il fatto è come ci hanno sempre detto "i sinistri e non solo loro" che gli extracomunitari sono una ricchezza per il paese e che loro svolgono i lavori umili che gli Italiani (bontà loro) si schifano a fare; purtroppo nessun Italiano voleva fare il ministro ed ecco che hanno nominato questa tipa, pensate che sono dovuti andare in Africa per trovarne una.
Milano: il sindaco Pisapia mette l’aria condizionata ai rom
Pubblicato da ImolaOggi NEWS, POLITICA mag 24, 2013
di Lorenzo Mottola
Mentre ci sono famiglie Italiane che vengono sfrattate e vivono sotto i ponti questo "signore" spende soldi dei cittadini per sostenere dei delinquenti, parassiti sociale e stranieri.
pisapia24 magg . Manca la jacuzzi e il garage adattato per i Suv, ma per il resto il servizio è da hotel di Dubai. Stiamo parlando del nuovo campo rom a cinque stelle che la giunta Pisapia si prepara a inaugurare alla periferia di Milano. Tra un mese la struttura aprirà finalmente i battenti, pronta per ospitare i rom allontanati dagli insediamenti abusivi. Resteranno qui finché non troveranno una collocazione migliore. Poche settimane, poi dovranno levare il disturbo. In teoria.
In pratica, la stessa giunta ammette che far passare questo concetto sarà complicato. Difficile che qualcuno insista per andarsene, soprattutto se si considera che il Comune ha deciso di dotare la struttura di ogni comfort, dall’aria condizionata in tutti i locali fino a un servizio di vigilanza ventiquattr’ore su ventiquattro. (…)
Come spiega Lorenzo Mottola su Libero di venerdì 24 maggio, Giuliano Pispaia mette l’aria condizionata ai rom: ecco la Milano degli arancioni. Il sindaco decide di installare climatizzatori e vigili in servizio ventiquattr’ore su ventiquattro nei nuovi campi. Ai nomadi vanno anche le case per coppie ricavate nelle ex caserme.
Cura cancro con dieta
Guarisce da un cancro incurabile modificando la dieta: l’incredibile testimonianza
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E se per curare il cancro fosse sufficiente modificare la dieta? Una recentissima testimonianza supporta questa teoria. La storia ha dell’incredibile: Allan Taylor, un uomo di 78 anni di Middlesbrough, Gran Bretagna, sarebbe guarito del tutto da un cancro ritenuto incurabile semplicemente sostituendo la carne rossa e i derivati del latte con 10 frutti e verdure al giorno. I dottori avevano comunicato al nonnino che purtroppo non c’era più niente da fare per curare il tumore al colon per cui aveva già subito un’operazione e diverse cure, e che ormai si era espanso fino a raggiungere l’intestino.
L’infausta notizia gli era stata comunicata per mezzo di una lettera che lo informava che non c’era più motivo di proseguire la chemioterapia e che nemmeno un’operazione avrebbe potuto aiutarlo. “Mi hanno detto che se avessero asportato il cancro, si sarebbe sicuramente sviluppato di nuovo da qualche altra parte”, ha dichiarato Taylor al Sunday Mirror, “ma ero determinato a rimanere ottimista e trovare la mia cura da solo”.
Così il signor Taylor non si è dato per vinto e ha iniziato a cercare su internet una cura alternativa per sconfiggere il male per cui i dottori ritenevano non ci fosse più nulla da fare. Dopo un’attenta ricerca, il 78enne ha deciso di cambiare radicalmente la propria dieta – e migliorare così drasticamente la propria condizione clinica.
Mr Taylor ha così sostituito la carne rossa e i derivati del latte con 10 porzioni di frutta e verdura tutti i giorni. La sua dieta includeva erbe in polvere, curry, semi di albicocca e pastiglie di selenio. “Il 6 agosto ho ricevuto una lettera dall’ospedale che diceva che dagli esami risultava che il mio cancro fosse completamente sparito. Ero guarito”.
Il fortunato ultrasettantenne è convinto che il cucchiaino di orzo in polvere sciolto in acqua calda che beveva tutte le mattine e tutte le sere abbia avuto un ruolo particolarmente cruciale nella sua guarigione. “Non ho nessun dubbio riguardo al fatto che la mia dieta mi abbia salvato la vita” ha dichiarato. “E tutto con un costo di 40€ a settimana!”
In conclusione, la notizia è frutto di una testimonianza, riportata fedelmente, ma non ci sono prove scientifiche che sia stata effettivamente la dieta il motivo della guarigione del Signor Taylor – anche se questo è quanto lui afferma. Ciò non toglie che alcune delle sostanze citate dal fortunato 78enne possano sicuramente portare dei benefici alla salute e in particolare:
- l’orzo in polvere abbatte l’acidità gastrica
- il curry ha proprietà antinfiammatorie per stomaco e intestino
- il selenio ha proprietà antiossidanti che proteggono le cellule dai radicali liberi
- i semi di albicocca contengono la vitamina B17, che sembra reagisca solo in presenza di un enzima contenuto in grandi quantità nelle cellule colpite dal cancro.
Un insieme di fattori da non sottovalutare, anche se solo gli esperti potranno fornirci un verdetto definitivo sulla guarigione di Allan Taylor.
Leggi anche:Prevenire il tumore con il codice europeo contro il cancroCancro alla prostata: sconsigliato il test per diagnosticarloCancro e metastasi potranno essere curati grazie ad una proteina che blocca l’ipossiaOggi la Giornata Nazionale della ricerca scientifica contro il cancro
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Malgrado l'Italia è al collasso si fanno spese folli.
IL PROGETTO DIFENSIVO
Mauro, lo sponsor degli F35 nel governo Letta
Il ministro rilancia i caccia. Per sdebitarsi con Finmeccanica. Che nel 2012 è stata uno dei finanziatori del Meeting di Cl.
di Marco Mostallino
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Il ministro della Difesa Mario Mauro.
(© Imagoeconomica) Il ministro della Difesa Mario Mauro.
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Sull’acquisto dei caccia bombardieri F35 il governo di Enrico Letta non cambia idea, nonostante la crisi e i guasti dei conti pubblici.
L'ha assicurato il ministro della Difesa Mauro Mauro (Scelta civica) in un'intervista a Il Messaggero: secondo l’ex esponente del Popolo della libertà passato con Mario Monti gli «F35 servono per fare la pace» e non la guerra.
Mauro in fondo ha ragione: l’apparecchio prodotto da Lockheed Martin, Alenia (Finmeccanica) e altre aziende finora ha fallito quasi tutti i test in volo e, secondo gli esperti americani, per ora non è utilizzabile in combattimento perché inferiore come prestazioni ai concorrenti prodotti da altre multinazionali.
L'ITALIA HA INVESTITO 17 MLD. Ma l'Italia, a differenza di Canada e Olanda che hanno disdetto gli ordini, tira dritto nella sua spesa di 17 miliardi di euro per 90 esemplari di un aereo ancora in fase sperimentale, e i cui costi di produzione e manutenzione crescono anno dopo anno, mentre il ministro del Lavoro Enrico Giovannini ha annunciato l'impossibilità di trovare i 12 miliardi che servirebbero per rilanciare l'occupazione.
ALI ASSEMBLATE A CAMERI. In Italia, al progetto lavora Alenia che, nello stabilimento di Cameri, in provincia di Novara, deve assemblare le ali dell'aereo la cui produzione è stata spalmata tra decine di aziende, soprattutto americane, per cercare di placare le polemiche che anche negli Usa hanno accompagnato gli F35 sin dalla loro progettazione a causa degli altissimi costi per i contribuenti statunitensi.
Alenia fa parte del gruppo statale Finmeccanica, da sempre molto vicino alle attività culturali e sociali svolte dai politici che si sono avvicendati al ministero della Difesa: l'ex ministro Claudio Scajola, per esempio, è indagato per una tangente che avrebbe incassato dal gruppo statale, nell'ambito di una serie di forniture militari all'estero.
Nel 2005 Finmeccanica sponsor del Meeting di Rimini di Cl
Un esemplare di F35: l'Italia ne ha ordinati 90 per una spesa di 17 miliardi.
(© Getty Images) Un esemplare di F35: l'Italia ne ha ordinati 90 per una spesa di 17 miliardi.
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Ma oltre a questi aspetti, vi sono poi le iniziative perfettamente lecite di sostegno politico, culturale e persino religioso: nel 2005, per esempio, Oto Melara (armamenti) è stata sponsor di un convegno organizzato a Cagliari da Salvatore Cicu (Forza Italia, corrente di Scajola), allora sottosegretario alla Difesa, mentre la stessa capogruppo Finmeccanica è stata nel 2012 ospite e sponsor del Meeting di Rimini, l'incontro annuale di Comunione e liberazione, organizzazione della quale Mauro è uno dei leader, insieme con Roberto Formigoni.
LEGAMI TRA MOVIMENTO E POLITICA. I contatti tra Cl e Finmeccanica sono di vecchia data, tanto che l'ex amministratore delegato Giuseppe Orsi è stato ospite del Meeting, prima di finire arrestato con l'accusa di corruzione.
Ma il gruppo ha contatti politici a 360 gradi, tanto che nel consiglio di amministrazione di Alenia fino al 2010 sedeva anche l'ex sindaco di Novara, il leghista Massimo Giordano, dimessosi poi dall'azienda per diventare assessore regionale in Piemonte nella giunta di Roberto Cota.
SALVARE I SITI DI PRODUZIONE. Dal canto suo Mauro, appena nominato ministro della Difesa, ha subito fatto una campagna per una forza militare comune europea e, in una serie di interviste rilasciate a giornali stranieri ha sostenuto per l'acquisto degli F35 è necessario per una politica di cooperazione, anche perché salverebbe alcuni «siti produttivi altrimenti destinati alla chiusura», senza però specificare a quali stabilimenti si riferisca.
D'altra parte il ministro ciellino, montiano ed ex berlusconiano, è perfettamente in linea con i suoi predecessori, visto che l'operazione F3 venne avviata nel 1999 dal governo di Massimo D'Alema, quindi confermata da tutti gli esecutivi successivi, guidati da Silvio Berlusconi, Romano Prodi e Monti.
Venerdì, 24 Maggio 2013
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giovedì 23 maggio 2013
Il presidente del consiglio europeo (E. U.)
Designato a una cena del gruppo tenutasi il 12 novembre nel Castello di Hertoginnedal, alle porte di Bruxelles
La decisione di nominare presidente permanete della nuova Unione europea disegnata dal Trattato di Lisbona il premier belga Herman Van Rompuy - membro del partito dei Cristiani Democratici Fiamminghi e appassionato di poesia giapponese - è stata presa la sera del 12 novembre in una cena a porte chiuse nel Castello di Hertoginnedal, alle porte di Bruxelles.
A organizzare la cena, cui ha parteciapto lo stesso Van Rompuy, il famoso Bilderberg Club: il più potente, riservato e discusso organo decisionale privato del mondo che dal 1954 riunisce i vertici politici, finanziari, industriali, militari e mediatici dei paesi occidentali.
Secondo la indiscrezioni apparse sulla stampa belga, in particolare sul quotidiano De Tijd (poi riprese anche dal Times di Londra), durante la cena il futuro presidente europeo ha dichiarato che una volta in carica si sarebbe fatto promotore di una tassa europea.
Proprio nel Castello di Hertoginnedal, di proprietà della famiglia reale belga e in passato sede di un antico priorato religioso femminile, nel 1956 si tennero i primi negoziati per la creazione della Cee e dell'Euratom, embrioni dell'odierna Unione europea.
Van Rompuy, nonostante il suo apparente basso profilo, è da tempo un frequentatore sia del Bilderberg Club che della Commissione Trilaterale, altro potente organismo sovranazionale fondato e presieduto da David Rockefeller.
Enrico Piovesana
Quest'essere equivale al presidente della Europa ha più potere del presidente U.S.A. nominato dai banchieri e dalla massoneria, non è stato eletto da nessuno e solo in pochi lo conoscono, però costui ci condiziona la nostra vita.
La banda del 5%
23 MAG 11:27
1. L'EX DI BANCA DRESDNER, ANTONIO RIZZO, INCASTRA CON UN VIDEO LA “BANDA DEL 5%” - 2. UN FILMATO RUBATO A TAVOLA DEL DIALOGO AVVENUTO NEL DICEMBRE 2007 TRA DUE BANCHIERI DI DRESDNER, ANTONIO RIZZO E MICHELE CORTESE CHE SVELA L'ESISTENZA ALL'INTERNO DEL MONTE DEI PASCHI DI SIENA DELLA BANDA DEL 5%, CAPEGGIATA DALL'EX DIRETTORE FINANZIARIO GIANLUCA BALDASSARI. ALL'EPOCA DRESDNER ERA CONTROPARTE DI MPS SUL DERIVATO TOSSICO ALEXANDRIA: "CON BALDASSARRI C'ERA UNO CHE GLI FACEVA IL LAVORO SPORCO, SI CHIAMAVA CANTARINI. DENTRO MPS LI CHIAMAVANO LA BANDA DEL 5%. PIGLIANO STECCHE DA ANNI, È RISAPUTO" - 3. MA LA BANCA TEDESCA DECIDE DI FARLO FUORI: "URGE TROVARE UNA MOTIVAZIONE URGENTE PER LICENZIARLO - SI LEGGE IN UNA MAIL - LO DICE ANCHE L'AVVOCATO TRIFIRÒ" -
1. MPS: ECCO IL VIDEO CHE INCHIODA LA "BANDA DEL 5%"
VIDEO - http://video.repubblica.it/dossier/mps-buco/mps-ecco-il-video-che-inchioda-la-banda-del-5-per-cento/129277/127780?ref=&ref=HREA-1
VIDEO DI ANTONIO RIZZOVIDEO DI ANTONIO RIZZO DRESDNER BANKDRESDNER BANK
Nella registrazione, il dialogo avvenuto nel dicembre 2007 tra due banchieri di Dresdner, Antonio Rizzo e Michele Cortese che svela l'esistenza all'interno del Monte dei Paschi di Siena della banda del 5%, capeggiata dall'ex direttore finanziario GIanluca Baldassari. All'epoca Dresdner era controparte di Mps sul derivato tossico Alexandria. "Con Baldassarri c'era uno che gli faceva il lavoro sporco - racconta Cortese - si chiamava Cantarini. Dentro Mps li chiamavano la banda del 5%. Pigliano stecche da anni, è risaputo".
VIDEO DI ANTONIO RIZZO REPUBBLICAVIDEO DI ANTONIO RIZZO REPUBBLICA Antonio RizzoAntonio Rizzo
2. MPS, RIZZO INCASTRA LA BANDA DEL 5%. MA I SUPERIORI: "DOBBIAMO LICENZIARLO"
Andrea Greco per Repubblica.it - collaborazione di Daniela Accadia
"Con Baldassarri c'era uno che gli faceva il lavoro sporco, si chiamava Cantarini. Dentro Mps li chiamavano la banda del 5%. Pigliano stecche da anni, è risaputo". Il dirigente di Dresdner Bank, Michele Cortese, in una fredda sera milanese di metà dicembre 2007, non sapeva che questa confidenza fatta al collega Antonio Rizzo, tra un piatto di pesce e un bicchiere di vino d'annata, avrebbe scatenato la maggiore inchiesta finanziaria degli ultimi anni, e scoperchiato una teoria di scandali che hanno portato al salvataggio pubblico della più antica banca del mondo.
NOMURANOMURA
Non sapeva, Cortese, che Rizzo lo stava riprendendo. E quel filmato di un minuto e quaranta secondi, depositato qualche settimana fa alla procura di Siena, è uno dei documenti più preziosi su cui i magistrati senesi lavorano da due anni, per far emergere le operazioni illecite che avevano come perno il Monte dei Paschi, ma si ramificavano a decine di intermediari finanziari.
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La registrazione sembra sia stata fatta con una penna-telecamera che Rizzo, tra i grandi accusatori della "banda del 5%" di cui Gianluca Baldassarri (indagato e in carcere da tre mesi) è stato il regista. Dalla conversazione emergono i ruoli rilevanti di Matteo Pontone e Alberto Cantarini, ex colleghi del capo della direzione finanza del Monte finiti nell'indagine.
Il video agli atti della procura.
GIANLUCA BALDASSARRI IN PROCURA A SIENAGIANLUCA BALDASSARRI IN PROCURA A SIENA
I due finanzieri che parlano nel filmato all'epoca erano in forza a Dresdner Bank, controparte tra le più rilevanti della passata gestione senese, anche nell'architettura del derivato tossico Alexandria, poi girato a Nomura e ristrutturato da Mps a prezzo di perdite ingenti e blocco di quasi 2 miliardi di liquidità. Un filone cardine dell'inchiesta senese, vicina al termine.
Secondo le ricostruzioni basate sugli atti degli inquirenti di Milano (fin dal 2008), Lugano e Siena, nel 2007 a Rizzo era stato richiesto da colleghi di Dresdner di caricare - su una transazione con Siena per conto della banca - commissioni relative ad altre operazioni tra tedeschi e Mps. Anomale.
GIANLUCA BALDASSARRI jpegGIANLUCA BALDASSARRI jpeg
Per questi motivi, e consigliato dai suoi legali, Rizzo aveva registrato alcune conversazioni tra lui e altri funzionari della banca tedesca in cui si parlava di Mps. In particolare, una cena con Cortese in cui quest'ultimo affermava che "Baldassarri e Pontone (capo area finanza e responsabile ufficio di Londra Mps, ndr) avevano percepito una commissione indebita dell'operazione per il tramite di Lutifin". Cortese, sentito dai magistrati, aggiunse che "i due erano conosciuti come la banda del 5% perché su ogni operazione prendevano una percentuale".
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All'inizio del 2008 Rizzo denunciò le cose di cui era venuto a conoscenza alla funzione interna dei controlli di Dresdner. E come aveva temuto, la banca tedesca avviò una serie di procedimenti contro di lui, anziché fare chiarezza sulle operazioni sospette con epicentro Siena. Un anno dopo, nel disfacimento di Dresdner che veniva assorbita da Commerzbank, Rizzo lasciò la società.
Forse nulla sarebbe mai emerso se pochi mesi prima, indagando sul fallimento di Lutifin - una piccola finanziaria luganese con frequenti contatti con l'area finanza Mps, e che fu misterioso quanto inutile intermediario tra Dresdner e Siena nell'operazione citata - i magistrati svizzeri non avessero chiesto la collaborazione dei colleghi milanesi, che avevano trovato le denunce di Rizzo nella banca tedesca, e lo avevano convocato, ottenendo nomi e dettagli sul "sistema 5%".
GIANLUCA GARBIGIANLUCA GARBI
Agli atti sono depositate anche le comunicazioni tra superiori e colleghi della "gola profonda" di Dresdner, che attestano come la banca abbia fatto molto per liberarsi di quel collega divenuto scomodo. Una mail del 6 guigno 2008 di Gianluca Garbi - oggi a capo di Banca Sistema, ndr - riassume la sua conversazione con l'avvocato Trifirò, un nume del diritto del lavoro.
"Trifirò ritiene inaccettabile che un datore di lavoro permetta a un dipendente di registrare conversazioni - scrive Garbi - secondo lui dovremmo immediatamente licenziarlo per giusta causa, e anzi l'avergli mandato una lettera così dura senza conseguenze potrebbe far pensare che abbiamo qualcosa da nascondere, o che la banca vuole comprare il suo silenzio".
Secondo Trifirò, Dresdner aveva fatto degli errori nella gestione del caso Rizzo: "Trifirò - aggiunge Garbi, preannunciando un parere pro veritate del legale - pensa che dobbiamo trovare urgentemente un motivo per licenziare un dipendente che ha perso la nostra fiducia".
Fonte: Dagospia
mercoledì 22 maggio 2013
Il pericolo dei latticini
Cosa c’è di sbagliato nell’assumere derivati del latte?
A cura del Physicians Commitee for Responsible Medicine - http://www.pcrm.org/
Molti Americani, alcuni vegetariani inclusi, continuano ad assumere grandi quantità di derivati del latte. Di seguito elenchiamo otto importanti motivi per eliminare i latticini dalla propria dieta.
1-Osteoporosi
L'assunzione del latte è reclamizzata per la prevenzione dell'osteoporosi, sebbene la ricerca clinica pervenga a conclusioni differenti. L'Harvard Nurses' Health Study [1], che ha seguito clinicamente oltre 75.000 donne per dodici anni, ha mostrato che l'aumentato consumo di latte non avrebbe alcun effetto protettivo sul rischio di fratture. Infatti, l'aumentata introduzione di Calcio attraverso latticini era associato con un rischio di fratture più elevato. Uno Studio Australiano [2] è pervenuto al medesimo risultato. Inoltre altri Studi [3, 4] non hanno evidenziato alcun effetto protettivo sull'osso da parte del Calcio proveniente dai derivati del latte. Per ridurre il rischio di osteoporosi, va ridotta l'assunzione con la dieta di Sodio e di Proteine animali [5,6], aumentato il consumo di frutta e verdura [8], l'attività fisica [9], e va assicurato un adeguato introito di Calcio da fonti vegetali, come ad esempio la verdura a foglia verde ed i fagioli, come pure prodotti addizionati di Calcio tipo i cereali per la colazione ed i succhi.
2-Malattie Cardiovascolari
I latticini -ivi inclusi formaggio, gelati, latte, burro e yogurt- contribuiscono significativamente ad elevare il contenuto di colesterolo e grassi nella dieta [10]. Le diete ad elevato contenuto di grassi, soprattutto grassi saturi, possono aumentare il rischio di parecchie malattie croniche, comprese le malattie cardiovascolari. Una dieta a base di prodotti vegetali, povera di grassi e che elimini i derivati del latte, in combinazione con attività fisica, abolizione del fumo e controllo dello stress, può non solamente prevenire le malattie cardiache, ma addirittura renderne reversibile il decorso [11]. I derivati dalla frazione non grassa del latte possono essere utilizzati, seppure siano responsabili di altri rischi per la salute, come descritto oltre.
3-Cancro
Alcuni tumori, come ad esempio quello dell'ovaio, sono stati messi in stretta relazione con il consumo di latticini. Lo zucchero contenuto nel latte, il lattosio, viene scisso nell'organismo ottenendo un altro zucchero, il galattosio. A sua volta il galattosio viene ulteriormente catabolizzato da enzimi. Secondo uno Studio del dr. Daniel Cramer e collaboratori a Harvard [12], quando il consumo di latticini eccede quantitativamente la possibilità enzimatica di catabolizzare il galattosio, questo può accumularsi nel sangue, e può danneggiare le ovaie femminili. Alcune donne possiederebbero inoltre livelli di questi enzimi particolarmente bassi, ed il consumo regolare di derivati del latte può triplicare in loro il rischio di sviluppare cancro ovarico.
I tumori della mammella e della prostata sono pure stati messi in relazione con il consumo di derivati del latte, correlazione presumibilmente riferibile, almeno in parte, ad aumentati livelli plasmatici di un composto denominato Insulin-like Growth Factor (IGF-I) [13, 14, 15]. Questo fattore, isolato nel latte vaccino, è stato ritrovato a livelli plasmatici elevati nei soggetti che consumino regolarmente latticini [16]. Altri principi nutritivi che aumenterebbero i livelli di IGF-I sono pure presenti nel latte vaccino. Uno Studio recente mostra come soggetti maschili che presentino elevati livelli di IGF-I avrebbero un rischio quattro volte maggiore di sviluppare cancro prostatico, quando confrontati con i soggetti nei quali i livelli di questo fattore siano bassi [14].
4-Diabete
Il Diabete Insulino-dipendente (tipo I o Diabete Giovanile) è correlato al consumo di latticini. Studi epidemiologici in diversi Paesi dimostrano la presenza di una forte correlazione tra l'uso di latticini e l'incidenza di Diabete Insulino-dipendente [17, 18]. Alcuni Ricercatori nel 1992 [18] hanno individuato una proteina specifica del latte che innescherebbe una reazione autoimmunitaria, che si pensa sia in grado di distruggere le cellule pancreatiche deputate alla produzione di Insulina.
5-Intolleranza al Lattosio
L'intolleranza al Lattosio è un fenomeno comune in molte popolazioni, e negli USA colpisce circa il 95% dei soggetti di origine Asiatica, il 74% dei Nativi, il 70% dei soggetti di origine Africana, il 53% dei soggetti di origine Messicana, mentre colpisce il 15% dei soggetti di razza Caucasica [19]. La sintomatologia, che include problemi gastrointestinali, diarrea e flatulenza, compare perchè l'organismo di questi individui non possiede gli enzimi deputati alla digestione dello zucchero presente nel latte, il Lattosio, appunto. In più oltre ad essere vittime di questi problemi, coloro che bevono latte rischiano di diventare soggetti a rischio di sviluppare altre malattie croniche ed altri disturbi.
6-Tossicità da Vitamina D
Il consumo di latte non fornisce una fonte valida ed affidabile di Vitamina D nella dieta. Differenti campioni di latte sono stati trovati contenere quantità molto variabili di Vitamina D, in alcuni campioni era presente una quantità di Vitamina D cinquecento volte superiore a quella indicata, mentre altri campioni di latte ne contenevano quantità insufficienti o questa Vitamina era addirittura assente [20, 21]. Un eccesso di Vitamina D può essere tossico e può essere responsabile di un eccessivo aumento dei livelli di Calcio in sangue ed urine, di aumentato assorbimento di Alluminio e di depositi di Calcio nei tessuti molli (calcificazioni ectopiche, NdT).
7-Contaminazione
Ormoni sintetici come ad esempio il ricombinante dell'ormone della crescita bovino (rBGH), sono comunemente usati nelle mucche da latte per aumentare la produzione di latte [13]. Visto che le mucche producono quantità di latte in eccesso rispetto a quanto previsto dalla Natura, sono vittime di mastiti od infiammazioni delle mammelle. Il trattamento di queste patologie richiede l'uso di antibiotici, e tracce di questi farmaci e di ormoni sono stati rilevati in campioni di latte e di latticini. Altre sostanze che contaminano frequentemente il latte sono i pesticidi ed altri farmaci.
8-Problemi per la salute dei bambini
Proteine del latte, Zuccheri del latte, grassi e grassi saturi presenti nei latticini possono essere causa di rischi per la salute nei bambini, portando allo sviluppo di malattie croniche quali obesità, diabete e formazione di placche arteriosclerotiche, causa in seguito di patologia cardiaca.
L'American Academy of Pediatrics raccomanda che ai bambini al di sotto dell'anno di vita non venga somministrato latte vaccino intero, poichè la carenza di Ferro è più probabile quando la dieta sia ricca di latticini. I prodotti del latte sono molto poveri di Ferro. Se dovessero costituire una grossa parte della dieta, è più probabile si sviluppi una carenza di Ferro [10]. Le coliche addominali sono un ulteriore problema correlato al consumo di latte. Un bambino su cinque soffre di coliche. I pediatri ne hanno individuato da tempo la causa nel latte vaccino. Sappiamo ora che quando la madre che allatta al seno il bimbo consumi latte vaccino, il bambino puo' andare incontro a coliche addominali. Gli anticorpi della mucca possono passare, attraverso il circolo ematico materno, nel latte materno stesso e da qui al bimbo [22]. Inoltre le allergie alimentari appaiono essere comunemente causate dal consumo di latte, soprattutto nei bambini. Uno Studio recente [23] mette anche in correlazione il consumo di latte vaccino con la stipsi cronica del bambino. I ricercatori suggeriscono che il consumo di latte provochi ragadi od altre lesioni perianali e severo dolore alla defecazione, provocando così stipsi.
Il latte ed i suoi derivati non sono necessari nella dieta e possono, in effetti, essere dannosi per la salute. Consumate una sana dieta a base di granaglie, frutta, verdura, legumi, cibi fortificati quali i cereali ed i succhi. Questi cibi, carichi di principi nutritivi, possono aiutarvi a soddisfare le esigenze individuali di Calcio, Potassio, Riboflavina e Vitamina D con facilità e senza rischi per la salute.
Fondata nel 1985, PCRM è un'organizzazione senza scopo di lucro, sostenuta da 5.000 medici e da 100.000 iscritti.
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Phone: 202-686-2210, Fax: 202-686-2216, E-mail: pcrm@pcrm.org.
References
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2. Cumming RG, Klineberg RJ Case-control study of risk factors for hip fractures in the elderly, Am J Epidemiol 1994 Mar;139(5):493-503.
3. Huang Z, Himes JH, McGovern PG Nutrition and subsequent hip fracture risk among a national cohort of white women, Am J Epidemiol 1996 Jul 15;144(2):124-34.
4. Cummings SR, Nevitt MC, Browner WS, Stone K, Fox KM, Ensrud KE, Cauley J, Black D, Vogt TM Risk factors for hip fracture in white women. Study of Osteoporotic Fractures Research Group, N Engl J Med 1995 Mar 23;332(12):767-73.
5. Finn SC The skeleton crew: is calcium enough?, J Womens Health 1998 Feb;7(1):31-6.
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8. Tucker KL, Hannan MT, Chen H, Cupples LA, Wilson PW, Kiel DP Potassium, magnesium, and fruit and vegetable intakes are associated with greater bone mineral density in elderly men and women, Am J Clin Nutr 1999 Apr;69(4):727-36. (e-mail: tucker@hnrc.tufts.edu)
9. Prince R, Devine A, Dick I, Criddle A, Kerr D, Kent N, Price R, Randell A The effects of calcium supplementation (milk powder or tablets) and exercise on bone density in postmenopausal women, J Bone Miner Res 1995 Jul;10(7):1068-75.
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20. Jacobus CH, Holick MF, Shao Q, Chen TC, Holm IA, Kolodny JM, Fuleihan GE, Seely EW Hypervitaminosis D associated with drinking milk, N Engl J Med 1992 Apr 30;326(18):1173-7.
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22. Clyne PS, Kulczycki A Jr Human breast milk contains bovine IgG. Relationship to infant colic?, Pediatrics 1991 Apr;87(4):439-44.
23.Iacono G, Cavataio F, Montalto G, Florena A, Tumminello M, Soresi M, Notarbartolo A, Carroccio A Intolerance of cow's milk and chronic constipation in children, N Engl J Med 1998 Oct 15;339(16):1100-4.
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Consumo di latticini e rischio di Malattia di Parkinson
Chen H, O'Reilly E, McCullough ML, Rodriguez C, Schwarzschild MA, Calle EE, Thun MJ, Ascherio A.
Epidemiology Branch, National Institute of Environmental Health Sciences, Research Triangle Park, NC, USA.
Originale:
Chen H, O'Reilly E, McCullough ML, Rodriguez C, Schwarzschild MA, Calle EE, Thun MJ, Ascherio A. Consumption of dairy products and risk of Parkinson's disease., Am J Epidemiol. 2007 May 1;165(9):998-1006
Gli autori hanno condotto uno studio prospettico sull'associazione tra il consumo di latticini e il rischio di Malattia di Parkinson tra 57.689 uomini e 73.175 donne dello studio sulla prevenzione del cancro della Società Americana del Cancro. 250 uomini e 138 donne nel corso del follow-up (dal 1992 al 2001) hanno sviluppato il Malattia di Parkinson.
Il consumo di latticini è risultato associato positivamente con il rischio di Malattia di Parkinson: rispetto al quintile inferiore, i rispettivi rischi relativi per i quintili da 2 a 5 erano: 1,4, 1,4, 1,4, e 1,6 (intervallo di confidenza al 95%: 1,1 - 2,2; p per trend = 0,05). Tra i consumatori di latticini, sia uomini che donne, è stato trovato è un rischio maggiore, benchè l'associazione nelle donne apparisse non lineare. Una meta-analisi di tutti gli studi prospettici ha confermato un rischio medio-alto di sviluppare il morbo di Parkinson per coloro che fanno un consumo elevato di latticini.
Tra i soggetti facenti un consumo molto elevato di latticini il rischio relativo era di 1,8 (IC 95%: 1,4 - 2,4) per i soli uomini, 1,6 (IC 95%: 1,3 - 2,0) per le sole donne e di 1,6 (IC 95%: 0,8 - 2,1) per entrambi i sessi. Questi dati suggeriscono che il consumo di latticini possa aumentare il rischio di Malattia di Parkinson, soprattutto negli uomini. Ulteriori ricerche sono necessarie per confermare questi dati e comprenderne i meccanismi all'origine.
Commento a cura della Redazione di SSNV
Per questo ampio studio dell'Università di Harvard, oltre 130 mila soggetti sono stati seguiti per 9 anni. In questo periodo è stato registrato il loro consumo di latticini ed, a 388 di loro, è stato diagnosticato il Malattia di Parkinson. Lo studio aveva il fine di analizzare la possibile associazione tra il consumo di latticini e la malattia. I risultati mostrano che un maggiore consumo di latticini aumenta il rischio di Malattia di Parkinson in modo proporzionale con le quantità consumate. Il rischio derivante da tali prodotti è risultato maggiore negli uomini che nelle donne. Nel caso peggiore, ovvero di un uomo che faccia un consumo molto elevato di latticini, il rischio di contrarre la malattia è 1,8 volte superiore rispetto a un uomo che ne faccia un consumo minimo.
Questo studio conferma i risultati di altre ricerche sull'argomento che sono giunti a conclusioni analoghe; tuttavia il meccanismo fisiopatologico di questa associazione non è noto.
PMID: 17272289 [PubMed - indexed for MEDLINE]
www.disinformazione.it
martedì 21 maggio 2013
lunedì 20 maggio 2013
Una legge antiavversari politici; a quando l'arresto e la galera
20 maggio 2013
Era ora, dal PD un ddl antimovimenti (m5s). Elezioni aperte solo ai partiti
Diario
Visto che i grillini la trasparenza la pretendono dagli altri, comincino col praticarla loro
Da Repubblica.it
Un ddl a firma Finocchiaro-Zanda, presentato al Senato, sbarra la strada del voto a quei soggetti senza personalità giuridica e senza statuto pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. In pratica scatterebbe il divieto per tutti i movimenti come quello di Beppe Grillo
Vietare a tutti i movimenti politici non registrati di partecipare alle competizioni elettorali. E' questo il cuore del disegno di legge presentato dal Partito democratico in Senato. La proposta, firmata dal capogruppo a Palazzo Madama Luigi Zanda e da Anna Finocchiaro, di fatto impedirebbe a tutte le associazioni senza personalità giuridica e senza uno statuto pubblicato in Gazzetta Ufficiale di candidarsi a qualsiasi livello alle elezioni. Il disegno, se diventasse legge, come è facile immaginare potrebbe avere conseguenze importanti sull'attuale sistema politico italiano. Il Movimento 5 stelle di Beppe Grillo, la vera sorpresa dell'ultimo voto e terza forza politica del Paese, sarebbe tra le prime vittime della proposta Zanda-Finocchiaro e, senza una riforma interna, non potrebbe presentarsi alle prossime elezioni.
Effettivamente tale provvedimento di urgenza era necessario, con tutti i problemi in cui la classe dei lavoratori versa era urgente tale legge; la disoccupazione, gli esodati, i cassintegrati , i pensionati la gente che non ce la fa più ad andare avanti possono aspettare e comunque non sono problemi della casta.
Penso che gli elettori di PD_PDL ovvero del "POPOLO DEMOCRATICO DELLA Libertà" possono essere soddisfatti.
mercoledì 15 maggio 2013
Vilipendio per la lesa maestà di re Giorgio I
Napolitano senza commenti
vilipendio-commenti.jpg
>>> Oggi, mercoledì 15 maggio, sarò ad Ancona alle 21. Domani giovedì 16 maggio sarò a Treviso, ore 20. Le dirette saranno trasmesse su La Cosa
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"Nell'Italia repubblicana esiste un reato che richiama l'assolutismo monarchico e la figura di Luigi XIV: il vilipendio del presidente della Repubblica. L'articolo 278 del Codice penale lo riporta "Offese all'onore o al prestigio del Presidente della Repubblica. Chiunque offenda l'onore o il prestigio del Presidente della Repubblica è punito con la reclusione da uno a cinque anni". Il reato di vilipendio deriva dal Codice Rocco del periodo fascista. Nel ventennio si tutelava dal delitto di lesa maestà la figura del re e di Mussolini, dal dopoguerra i presidenti della Repubblica. Il reato di vilipendio non è qualcosa rimasto sulla carta, a monito. È stato invocato innumerevoli volte, spesso dai partiti a scopi politici, e anche applicato. Il confine tra critica e vilipendio ("considerare vile") è materia più indefinibile del sesso degli angeli. Inoltre un cittadino, perché il presidente della Repubblica sarà il primo dei cittadini, ma sempre cittadino rimane, non può essere più uguale degli altri di fronte alla legge. Invito il Presidente della Repubblica a chiedere l'abolizione dell'articolo 278 sconosciuto nella maggior parte delle democrazie occidentali." (*)
22 persone sono indagate per "Offesa all’onore e al prestigio del presidente della Repubblica" dalla Procura di Nocera Inferiore. In sostanza sotto indagine per "vilipendio", un termine che può racchiudere qualunque opinione, giudizio, valutazione ritenute offensive. Chi può essere al sicuro di un'eventuale denuncia per una critica al Presidente della Repubblica? Allora, per difendersi, l'unico mezzo è non scrivere più nulla. Bocche cucite. Dita bloccate sulla tastiera. Commenti oscurati.
Questo post, per evitare denunce a chicchessia sarà, per la prima volta nella storia del blog, senza possibilità di commento. In futuro, magari, diventerà la regola per tutta la Rete in Italia.
(*) estratto dal post "Il vilipendio ai tempi di Internet" del 31 maggio 2012
martedì 14 maggio 2013
Se Letta non ce la fa ?
Se Letta fallisce ci aspettiamo i manganelli dell’Eurogendfor
Tratto da http://www.frontediliberazionedaibanchieri.it/article-se-letta-fallisce-ci-aspettano-i-manganelli-dell-eurogendfor-117388788.html
Rieleggere Napolitano al Colle e puntare decisi a legittimare con una riforma costituzionale il presidenzialismo di fatto, svuotando di poteri e dignità il Parlamento in favore della Commissione Europea, della Bce e del Quirinale, serve a inasprire la crisi. Confermata la linea pseudo-neoliberista e fiscalista, gli uomini del Bilderberg, del Fmi e dell’Unione Europea sono i primi a congratularsi, annota Marco Della Luna. E Napolitano, col plauso di quasi tutti (inclusoBerlusconi) incarica di formare il governissimo “senza alternative” nientemeno che Enrico Letta, che «come economista e come politico è assolutamente improponibile per il ruolo di premier, dato ciò che ha fatto, ciò che è stato e ciò che è tuttora». Anche se, forse, «si capisce perché è stato scelto», e per fare cosa: completare l’economicidio italiano. Impossibile sperare in un miracolo. Più probabile che, invece, la protesta per il disastro economico venga sigillata da una inaudita repressione, affidata alla nuova super-polizia europea.
Cresciuto alla scuola economica di Andreatta, primo grande privatizzatore del patrimonio pubblico italiano e «autore di quella riforma monetaria che gettò il nostro debito pubblico nelle grinfie della vorace speculazione internazionale, facendolo raddoppiare in rapporto al Pil nel giro di pochi anni», Enrico Letta è stato “allevato” anche da Romano Prodi, «autore con Draghi della deregulation bancaria del 1999, che ha consentito alle banche di giocare nella bisca dei mercati speculativi coi soldi dei risparmiatori». Di Prodi, il giovane Letta fu anche sottosegretario alla presidenza del Consiglio, e attualmente è membro di organismi di area Rockefeller come l’Aspen Institute e la Trilateral Commission, nonché frequentatore del Bilderberg, «ossia dei fari illuminanti della finanziarizzazione e della globalizzazione dell’economia e del mondo intero», spacciata per “liberalizzazione”, quando invece non è altro che «la fiscalizzazione dei danni da frode».
Già membro della commissione per l’introduzione dell’euro varata nel ’94, «coerentemente con questa linea di ingegneria finanziaria e sociale», nel ‘97 Enrico Letta ha persino scritto un libro intitolato “Euro sì. Morire per Maastricht”, edito da Laterza, in cui afferma che “vale la pena di morire” per l’euro e per Maastricht, e che non c’è paese che, come l’Italia, abbia tanto da guadagnare dall’adesione alla moneta unica, vero paradiso in terra per gli imprenditori nostrani. «Quindi Letta, come economista e come partecipe delle istituzioni di ambito monetario, o non capiva dove si stava andando – e allora è un pessimo economista – oppure voleva che le cose andassero così – e allora era ed è in palese conflitto di interessi con l’intera nazione», protesta Della Luna. In realtà, «non solo non aveva avvertito verso che cosa si andava con Maastricht, col blocco dei cambi, coi vincoli di bilancio e con la deregulation bancaria» ma, lungi dal lanciare l’allarme, «ha sempre spinto in quella direzione e ha professato un’obbedienza rigida, fino alla morte, verso quelle illuminate riforme», che pare abbia addirittura contribuito a pianificare.
Siamo seri, aggiunge Della Luna: come si fa a non sapere che, se si blocca l’aggiustamento dei cambi tra alcuni paesi imponendo una moneta unica e li si priva degli strumenti monetari macroeconomici (regolazione del money supply, fissazione dei tassi), inevitabilmente si generano squilibri della bilancia dei pagamenti che crescono fino a determinare lo svuotamento di capitali, industrie e lavoratori qualificati a danno dei paesi meno competitivi? Così si avvantaggiano solo i più forti, e si aumenta irreversibilmente – anziché annullarlo – il divario tra gli uni e gli altri. «A meno che non si costituisca e si faccia funzionare un governo federale, con un bilancio federale che provveda alla redistribuzione dei surplus». E come fa, Letta, a “non sapere” che non può funzionare un sistema basato sulla Bce, che non può finanziare direttamente gli Stati ma solo proteggere il potere d’acquisto della sua moneta? «Non è credibile che l’enfant prodige Enrico non sapesse queste cose e neppure leggesse quegli economisti normalmente dotati e normalmente liberi che lo preannunciavano: perciò, quando scriveva “Morire per Maastricht”, non poteva non avere in mente questo esito infausto particolarmente per l’Italia».
Quindi diffidenza radicale verso il premier incaricato: da “bocciare” «non solo come economista, ma anche come statista, come cristiano, come uomo di sinistra. Come uomo tout court». Ultimo frutto avvelenato del Parlamento dei “nominati”: «La partitocrazia poteva salvarsi solo garantendo gli interessi dei poteri forti internazionali sull’Italia», sostiene Della Luna: già nel 2006, Napolitano aveva apposto la sua firma accanto a quella del premier Prodi, sulla riforma dello Statuto della Banca d’Italia, «riforma reclamata da Draghi per legittimare la piena proprietà privata della stessa Banca d’Italia», che poi infatti «si è mossa o non mossa come abbiamo visto nel caso Mps». Siamo di fronte alla «avanzata privatizzazione di un potere pubblico sovrano, quello monetario». E arriviamo al fatidico novembre 2011. Sempre Napolitano, «su richiesta della Merkel e di altri», ha sostituito Berlusconi con Monti, sostenendo poi in modo vigoroso tutta la micidiale politica finanziaria ed economica dell’uomo della Goldman Sachs, «pur vedendo i disastri» inferti al paese dalla stretta “obbedienza” ai diktat della Germania.
Poco dopo aver concesso la grazie all’agente Cia Joseph Romano, già condannato per il rapimento illegale sul suolo italiano del mullah Abu Omar, ferocemente torturato in Egitto nonostante fosse estraneo al terrorismo islamico, Napolitano proietta ora verso Palazzo Chigi un uomo come Letta, “allievo” di eurocrati protagonisti delle riforme più perniciose per il paese. Padrini occulti di Letta, i potentati supremi dell’élite mondiale: «Tutti organismi di segno neoliberista, legati alla grande finanza apolide e propugnatori dei progetti “illuminati” della migliore cultura massonica». Molti, aggiunge Della Luna, sentivano il bisogno di un presidente della Repubblica che facesse gli interessi del popolo rispetto a quelli del capitalismo privato, e dell’Italia rispetto a quella degli stranieri, ma «sono stati frustrati». E ora a Napolitano si chiede di farsi garante dei rottami della partitocrazia e, al tempo stesso, di assicurare «l’obbedienza dell’Italia alle potenze dominanti e a una politica economico-finanziaria suicida, che avvantaggia il capitalismo bancario straniero a danno degli italiani».
E’ proprio a questa richiesta, sostiene Della Luna, che si deve il suo successo e la sua rielezione. La cattiva notizia è che tutto questo – al di là della volontà dello stesso Napolitano – deriva ineluttabilmente «dai vincoli gravanti sull’Italia nel contesto e nella gerarchia internazionale». Non è improbabile, aggiunge l’analista, che «Napolitano per primo deplori ciò che è costretto a fare», e che al tempo stesso «stia cercando di limitare le sofferenze degli italiani, nel corso di un processo che non ha avviato e che non può arrestare». La situazione intanto volge al peggio, l’economia italiana sta crollando e la nomenklatura mummificata dei partiti ha tempo «un anno e mezzo al massimo» per tentare di rilegittimarsi attraverso un rilancio dell’economia e dell’efficienza del sistema paese. Viceversa, potrebbe «allestire un apparato autocratico di repressione e di intimidazione poliziesche con cui domare l’inevitabile rabbia di popolo, chepotrebbe sfociare nella prima rivoluzione italiana», ovvero «la prima azione collettiva unificante e fondatrice di una unità nazionale italiana» vera e propria.
Qualcuno pensa davvero che, fra altri sei mesi di peggioramento economico, si potrà governare gli italiani con le buone? «In Italia – ricorda Della Luna – la ragion di Stato è ricorsa alle stragi terroristiche per delegittimare il dissenso radicale su temi socio-economici in altri periodi critici». Premessa: «Vorrei poter pensare che un governissimo di scopo, o un governo di unità e salvezza nazionali, possa rilanciare l’Italia, forte della straordinaria ampiezza della sua maggioranza; e non posso escludere, onestamente, che sia questo il disegno anche di Napolitano, oltre che dei capi di Pd, Pdl e “Scelta Civica”». Ma si tratta, purtroppo, di una pia illusione, perché «la continuazione sulla linea del rigore suicida è stata confermata, il programma dei partiti in campo e quello dei “dieci saggi” è risibile in rapporto ai problemi economici, e del resto gli strumenti per una diversa politica finanziaria mancano, essendo stata ceduta la sovranità non solo monetaria, ma anche fiscale e finanziaria, ed essendo stato eretto a norma costituzionale il dogma monetarista».
A questi partiti manca la necessaria competenza tecnico-economica: i loro uomini non provengono certo da una scuola virtuosa. Piuttosto, sono ferratissimi in materie come la spartizione delle poltrone, di cui un governissimo è l’habitat ideale. Abbondano, invece, gli strumenti operativi per il Piano-B, quello della repressione: messi a disposizione dal Mes, il Fondo salva-Stati, nonché dal Trattato di Lisbona. Si profila un ruolo inedito per l’Eurogendfor, il corpo di polizia militare polivalente. E’ una milizia europea anti-rivolte, approvata da tutto il Parlamento italiano il 9 marzo 2010 nel silenzio totale dei media. Di stanza in Italia, Eurogendfor è composta esclusivamente di corpi militari e non civili, è sottratta alla normale responsabilità e giurisdizione, e per ora può agire senza limitazioni, utilizzando anche armamenti sub-letali come i gas tossici e le armi elettromagnetiche e acustiche. «E’ sostanzialmente un corpo di polizia quasi-militare straniero che il Cimin, comitato dei ministri degli interni europei, farà invitare dai governi sul cui territorio vi siano tensioni sociali, specialmente dovute a proteste popolari contro le misure economiche e fiscali imposte a tutela della grande finanza, come già avvenuto in Grecia». Non è un esercito comune e paritario dei popoli europei, creato per difendersi da possibili attacchi esterni: «E’ l’esercito dei banchieri e dei paesi creditori, creato per tener sottomessi i popoli debitori, farli pagare e prendergli i risparmi e i redditi», dice Della Luna.
«Immaginatevi reparti di polizia militarizzata formati di tedeschi mandati contro una sommossa popolare di italiani disperati e rovinati dalle politiche finanziarie fatte in obbedienza a Berlino e nel suo interesse». Militari tedeschi, che già «vedono gli italiani come gente con poca voglia di lavorare», gente che «minaccia il loro benessere e la loro egemonia». Soldati tedeschi che sanno benissimo che, «per ciò che faranno, non saranno soggetti a giudici italiani», consapevoli che il governo italiano dipende da quello di Berlino per poter continuare a sostenere il suo debito pubblico. «Quanti scrupoli avranno, a tirare il grilletto?». Quelli che hanno firmato l’adesione-sottomissione dell’Italia all’Eurogendfor, continua Della Luna, sono gli stessi che poi vanno solennemente a commemorare le vittime di Marzabotto, di Sant’Anna di Stazzema e delle Fosse Ardeatine. Da “Morire per Maastricht” a “Uccidere per Maastricht”? «L’Italia neorepubblichina fa leggi per legittimare chi la dovrà occupare». Conclude amaramente Della Luna: «I miei lettori sanno che io raccomando l’emigrazione e sono convinto che gli italiani siano incapaci di una ribellione politica – e proprio per questo i politici italiani possono permettersi di fare ciò che fanno. Con i francesi, gli inglesi o gli americani, non si azzarderebbero».
Fonte: libreidee.org
www.disinformazione.it
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